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Il pittore russo Andrey Remnev offre una mostra molto particolare alla Dorothy Circus Gallery di Roma: si intitola The Face of a Natural Force e vi potrete inoltrare nel percorso tra le sue pitture ad olio i cui pigmenti naturali vengono mischiati al tuorlo dell'uovo come i pittori rinascimentali italiani, e come gli antichi pittori russi che Remnev incontra nelle icone del Monastero di sant'Andronico, vicino Mosca ed alla piccola cittadina che lo ha visto nascere nel 1962, Yakhroma. La mostra ha il patrocinio dell'Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica Italiana.

Nei volti che dipinge Remnev, immobili, marmorei, metafisici delle donne rappresentate, il tempo sorvola i loro occhi come un'assenza dovuta, uno spazio che si moltiplica nei dettagli di psicopompi come i cani neri, anubiani, di Fireworks, oppure i granchietti di Sea of Marmara nei confini turchi, ove riecheggia il vicino Mar Nero che ha sponde anche ad Odessa, ora parte dell'Ucraina ed una delle antiche città imperiali dell'Impero Russo. Una dama del '700 rappresenta questo mare imperiale, con lunghe collane di perle su fondo arancio.

Nelle pitture di Remnev si repsira un'antichità che getta un ponte con la modernità attraverso le figure femminile flessuose ed eleganti, tutte frastagliate, incorniciate da un oro nobiliare, un giallo fieno, rigogliosamente fertile nel blu cobalto o nel'azzurro marino, penso a Caldera (nella foto), come anche al voyeristico From the Stove (dai fornelli). L'est e l'Ovest sono due volti contrapposti: l'uno il mistero, l'altro la limpidezza. L'immobile chiarezza dei visi di Piero della Francesca è tutta riflessa in queste dame che oscillano in uno stato ipnagogico, tra la veglia ed il sonno: guardano altrove od “oltre”, dove regna uno spirito, l'oriente russo riecheggia sulla tempera italiana e gli angeli permangono a guardare dalle vesti gli occhi visionari di uno spettatore modello.