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Captain Marvel, eroina femminista
Il Marvel Cinematic Universe si arricchisce di un nuovo tassello, in attesa di The Avengers: Endgame, con protagonista una super eroina, giusto in tempo per l'8 marzo, Captain Marvel. La storia ci porta subito al centro dell'azione, con Vers, bionda e intrepida combattente a fianco degli alieni Kree, che crede da sempre i suoi compagni, ma pian piano scoprirà che non è così, che lei in realtà è Carol Danvers, pilota d'aerei data per morta anni prima e in possesso di poteri fantastici.
Carol dovrà quindi fare i conti con il suo passato, con le menzogne del presente, con amici ritrovati, nemici scoperti, una missione da compiere e gli innocenti da proteggere, in un rutilante fumetto colorato che porta nei rimpianti anni Novanta, dove l'eroina si trova catapultata, tra musica vintage, vecchi negozi che oggi non esistono più ma che sono rimasti iconici, e modi obsoleti di collegarsi ad Internet.
Un film che si lega innanzitutto alla serie di culto Agents of Shield e che catapulta verso l'atteso nuovo e forse unico capitolo di The Avengers, con due chicche durante e dopo i titoli di coda.
Il personaggio di Captain Marvel presenta una nuova affermazione delle donne nel mondo dei fumetti e delle super eroine, e tutto il film ha vari spunti legati al girl power, con anche figure di contorno, come la dottoressa Wendy Lawson, in realtà un'aliena pentita che decide di lottare per la pace, o la migliore amica di Carol, Maria, pilota afroamericana e mamma single di una ragazzina che vede nella super eroina un modello.
Il personaggio però più iconico di tutti è Goose, micio rosso che ricorda non poco Jonesy di Alien, altro compagno di una donna tosta, un felino che riserva non poche sorprese e che ha un ruolo cruciale e che è già presente in gadget delle varie linee legate al film.
Brie Larson aggiunge il suo volto alla galleria di protagoniste iconiche cinematografiche dei fumetti ed è affiancata da volti visti in vari ruoli e anche qui efficaci come Samuel L. Jackson, Annette Benning, Jude Law, Ben Mendelsohn, Gemma Chan e Clark Gregg. Dirige Anna Boden con Ryan Fleck, e alla sceneggiatura hanno lavorato altre donne, Geneva Robertson-Dworet e Meg LeFauve.
La scena comunque più emozionante è all'inizio, con il logo dedicato a Stan Lee, capace di lasciare con un groppo in gola e di strappare un applauso sincero.