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Arnold Schönberg. Le pregiate sfumature dei Gurrelieder di Jansons
Il dvd appena uscito dei Gurrelieder für Soli, Sprecher, Chöre und Orchester di Arnold Schönberg per la Ducale Music è tratto da un concerto registrato dal vivo il 22 e 23 settembre 2009, in occasione del 60° anniversario della Symhonieorchester des Bayerischen Rundfunks diretta da Mariss Jansons. L'ispirazxione la diede al compositore un poema del danese Jens Peter Jacobsen, l'omonimo Gurre-Lieder.
Seht die Sonne (Guardate il sole!): termina sulle scenografiche parole dell'inno al sole, l'ampio poema di Jens Peter Jacobsen che stuzzicò nella composizione Arnold Schönberg sin dal 1901. Un lungo percorso di amore e morte, narrante la tragica vicenda amorosa del re Waldemar e di Tove, amanti nel castello di Gurre, ma infine divisi dall'odio della regina Helwig. Il testo riassume tematiche care al tardo romanticismo e a tutto quel periodo di passaggio attraverso il decadentismo in attesa delle scoperte novecentesche. Vi è il calare delle tenebre, la cavalcata notturna, l'abbraccio degli amanti nella notte, il desiderio panteistico di rinascere col nuovo giorno immersi nell'abbraccio della natura, la sfida contro il divino foriero di sciagure, il risveglio della truppa di guerrieri pronti a combattere anche dopo la morte, la visione del singolare drappello da parte dei contadini stupiti e terrorizzati (un ritratto quasi fiammingo nella sua icastica definizione), il giullare alter ego del re... un mondo alla ricerca della pace che si riscatta dalle angosce della vita con il risorgere del sole, preannunciato dal vento che spazza la terra.
Il compositore austriaco si tuffa nel testo sfoggiando una destrezza di orchestrazione che prende senz'altro le mosse dall'insegnamento wagneriano, mediato però dalle novità francesi di Claude Debussy. Siamo nel periodo compreso tra il 1901 e il 1913, anni nei quali il gigantismo sinfonico raggiungerà apici mai più toccati: Mahler e Strauss su tutti proporranno immense costruzioni sinfoniche volte a sondare ogni possibilità data dagli impasti timbrici delle varie sezioni. Schönberg le sfrutta con raffinatezza, senza mai eccedere nelle perorazioni e nei fortissimi esasperati, bensì scegliendo di rendere al canto un degno sostegno musicale, nel quale entra di prepotenza il suono della natura, quell'incessante mormorio al quale l'uomo contemporaneo è poco avvezzo, ma che innerva di sè tutta la lunga composizione.
Le voci seguono il testo con varietà d'accenti e sfumature, giocando soprattutto sul registro medio e giungendo a coniugare, tra le prime volte, il parlato col suono.
A capo dei formidabili complessi bavaresi (quella Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks della quale non si può che tessere le lodi per qualità di suono e perfezione esecutiva) e dei tre cori riuniti per l'occasione (NDR Chor, MDR Rundfunkchor Leipzig, Chor des Bayerischen Rundfunks), Mariss Jansons regala la prima incisione in dvd dei Gurrelieder e segna un punto fermo nella pur breve storia discografica del brano. Poco più di una decina sono infatti quelle reperibili sul mercato e per lungo tempo ve ne erano solo un paio di riferimento, dirette da Stokowski e Leibowitz.
L'interesse per la pagina è recente ed annovera alcuni tra i nomi più importanti dell'ultimo trentennio: Kubelik, Ozawa, Boulez, Sinopoli, Chailly, Abbado, Metha, Rattle. Jansons riesce a mediare tra la necessità di chiarire il complesso intrico di spunti e rimandi intellettual-musicali e il lasciarsi soggiogare dal richiamo della natura emanante in molti momenti e motivo conduttore sotterraneo di tutta l'opera.
Il canto è spesso inteso come una parte del tutto sinfonica e non come mera voce solistica, pertanto anche l'ottimo quintetto di voci (Deborah Voigt, Mihoko Fujimura, Stig Andersen, Herwig Pecoraro e Michael Volle) è strumento caratteristico modellato sulle esigenze del direttore lettone. Una interpretazione che segue ancora una volta lo stile ormai consueto di Mariss Jansons: rigore d'analisi e capacità di sapersi abbandonare alle suggestioni del brano.
Un risultato di altissimo livello artistico di cui il presente dvd rappresenta una ghiotta occasione per tutti gli appassionati. Unico neo la mancanza di sottotitoli: occorre quindi premunirsi e cercare il testo di Jacobsen per poter meglio seguire il cammino di Wldemar verso il castello di Gurre!