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Beatrice Antolini e Valentina Lupi. Glitter a doppio croma
Valentina Lupi apre la serata con l’accompagnamento di Vanessa Cremaschi al violino in questo doppio concerto di venerdì 19 febbraio al Circolo degli Artisti. Segue lo spritz musicale di Beatrice Antolini che innesca un vortice di ritmo e di luci a doppio croma.
La serata inizia con una cantautrice romana, Valentina Lupi, che con Satura dal suo album d’esordio del 2006 Non voglio restare Cappuccetto rosso, esprime tutta l’angoscia e la disperazione di una donna in cerca di un equilibrio sentimentale con testi crudi e sanguigni come la sua voce:
Ho intrapreso alcuni viaggi e accanto avevo certi occhi di luce e intorno guardavo anime di plastica fatte di nylon da vendere al mercatino dell'usato la domenica dei Santi.
Vedo chiaramente che stai cambiando pelle facendo conservare bene le tue paure nella parte surgelata del tuo cuore.
Satura
La vena politico sociale viene fuori in Come scriveva “Benni”: un’accusa ben temperata sulla verità dell’attualità incresciosa del mancato riconoscimento del merito e delle qualifiche a favore di una sperequazione al ribasso:
come scriveva Benni i duchi della cultura
adulavano i peggiori perché dei migliori avevano paura
Valentina Lupi ha chiare poche idee ma su quelle è ferma quanto nella sua scelta cantautoriale – che però non siamo sicuri le si addica nella sua lentezza di fondo, preferiremmo vederla rockeggiare come al Primo Maggio nel 2007, veramente in forma. La foto di Pasolini che campeggia sul suo MySpace per la colonna sonora del cortometraggio Roma, un giorno le fa vincere il premio come Miglior colonna sonora (il corto in sé si aggiudica anche i premi per la miglior sceneggiatura e miglior cortometraggio straniero) al Festival Internazionale del cinema indipendente di Lione.
Beatrice Antolini irrompe sul palco con un’energia ineguagliabile: zompetta con un gonnellino simile ad una squaw il suo Funcky Show, apripista e grande track del nuovo album A due (2008), seguito al cd di Big Saloon del 2006. Sugarize è un altro brano ricco di carica sensuale e glitter, quello che stupisce della Antolini è la sua innata capacità di variare ritmo e strumenti – come il tamburo che ha suonato brillantemente in due brani – senza interrompere il concerto, che va spedito su un filo continuo.
E’ piuttosto evidente che gli studi di Beatrice al Conservatorio le hanno conferito una sicurezza che soltanto la conoscenza della tecnica, insieme ad un talento innato, possono far compenetrare nella musica, creando onde sonore originali, sia dal vecchio Big Saloon di cui vengono riproposte Bread and Puppets, Monster Munch e l’intimistica Cocacola Shirley Cannonball, sia dal seguente A due (entrambi etichetta Urtovox).
La terza volta che Beatrice viene al Circolo degli Artisti e che fa scoprire nuovi fans ad una musicista con un orecchio impeccabile per il ritmo e le improvvisazioni, meno interessante forse la voce che – ludicamente e con garbo da anni ‘40 - si distende e si calibra prontamente sulla musica. Beatrice è completamente emancipata ed è a guida di un gruppo superpimpante con un reparto fiati composto da tromba e flicorno, suonati egregiamente da Enrico Pasini.