Da Vinci Classics. L'incanto di Schubert con Ingrid Carbone

Articolo di: 
Piero Barbareschi
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Franz Schubert – L'echantement retrouvé, è il titolo di un CD Da Vinci Classics nel quale Ingrid Carbone propone la registrazione dei quattro Impromptus D.899 (op.90) ed i sei Momenti Musicali D.780 (op.94).

All'incirca un anno fa su queste pagine pubblicavamo una recensione di un altro CD di Ingrid Carbone, dedicato ad alcune composizioni di Franz Liszt intime e quasi cameristiche, intendendo con questo termine una destinazione esecutiva ideale in un contesto familiare. Anche in questa occasione la scelta dell'interprete è caduta su un autore, Franz Schubert, che in qualche modo incarna nell'immaginario collettivo il piacere di fare musica in ambienti raccolti ed avvolgenti, nonostante la sua produzione, di fatto scoperta ed ammirata postuma, comprendesse anche lavori per grandi organici. Un autore tanto geniale quanto sorprendente e del quale, come forse è accaduto solo con Mozart, si rimpiange la scomparsa per l'impossibiltà di ascoltare quanto avrebbe scritto negli anni influenzando senza dubbio l'evoluzione della musica colta occidentale, molto più di quanto la sua produzione, valorizzata peraltro molto, troppo tempo dopo la morte, non abbia fatto.

Impromptus e Momenti Musicali: una scelta tipicamente romantica per proporre brani che di fatto non trovano nel titolo la definizione di una forma prestabilita, ma un fluire melodico che si dipana liberamente, non escludendo ripetizioni o elaborazioni, senza tuttavia essere incatenato in schemi rigidi. Anche in questo caso Schubert ci lascia quasi attoniti per la bellezza delle idee musicali e l'originalità con le quali elabora la propria ispirazione. Con brani come questi l'interprete si trova di fronte ad una grande responsabilità. Se è consapevole, come è necessario che sia, che gli Impromptus furono scritti poco tempo prima della morte dell'autore (in questo caso obiettare che era in ogni caso in giovane età non ha senso, poiché la malattia ne aveva alterato la lucidità mentale), scoprire, eseguendoli, lo straordinario fascino e la struggente malinconia che comunque li pervade, provoca un desiderio impellente di condividere tale bellezza con l'ascoltatore.

È necessaria tuttavia molta attenzione nell'affrontare Schubert e le sue composizioni. Senza cadere nello stereotipo dell'artista romantico e sfortunato che è stato crudelmente punito dalla natura, è un dato di fatto che ci si trova di fronte ad un musicista straordinario, geniale, precursore ma anche realmente disperato e disorientato. La sua musica assume allora una connotazione ancor più coinvolgente a livello emotivo, in alcuni casi autenticamente commovente scoprendo idee melodiche che compaiono inaspettate come fugaci raggi di sole in un cielo grigio durante un temporale. L'interprete non può rimanere indifferente e non aspirare ad evidenziare queste peculiarità. Deve fare realmente quello che la definizione suggerisce: interpretare i segni di un linguaggio non verbale con il quale l'autore mette a nudo la propria anima.

Ingrid Carbone riesce perfettamente a raggiungere tale scopo. Sin dalla prima traccia è percepibile una cura del suono (evidenziata ed assecondata anche da un superbo pianoforte Bechstein della collezione Fabbrini) ed un'immersione nell'universo schubertiano che rende l'ascolto puro godimento. In particolar modo i quattro Impromptus, che per l'apprezzamento avuto sono entrati nel repertorio anche di chi forse non sempre possiede i mezzi tecnici per realizzarli come meritano (in questo caso Schubert condivide con il Mozart apparentemente semplice il maltrattamento pianistico), risplendono in questa registrazione di una luminosità particolare. È raro che accada, ma confessiamo che dopo aver ascoltato questi Impromptus siamo stati stimolati a riprendere in mano lo spartito e rileggere alcune sezioni, non certamente per un banale e presuntuoso paragone nell'esecuzione, ma perché Ingrid Carbone ha risvegliato sensazioni ed emozioni provate molti, tanti anni addietro in occasione di esecuzioni giovanili. Credo che questa considerazione sintetizzi al meglio la qualità dell'interpretazione.

I Momenti musicali, ancorchè pubblicati nel 1828, furono scritti in anni diversi prima di questa data. Noi crediamo che, nel caso l'ascoltatore meno esperto ascoltasse per la prima volta questa successione di brani, non potrà non identificarne almeno uno che rimarrà particolarmente impresso nella mente e nel cuore. Anche in questo caso con l'esecuzione di Ingrid Carbone Schubert rivela la genialità che ben conosciamo ed apprezziamo anche in altre grandi composizioni pianistiche, sintetizzando in queste forme più brevi le sue inconfondibili ma sempre sorprendenti modulazioni, le scelte di modelli ritmici, la capacità di creare momenti di sospensione e tensione armonica e melodica. L'ascolto della seconda idea del secondo Momento Musicale con l'andamento ondeggiante della mano sinistra o la drammaticità espressa dalla prima idea del quarto Momento Musicale nonostante una scrittura in apparenza banale giustificherebbero già l'acquisto del CD.

Anche con questo CD Ingrid Carbone riesce a non lasciare indifferente l'ascoltatore. La bellezza può forse essere considerata un valore assoluto ma in musica la sua contemplazione deve essere aiutata ed illuminata adeguatamente da chi la esegue. In questo CD schubertiano non abbiamo trovato zone d'ombra che ne impediscano la visione nei minimi particolari.

Pubblicato in: 
GN31 Anno XII 25 giugno 2020
Scheda
Titolo completo: 

FRANZ SCHUBERT

L'ENCHANTEMENT RETROUVÉ

Vier Impromptus, Op. 90, D. 899:

No. 1 In C Minor

No. 2 In E-Flat Major

No. 3 In G-Flat Major

No. 4 In A-Flat Major

Moments Musicaux, Op. 94, D. 780

No. 1 In C Major, Moderato

No. 2 In A-Flat Major, Andantino

No. 3 In F Minor, Allegro Moderato

No. 4 In C-Sharp Minor, Moderato

No. 5 In F Minor, Allegro Vivace

No. 6 In A-Flat Major, Allegretto

INGRID CARBONE, pianoforte

CD DA VINCI CLASSICS C00253