Bach. Vola alto il gabbiano

Articolo di: 
Barbara Gigliotti
Bach. Vola alto il gabbiano

E’ Puia, saggio teatrale inscenato dai ragazzi di San Luca, paese nella Locride.  Frutto di un laboratorio teatrale diretto da Michele Placido, ispirato a Il Gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach, con adattamento di Andrea Ricciardi e Marica Gungui  ha  avuto la prima rappresentazione nel Teatro Tor Bella Monaca.

E’ un saggio riflessivo, come lo richiede la causa, ma anche divertente, come sia giusto che sia per dei bambini che si cimentano con l’arte teatrale. La sala gremita e buia, il bambino, dall’aspetto minuto, sta ritto mentre racconta il suo sogno: si vede in un bosco, da solo, di notte; ad un tratto scorge un uomo dalla lunga barba bianca e più in là un lupo. Mentre lo racconta sembra di averlo sognato insieme;  si sente, oltre la sua emozione mista all’ansia, anche l’odore della sua terra, anch’essa emozionante e ansiosa, entrare nella sala e coinvolge tutti, fermando per un attimo il tempo. E’ la tecnica del teatro nel teatro: i bambini si sono mischiati tra il pubblico in sala per raccontarci delle storie, coinvolgendoci come solo i bambini sono capaci di fare.

Metafora ben riuscita della fuga possibile dalla mafia e dell’omertà che la alimenta, impersonata da un bambino-gabbiano-Jonathan, il cui volo è alto e libero per indole e volontà, ma ostacolato dalla diffidenza  e dalla non condivisione degli altri bambini-gabbiani, troppo presi dalla paura per apprezzare il volo del loro compagno.

Ne derivano critiche e scontri, fino ad arrivare all’esclusione del coraggioso Jonathan dallo stormo del conformismo. Sarà dura coinvolgere il popolo dei gabbiani: il senso della libertà, la fuga dal pregiudizio e il desiderio di crescita e del superamento dei propri limiti che contraddistinguono il capolavoro di Bach,  trovano impedimento nella schiavitù di chi si rassegna alla violenza, alle norme dettate dal potere usurpato.

Nell’interpretazione genuina dei ragazzi della Locride tali conflitti prendono una sfumatura diversa, più attuale e strutturale: ci si rende conto come la presa di posizione di un individuo singolo debba cozzare violentemente nel tempo e nello spazio prima di trasformarsi in ascolto, conciliazione, lotta sociale. E anche quanto sia infinitesimale la volontà del singolo se non trasmessa e condivisa: “Fallo Fletcher, insegnalo, mostralo agli altri. E allora imparerai come si vola".

Sono ottantasette i ragazzi coinvolti, e la presenza si sente tutta: il palco è un continuo alternarsi di bambini che recitano, suonano, corrono. Tutti vestiti di bianco con le calzamaglie arancio; la somiglianza con i gabbiani è incredibile, e non solo per l’abbigliamento: ne riprendono anche grida e movimenti.

Ora il bambino-gabbiano-Jonathan e il suo stormo sono in viaggio in diverse sale teatrali del Lazio, ad insegnare, ed imparare allo stesso tempo, a volare.

Pubblicato in: 
GN2/ 18 novembre 2 dicembre 2008
Scheda
Autore: 
Richard Bach
Titolo completo: 

Laboratorio teatrale diretto da Michele Placido
Saggio del laboratorio teatrale "Progetto Alètheia" tratto da "Il Gabbiano Jonathan Livingston" di Richard Bach
A cura di Andrea Ricciardi e Marica Gungui
Assistente laboratorio Eleonora Godano
Costumi Annalisa Gallina, Isabella Stefanelli, Maria Letizia Rocco
Disegno luci Anna Maria Baldini
Direttore di Scena Vincenzo Sorbera
Assistente tecnico Mirko De Luca

Anno: 
2008