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Le due sorelle Angela e Luciana Giussani nel 1962 fecero uscire il primo numero di Diabolik, uno dei primi fumetti negativi della storia italiana. Due donne determinate che aspiravano in un mondo provinciale e retorico, e maschilista come quello italiano, all’indipendenza economica mentre le altre facevano le casalinghe e allevavano pargoli nelle case. La mostra con le tavole originali del fumetto a Palazzo Incontro di Roma dal 10 luglio fino al 13 settembre.

Un eroe antiborghese, tutto vestito di nero e con una compagna bionda dal tenero chignon alla Grace Kelly o Kim Novak, altrettanto indipendente ed autonoma quanto le sue creatrici, che dovettero nascondere all’inizio la loro identità di donne per vendere il fumetto in una società al maschile e che ha censurato Diabolik per parecchi anni.

Come ci spiega Mario Gomboli, Direttore della casa editrice Astorina, un tempo di Gino Sansoni che aveva sposato nel 1946 Angela Giussani: “Diabolik ricevette parecchie denunce per oscenità – Eva Kant in bikini in prima pagina – corruzione di minore – Eva e Diabolik che si dirigono verso il letto senza essere sposati – e istigazione alla violenza – perché Diabolik, sebbene non sia un sadico, pratica il furto ed un “eroe negativo”.
 
Fatto sta che la scritta “fumetto per adulti” viene messa a Diabolik ma il successo non crolla e tuttora, al 750° episodio (inedito in uscita ad agosto), vende 3,5 milioni di copie l’anno. Un successo strepitoso e non potrebbe essere altrimenti con un’eroina finalmente “forte” quanto l’”eroe”: Eva Kant è infatti una donna autonoma che sta alla pari col suo compagno, senza sdilinquimenti e senza retrocessioni di alcun genere. Fascino da vendere per entrambi ed un pensiero ultimo da parte del curatore, Vincenzo Mollica, ad un poeta che ci ha lasciato da poco, Vito Riviello, e grande appassionato di fumetti, tanto per sdoganare in modo poetico un antieroe del tutto gradito e progredito.