Centrale Montemartini. Il treno di Pio IX

Articolo di: 
Nica Fiori
Cappella del treno

La Centrale Montemartini, ovvero il museo archeologico comunale sistemato nell’ex centrale elettrica di via Ostiense, dal 4 novembre si è arricchito di una nuova sezione, dedicata al treno di Pio IX, che ben si sposa con la primitiva vocazione tecnologica dell’edificio. I tre lussuosi vagoni che lo compongono sono i più antichi ancora presenti in Italia e hanno un fascino indubbio legato alle decorazioni e agli arredi ottocenteschi.

Un’atmosfera ovattata caratterizza i salottini dei due vagoni comunicanti tra loro, uno dei quali è fornito di una balconata in ferro dorato, che fungeva da loggia delle benedizioni, mentre l’altro presenta una saletta con trono papale e una piccola zona con toilette e letto. La terza carrozza fungeva da cappella ed è decorata esternamente con meravigliosi angeli sistemati come cariatidi. Tra due di essi in basso si legge “Erunt prava in directa et aspera in vias planas” : una scritta che allude all’oracolo di Isaia, ripreso nel Vangelo di Luca, secondo cui, nel preparare la via del Signore, “le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie spianate”.

Giovanni Maria Mastai Ferretti, divenuto papa col nome di Pio IX (dal 1846 al 1878) è stato l’ultimo sovrano dello Stato Pontificio. Nel suo lunghissimo pontificato ha visto la nascita della Repubblica Romana (con il suo volontario esilio a Gaeta, allora appartenente al Regno di Napoli) e poi la presa di Roma con l’unificazione del Regno d’Italia.

Aperto ai progressi della scienza, Pio IX era pienamente consapevole dell’insostituibile ruolo che nell’immediato futuro avrebbe avuto la rete ferrata per lo sviluppo sociale ed economico delle nazioni. Pertanto, già nel 1846, lo stesso anno della sua elezione al soglio pontificio, dispose la costruzione di alcune linee ferrate in concessione, che avrebbero collegato Roma con alcuni centri dello Stato Pontificio. Questa sua lungimiranza nel capire l’importanza delle ferrovie è stata ricordata nella presentazione della sala espositiva, sia dal Sovrintendente comunale Claudio Parisi Presicce, sia dal sindaco Virginia Raggi, entrambi presenti all’evento.

Il treno papale venne realizzato nel 1958 per iniziativa delle società ferroviarie Pio Centrale e Pio Latina, che lo commissionarono ad aziende francesi per farne dono al pontefice. All’epoca costò 140.000 franchi, compreso il trasporto. Il papa compì il suo primo viaggio su questo treno il 3 luglio del 1859, raggiungendo la stazione di Cecchina (Albano) da quella di Porta Maggiore, allora capolinea delle linee ferroviarie pontificie.

Dopo la fine dello Stato Pontificio il treno è stato spostato alla Stazione Termini, quindi esposto a Castel Sant’Angelo nel 50° anniversario dell’Unità d’Italia e poi sistemato nel Museo di Roma (prima in via dei Cerchi e dal 1952 a Palazzo Braschi). Per accoglierlo degnamente nell’attuale sede della Centrale Montemartini si sono resi necessari dei lavori di ristrutturazione del grande ambiente a pianterreno denominato Sala Caldaie n. 2.

La sala espositiva è dotata di tre postazioni multimediali che illustrano con documenti e foto d’epoca la storia del treno e forniscono una dettagliata descrizione degli interni. Sono esposti inoltre una piastra a rilievo con lo stemma di Pio IX e due tondi raffiguranti La Vergine col Bambino e Il Buon Pastore, dipinti da Jean Léon Gérôme, che decoravano la cappella del treno.

Questa è l’ultima delle nuove acquisizioni di un museo che era partito come sede espositiva temporanea dei Musei Capitolini, e che poi, visto il successo dell’abbinamento dell’archeologia industriale con quella romana, è diventato permanente. Dal 1° giugno il museo si è ulteriormente arricchito con straordinari reperti da tempo conservati nei depositi comunali ed esposti al pubblico solo in occasioni di mostre, evidenziati con la scritta “Capolavori da scoprire”.

Un esempio su tutti è il ricco corredo funerario (II secolo d.C.) della fanciulla romana Crepereia Tryphaena, comprendente una serie di ricchi gioielli e una bambolina d’avorio, snodabile, fornita a sua volta di un proprio corredo in miniatura. Un ritrovamento questo che all’epoca ispirò la fantasia poetica di Giovanni Pascoli, che in un carme si immedesimò nel fidanzato della giovane prematuramente scomparsa.

Pubblicato in: 
GN3 Anno IX 18 novembre 2016
Scheda
Titolo completo: 

Centrale Montemartini

Via Ostiense, 106 Roma

Martedì -domenica 9-19; chiuso il lunedì (la biglietteria chiude mezz'ora prima)

Biglietto intero € 7,50; ridotto € 6,50. Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente

Tel. 060608; www.centralemontemartini.org