La ballata di Adam Henry. Un caso drammatico raccontato da Ian McEwan.

Articolo di: 
Giuseppe Talarico
La ballata di Adam Henry

La letteratura, soprattutto nei libri dei grandi autori, ha il potere e la forza di rappresentare i grandi dilemmi morali dovuti alla necessità di considerare il peso che assume nella vita delle persone la credenza religiosa. Rientra a pieno titolo in questa categoria di opere letterarie l'ultimo romanzo di Ian McEwan, intitolato La ballata di Adam Henry e pubblicato in Italia dalla casa editrice Einaudi.

Nella prima parte di questo romanzo, che ha una struttura narrativa perfetta in ogni sua parte, viene descritta la vita di una donna, che esercita la professione di magistrato nella sezione civile presso l'alta corte di Londra. Fiona, questo il suo nome, è sposata con Jack, un docente di letteratura latina. Improvvisamente, mentre si trovano nella loro casa elegante e arredata con gusto ricercato, Jack confessa a sua moglie Fiona di volersi separare, per iniziare una storia d'amore con una giovane studiosa, di cui si è invaghito.

Jack si giustifica dinanzi a sua moglie, sostenendo di volere vivere, alle soglie dei sessanta anni di vita, prima della vecchiaia, l'estasi dei sensi. Fiona si ritrova da sola nel suo appartamento e, per non sprofondare nella disperazione, si rifugia nello studio dei casi giudiziari, su cui è tenuta a prendere delle decisioni difficili scrivendo le sentenze, la cui soluzione è affidata alla sua capacità di giudizio.  

In questa parte della narrazione McEwan, da scrittore di grande genialità, per fare emergere quanto sia difficile il lavoro di un magistrato civile, chiamato a dirimere conflitti e casi delicati, evoca i casi innumerevoli, diversi e dissimili gli uni dagli altri, in cui Fiona ha dovuto adottare, nel rispetto dei fondamenti del diritto, le sue decisioni giuridiche. In particolare vi è la storia dei due gemelli nati uniti al momento del parto, Matthew e Mark, dei quali con una sentenza difficile Fiona autorizza i medici a procedere alla loro separazione, poiché in caso contrario nessuno dei due sarebbe riuscito a sopravvivere.

In questo caso McEwan ricorda come la decisione di Fiona venne deplorata, avversata e giudicata in termini negativi dagli esponenti delle comunità religiose, presentate come comunità chiuse e abituate ad agire sempre ed in ogni caso in ossequio ai dogmi sostenuti dalle rispettive sette religiose.

Proprio mentre affronta il suo dolore personale, per la crisi del matrimonio in procinto di naufragare, Fiona è costretta a occuparsi di una vicenda drammatica, in cui è a rischio la vita di un  minore. Adam Henry è un adolescente di diciassette anni, affetto da leucemia e per questo ricoverato in una struttura ospedaliera londinese. I suoi genitori sono seguaci e adepti dei testimoni di Geova, sicché si oppongono alla trasfusione di sangue, di cui Adam ha bisogno, per guarire dalla malattia terribile che ne sta minando il corpo, compromettendone in modo irreparabile la salute.

Sono memorabili le pagine del libro in cui la vicenda processuale di questo caso è descritta. Infatti compaiono di fronte a Fiona i medici che spiegano per quali ragioni  sia necessaria la trasfusione del sangue per favorire la guarigione del giovane Adam; i genitori, seguaci dei testimoni di Geova, per i quali è Dio, secondo i libri del Vecchio Testamento Genesi e Levitico, e secondo gli Atti degli Apostoli, a vietare di mescolare il sangue di una persona con quello di un'altra creatura umana, si oppongono recisamente.

