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I colori di Cesare Ferro Milone a Palazzo Accorsi
La Fondazione Accorsi Ometto di Torino in via Po 59 ospita fino al 9 settembre prossimo un nuovo tributo a un maestro dell'Accademia albertina subalpina, Cesare Ferro Milone. L’esposizione è curata da Angelo Mistrangelo e vuole raccontare i diversi aspetti di un artista che lavorò intensamente tra Otto e Novecento, insegnò e fu anche presidente dell'Accademia, oltre a partecipare a grandi eventi internazionali, come la Biennale di Venezia e le decorazioni del Palazzo Reale e del principesco Palazzo Norashing a Bangkok.
In mostra ci sono 115 opere, tra dipinti, disegni, incisioni, affreschi e oggetti d'arte, con ritratti, scene familiari, immagini di paesaggi e palazzi del Siam, risultato di ricerche in enti quali la GAM, il Museo Civico Arnaldo Tazzetti di Usseglio, il Consiglio Regionale del Piemonte e ovviamente l'Accademia albertina.
Tra le opere che sono esposte al Museo Accorsi Ometto spiccano una serie di dipinti incentrata sull’intimità della vita familiare in cui vengono colti gesti quotidiani di particolare tenerezza come L’ora del bagno (1921), La mamma e Checco (1928), La famiglia (1930) e Ritratto di famiglia. Il cesto degli aranci (La mamma, Marco e Checco) (1932).
Il percorso espositivo è arricchito da alcuni disegni di oggetti per il Re del Siam, come quelli del servizio da tè che il sovrano commissionò a Ferro poco prima del suo rientro in l’Italia, con schizzi di piatti, tazzine, zuccheriere arricchite da immagini della tradizione buddista, Non mancano modelli per monete, una miniatura su avorio, vestiti di manifattura cinese, fotografie storiche, la preziosa spada del re Umberto I donata da Rama V e i quadri che il pittore fece in Siam, come il ritratto Me Ciani, ballerina della Regina (1925) e Interno del Tempio Reale Wat Phra Keo a Bangkok (1906), oltre alle fotografie, che restituiscono un mondo che nell'attuale Thailandia non esiste più.