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In un CD La Bottega Discantica l'organista Simone Vebber propone una serie di interessanti trascrizioni di composizioni di G.F.Haendel di J.Walsh e J.Hook, portando a conoscenza un repertorio che è parte di una grande quantità di composizioni simili che, utilizzando appunto la tecnica della trascrizione, consentivano con una modalità più comoda la fruizione di grandi composizioni vocali o strumentali.

In altre occasioni ci siamo imbattuti in queste pagine in registrazioni che presentavano trascrizioni di composizioni nate per grandi organici strumentali o vocali-strumentali. Come già altre volte ricordato la trascrizione, per lo meno sino all'avvento della riproduzione meccanica della musica, rappresentava una comoda ed in certi casi provvidenziale opportunità di eseguire ed ovviamente anche ascoltare in contesti familiari diversi dai teatri o sale da concerto composizioni come sinfonie, opere o concerti trascritti per organici cameristici o per strumenti a tastiera (pianoforte, pianoforte a quattro mani o organo, come in questo caso).

Nelle note introduttive al CD lo stesso Vebber ricorda come la prassi fosse diffusa già nel periodo barocco e come anche alcune volte sorgessero polemiche sull'opportunità che qualcuno conquistasse visibilità e guadagno utilizzando musica di altri autori. A parte queste considerazioni che investivano ante litteram il problema dei diritti d'autore a nostro parere, poiché i brani trascritti erano di autori più che celebri, come nel caso di Haendel protagonista di questo splendido CD, tale prassi era un'ulteriore certificazione della fama e della notorietà che tali autori avevano acquisito nel pubblico dell'epoca. Oggi diremmo che il mercato richiedeva ed apprezzava tali prodotti.

Lo splendido Organo Serassi della Chiesa di S.Maria Maddalena di Desenzano, strumento nato a metà del 1600 con caratteristiche diverse dalle attuali ma in questa configurazione ideale per questo repertorio, è utilizzato dall'ottimo Simone Vebber per eseguire alcune trascrizioni di brani haendeliani di J.Walsh e J.Hook, il primo contemporaneo del Sassone, il secondo di qualche anno posteriore. Siamo certi che gli appassionati della letteratura organistica non avranno esitazioni ad affrontare l'ascolto di questi brani. Non me ne vogliano gli amici organisti, ma credo sia necessario tuttavia rassicurare i frequentatori casuali di questo mondo che quanto eseguito non è impegnativo e non deve far associare il timbro dello strumento utilizzato a contesti liturgici o meditativi.

Scorrendo le tracce si scoprirà invece che i brani trascritti sono in realtà concerti per organo ed archi o grandi composizioni vocali utilizzate per scopi ed eventi celebrativi, quindi di grande sonorità e, perché no, gioiosa e luminosa impostazione musicale, come gli inni di incoronazione utilizzati nelle cerimonie della corte inglese. Sarà sufficiente in questo caso ascoltare “The King shall rejoice “ o il travolgente primo movimento del Concerto “The cuckoo and the nightingale” per comprendere perfettamente il concetto.

Musica luminosa e gioiosa si diceva, come spesso ci piace scoprire in Haendel, maestro insuperato in quest'ambito come in altri. Ecco allora che la perizia ed il dominio delle problematiche tecniche che Vebber dimostra di possedere e la varietà di impasti timbrici che un organo come quello utilizzato può consentire, anche in questo caso impeccabilmente impostati dall'esecutore, rendono estremamente piacevole l'ascolto di questi brani. Possiamo quindi essere grati, oggi come molti anni fa, a chi ha realizzato queste trascrizioni le quali, soprattutto se così ben eseguite, riescono ancora oggi a scatenare emozioni sincere ed ammirazione per il grande Haendel.