Fiona, da persona responsabile e da magistrato che si muove in vista della tutela dell'interesse protetto dalla legge - in questo caso il benessere di un minore -, comprende che Adam è vissuto in un comunità chiusa e dominata dall'idea ossessiva che non sia possibile trasgredire i precetti imposti dalla fede religiosa. Per questo, prima di assumere una decisione, decide di incontrare il giovane in ospedale. L'incontro tra Fiona e Adam, nell'ospedale, costituisce la parte più emozionante e coinvolgente dell'intera narrazione.

Fiona, conversando con il giovane, scopre che è un amante della musica. Infatti Adam coltiva questa  passione suonando  il violino.  Inoltre scrive poesie con passione ed entusiasmo. Insieme scoprono di amare una poesia scritta dal grande poeta irlandese William Butler Yeats, intitolata Nel bosco dei salici, su cui un musicista ha composto una canzone bellissima e intensa. Dopo l'incontro con Adam, Fiona autorizza l'ospedale a compiere la trasfusione del sangue in favore di Adam, che presto si ristabilisce e guarisce.

In seguito, Fiona riceve da Adam una lettera, da cui apprende che i suoi genitori sono rimasti contenti che  abbia debellato la sua malattia, senza tuttavia nascondere la loro contrarietà per il modo in cui ciò è avvenuto. Fiona, non risponde alla lettera di Adam e la ignora, affidandola ad una assistente sociale. Recatasi fuori da Londra, a Newcastle per risolvere casi giudiziari lontano dalla capitale e dalla corte, dinanzi a Fiona compare  in modo inaspettato e improvviso Adam. L'incontro tra Fiona e Adam avviene all'interno di una villa sontuosa, situata nella meravigliosa campagna inglese, adibita a luogo destinato ad ospitare i magistrati per la soluzione dei casi giudiziari.

Adam, mosso da uno slancio umano spontaneo quanto commovente, esprime a Fiona la sua gratitudine per avergli salvato la vita. Inoltre ammette di avere maturato una convinzione interiore per cui non è ammissibile una credenza religiosa che si oppone a ciò che è necessario per preservare la sacralità della vita umana. Infine, non nascondendole la sua voglia di vivere in modo libero e fuori dalla comunità soffocante dei testimoni di Geova, Adam le chiede di ospitarlo in casa sua.

Fiona oppone un netto rifiuto alla richiesta imbarazzante del suo giovane amico, da cui, al momento della separazione, riceve un bacio casto e puro. Ritornata a Londra, Fiona riprenderà la sua vita matrimoniale con Jack, con cui si è riappacificata e riconciliata, dopo il ritorno di suo marito nella loro casa, reduce da una dolorosa e prevedibile delusione d'amore.

Sono belle e indimenticabili le pagine del libro in cui viene descritta, nella parte finale della narrazione, il concerto musicale in cui Fiona suona il piano e il suo amico avvocato Mark Berder canta alcuni celeberrimi brani del repertorio classico. La musica, con l'incanto dei suoni sublimi che irradia, riesce a infondere la pace nell'animo umano e a consolare le persone in preda ai tormenti interiori.

La conclusione della storia in questo libro sorprende il lettore. Proprio perché nel testo è rappresentato il conflitto tra la legge laica e i precetti religiosi, spesso assurdi e inaccettabili, è giusto e opportuno riportare quanto McEwan scrive in proposito: "Le religioni, i sistemi morali, ivi compreso il suo, erano come cime di una fitta catena montuosa osservate da una grande lontananza. Non ne spiccava una sull'altra né per altezza né per verità né per rilevanza. A chi spettava il giudizio?". Un libro che conferma la grande lucidità e la magistrale bravura del grande scrittore inglese.  

Pubblicato in: 
GN19 Anno VII Numero doppio 26 marzo - 2 aprile 2015
Scheda
Autore: 
Ian McEwan
Titolo completo: 

La ballata di Adam Henry, Torino, Einaudi (collana Supercoralli), 2014, traduzione di Susanna Basso. € 20,00, 202 p.

Titolo originale: The Children Act, London, Jonathan Cape, 2014.