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Da Vinci Classics. Il fascino del sax contemporaneo con Valentina Renesto e Giuseppe Bruno
Un'interessante CD Da Vinci Classics che propone una serie di brani di musica del nostro tempo con una formazione particolare e timbricamente suggestiva, sax e pianoforte. Il titolo, “Variations & Cadenzas”, riprende quello di uno dei brani inseriti e gli interpreti sono Valentina Renesto al sax alto e soprano e Giuseppe Bruno al pianoforte.
La stesura di righe che prendano in considerazione registrazioni come questa, che come detto presenta brani di autori contemporanei e viventi, espone il commentatore ad una serie di rischi. Dal punto di vista dell'ascoltatore non abituale del repertorio della musica del nostro tempo, qualsiasi siano gli strumenti e gli organici utilizzati, il giudizio può essere condizionato da pregiudizi legati al timore di una scarsa comprensione o addirittura gradevolezza di quanto ascoltato. In questo caso sicuramente nessuna delle due ipotesi si realizza, ed il rischio prima citato per il commentatore è quello di non essere sufficientemente convincente per dissipare i timori.
Chi scrive, anche se forse i frequentatori di queste pagine hanno notato negli anni una prevalenza di pagine dedicate alla musica del periodo rinascimentale e barocco, del classicismo e del novecento storico, come musicista ha avuto una frequentazione in prima persona non assidua ma interessante con la musica del nostro tempo, elaborando pertanto una visione personale ed una capacità di giudizio sulle caratteristiche tecnico-compositive e sulla perizia degli esecutori di questo genere di repertorio. CD come questo appartengono ad una categoria che ancora suscita la nostra curiosità.
Si diceva dei dubbi per l'ascoltatore. In effetti chi ascolta ha una visione diversa rispetto a chi scrive il brano, senza dubbio appagato e gratificato dalla possibilità di fissare per sempre in una registrazione un proprio lavoro, così come chi esegue, ugualmente appagato nell'ascoltare il risultato del proprio sforzo interpretativo. Per entrambi infine l'uscita sul mercato di un CD è un positivo punto di arrivo. L'ascoltatore è però indifferente a queste considerazioni e rimane un giudice inesorabile. Vista la qualità di questo prodotto, crediamo che in questo caso sia i compositori che gli esecutori potranno ulteriormente sentirsi soddisfatti.
Non me voglia l'ottimo Giuseppe Bruno, ma in questo caso protagonista è il sax, esaltato e utilizzato da Valentina Renesto sfruttando con grande perizia tutte le caratteristiche espressive e timbriche, usando sia il il sax alto che il soprano, da solo o, ovviamente, in duo con il pianoforte.
La prima traccia, l'affascinante Pavane per sax alto e pianoforte di Roberto Scarcella Perrino, è una sorpresa per l'ascoltatore che si trova trasportato per mano da Valentina Renesto in un'atmosfera struggente ed onirica, pervasa da una malinconia che solo il suono di un sax così ben suonato può suscitare, sostenuta con un tappeto armonico perfettamente calibrato da Giuseppe Bruno. È il classico caso nel quale viene voglia di predisporre subito il repeat per riascoltare più volte il brano e che giustificherebbe da solo l'acquisto del CD, ma in questo caso si sconfina nel gusto personale che non può condizionare il giudizio di legge.
In The garden in the Brain, breve suite di sette brani di Peter Seabourne trascritti per questo organico nel 2018, la volontà descrittiva indicata dai titoli trova efficace realizzazione delle intenzioni dell'autore dalla cura con la quale gli esecutori esaltano le caratteristiche rtimiche ed armoniche.
Per l'esecuzione della Suite for Saxophone di Robin Holloway è necessaria una perizia tecnica che solo gli interpreti di alto livello posseggono. Valentina Renesto supera senza dubbio con grande sicurezza questa prova, così come nelle Variazioni e cadenze di Giuseppe Bruno (non si tratta di omonimia ma dello stesso pianista della registrazione). L'atmosfera si fa più rarefatta con calibrati slanci di maggior impeto, con un linguaggio armonico raffinato e mai sgradevole pur nella sua continua disarmonia e l'autore centellina le occasioni di utilizzo di sonorità sia del sax che del pianoforte con risultati di grande suggestione.
Seguendo probabilmente una sapiente e calcolata scansione le Bagatelles di Edoardo Dinelli riportano l'atmosfera negli ambiti più carezzevoli e sognanti della prima traccia prima di tornare ad un'atmosfera più rarefatta e spigolosa con Steps di Oliviero Lacagnina per concludere poi con un omaggio all'utilizzo della traccia magnetica al posto del pianoforte in dialogo con il sax soprano tipica degli anni d'oro delle prime sperimentazioni dell'avanguardia musicale del secolo XX nel brano Provectus di Sergio Chierici.
Otto brani articolati in ventiquattro tracce che offrono un interessante colpo d'occhio su un panorama di un universo musicale che, a parte ogni altra considerazione, rappresenta la sonorizzazione artistica del nostro mondo e che, grazie alla qualità di esecuzioni come queste, merita di essere esplorato.