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Baci Perugina. Le ragioni di un successo italiano
Nell'Ala Brasini del Complesso del Vittoriano fino al 23 marzo 2014 sarà ospitata la mostra ad ingresso gratuito “Baci Perugina. Un amore italiano.”
Un'occasione per conoscere e comprendere tutti i diversi fattori che concorrono al successo di un'attività produttiva.
La mostra è divisa in due sezioni la prima è dedicata alla nascita della Perugina. La storia iniziò da un piccolo negozio di pasta a San Sepolcro aperto da Giovanni Battista Buitoni e Giulia Buoninsegni sua moglie, nel 1827 nacque poi, ad opera dei figli Giuseppe e Giovanni nel 1856 a Città di Castello la Buitoni, che ebbe come prodotto di punta la pastina glutinata per ammalati e bambini. Francesco Buitoni, figlio di Giovanni, decise di ampliare l'attività e il 30 novembre 1907, a Perugia, costituì insieme a Spagnoli, Andreani e Ascoli la "Società Perugina per la Fabbricazione dei Confetti", che diventerà poi "La Perugina - Cioccolato e Confetture".
Luisa Sargentini ( 1877- 1935), sposata a Spagnoli, uno dei soci, durante la prima guerra mondiale rimase da sola insieme ai figli, Mario e Aldo a gestire la fabbrica, che alla fine del conflitto da 15 iniziali dipendenti aveva già raggiunto le cento unità. Luisa, nata da un pescivendolo e una casalinga, fu attenta e sensibile alle esigenze delle operaie e, poiché nella azienda lavoravano soprattutto donne, creò un asilo nido dotato anche della sala per l'allattamento, una struttura all'avanguardia anche in Europa. Un esempio raro di persona che raggiunto il successo non dimentica le esigenze dei dipendenti ed è consapevole che la fatica più gravosa ricade sulla donna, costretta, oltre al lavoro fuori casa, a sobbarcarsi anche quello a casa.
A questa formidabile donna e imprenditrice insieme a Giovanni Buitoni, figlio di Francesco si deve una visione moderna di fare impresa. Luisa, che dette anche il nome alla tavoletta di cioccolata fondente, inventò il Bacio. L'idea partì dalla necessità di utilizzare la granella di nocciole derivata dalla lavorazione di altri prodotti. Gianduia, granella di nocciole, guarnita da una nocciola intera e ricoperta di cioccolato fondente Luisa così nacque il Bacio. All'inizio ebbe il nome di “Cazzotto”, per la forma che ricordava il pugno, fu poi cambiato, su suggerimento di Giovanni Buitoni, in Bacio. Il Bacio nasce nel 1922, vista l'epoca, non è strano la sua creatrice abbia pensato al cazzotto.
Il celebre disegno, icona del prodotto e legato alla pubblicità del cioccolatino è ispirato al Bacio di Francesco Hayez. Fu realizzato negli anni ’20 da Federico Seneca, direttore artistico della Buitoni-Perugina, un esponente del Futurismo, una corrente artistica che innovò profondamente la grafica pubblicitaria e anche il linguaggio. Alla fine della guerra Luisa Spagnoli decise di dedicarsi anche all'allevamento del pollame e dei conigli d’angora. I conigli non erano uccisi e neanche tosati, ma pettinati per ricavare la lana d'angora per i filati; un procedimento utilizzato anche per la lana cachemire proveniente dalla pettinatura delle capre.
L'azienda nasce nel 1928, all'inizio la lana viene usata per le creazioni di scialli, boleri e indumenti alla moda è l'inizio del marchio Luisa Spagnoli. L'attenzione alle condizioni dei dipendenti di Luisa fu continuata dai figli che, negli anni quaranta, in un periodo critico segnato dalla guerra regalarono ai loro operai per Natale maglie, calze e lana. Costruirono, inoltre, per i dipendenti casette a schiera, organizzarono nursery per i figli e una piscina nello stabilimento di Santa Lucia. Nel 1923 il marito di Luisa si ritirò dalla società Perugina, probabilmente anche a causa della relazione che era iniziata tra la moglie e Giovanni Buitoni, più giovane di lei di quattordici anni, che così ebbe la quota di maggioranza nella società.
Ai fattori vincenti già descritti: qualità del prodotto, creatività, innovazione e attenzione ai dipendenti, si aggiunse una non comune capacità di di comprendere l'importanza della pubblicità e del nuovo strumento che poteva veicolarla: la radio. Proprio per la radio (EIAR), Aldo, figlio di Luisa Spagnoli e allora direttore della pubblicità, per superare la crisi indotta dalla tassa sullo zucchero, ideò nel 1934 la prima campagna pubblicitaria di straordinario successo legata alla radio, primo caso di sponsorizzazione in Italia. Si trattò di un concorso di figurine disegnate da Angelo Bioletto e basate sui personaggi della trasmissione radiofonica a puntate, la prima andò in onda il 18 ottobre 1934.
"I Quattro Moschettieri" di Angelo Nizza e Corrado Morbelli erano un adattamento dal celeberrimo romanzo di Dumas, creato dallo stesso Spagnoli in cui comparivano i più strampalati personaggi, anche contemporanei. Il concorso consisteva nell'acquistare prodotti della Perugina che contenevano figurine da raccogliere in un album, che una volta completato permetteva di partecipare ad un concorso radiofonico a premi, che aveva in palio, tra l'altro, la mitica automobile FIAT Topolino. Si scatenò una febbrile ricerca alle figurine: la Bella Sulamita, il Cardinale Richelieu, l'Abate Faria, le Figlie di Ramsete e la più famosa di tutte, perché introvabile, il Feroce Saladino. Il programma e il concorso furono soppressi nel 1937 del Ministro delle Finanze del regime fascista, per le proteste delle aziende concorrenti.
Ritornando al Bacio, a Federico Seneca, si deve anche l'ideazione del celeberrimo cartiglio all'inizio ironico, poi sentimentale, un altro fattore di successo. La seconda parte della mostra è proprio dedicata al mitico Bacio, in questa sezione è illustrata l'evoluzione delle confezioni e della pubblicità negli anni, sia cartacea che televisiva, compresa quella di un Carosello di annata dove compare anche Vittorio Gassman. La mostra è anche l'occasione per presentare la campagna “Autografi d’Amore” in collaborazione con Agire (Agenzia Italiana Risposta Emergenze) per sostenere “Data4Life”, progetto che mira a ottimizzare le risorse in casi di emergenze. A scrivere pensieri d'amore sui mitici cartigli sono stati chiamati Alessandro Siani, Beppe Fiorello, Claudio Amendola, Francesca Neri, Ficarra&Picone, Vincenzo Salemme, Claudia Gerini, Margherita Buy, Anna Valle, lo chef Alessandro Borghese, Nicoletta Romanoff, Benedetta Parodi, e Neri Parenti.
Apprendiamo da alcuni quotidiani ( Unità, Fatto Quotidiano) che la Perugina, che ora è di proprietà della Nestlé, ha chiesto la cassa integrazione proprio per i lavoratori che producono i Baci, anche questa è una emergenza, sociale a cui prestare attenzione. La differenza di visione imprenditoriale e comportamento tra una multinazionale come la Nestlé e un'imprenditrice vera come Luisa Spagnoli può aiutare a comprendere le vere ragioni della crisi.