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Il Festival del Medioevo a Gubbio porta i Barbari
Barbari. La scoperta degli altri. È questo il tema della quarta edizione del Festival del Medioevo, che si tiene dal 26 al 30 settembre a Gubbio, in un contesto urbano splendidamente medievale. Non a caso la cittadina umbra è stata definita “città di pietra”, perché conserva strade, case, palazzi, che rievocano le atmosfere del passato.
Lo scrittore Hermann Hesse nella grande piazza pensile di Gubbio, davanti al Palazzo dei Consoli, colto da un senso di vertigine, dichiarò che poteva “sentire con i propri sensi il passato come il presente, il lontano come il vicino, il bello come eterno”. Il Festival del Medioevo, ideato da Federico Fioravanti, non è una festa popolare, ma la più importante rassegna nazionale di divulgazione storica intorno alla cosiddetta Età di Mezzo, un’epoca di circa 10 secoli, che per Jacques Le Goff costituisce “la nostra infanzia”.
Quei secoli, definiti bui in contrapposizione al Rinascimento, sono stati in realtà fondamentali per la nostra civiltà, come ha ben evidenziato Umberto Eco: “Il Medioevo inventa tutte le cose con cui stiamo ancora facendo i conti, le banche e la cambiale, l’organizzazione del latifondo, la struttura dell’amministrazione e della politica comunale, le lotte di classe e il pauperismo, la diatriba tra Stato e Chiesa, l’università, il terrorismo mistico, il processo indiziario, l’ospedale e il vescovado, persino l’organizzazione turistica: sostituite le Maldive con Gerusalemme e avete tutto, compresa la guida Michelin”.
L’edizione di quest’anno propone più di cento eventi, con oltre duecento protagonisti, che ci parlano delle grandi migrazioni, della difesa dei confini, e dell'identità degli individui e dei popoli. Non dimentichiamo che sono proprio quelli che gli antichi chiamavano Barbari, perché parlavano lingue incomprensibili, ad aver dato origini ai popoli dell’attuale Europa. Pensiamo per esempio agli Ostrogoti, ai Longobardi, ai Sassoni, agli Angli, ai Franchi, ai Vichinghi. E poi ancora gli Svevi, gli Slavi, i Berberi, i Mongoli, i Turchi, gli Arabi e i Normanni: tutti hanno lasciato qualcosa alla nostra civiltà.
In un’epoca di migranti come la nostra, sembra quanto mai attuale questo viaggio nel passato, in mezzo agli “stranieri” e intorno ai confini, confini che indicano un limite in realtà tutt’altro che invalicabile. Il confine, in effetti, separa ma allo stesso tempo può anche unire, e questo è dimostrato dalla maggiore comprensione linguistica che si ha tra i popoli confinanti, che il più delle volte sono bilingui.
Le “lezioni di Storia” sono a ingresso libero e si tengono negli ampi spazi del Centro Santo Spirito, un ex monastero del XIII secolo, in piazzale Frondizi, a pochi metri dalla centrale piazza Quaranta Martiri. Più di cento sono i relatori, tra cui alcuni dei maggiori storici italiani ed europei come Franco Cardini, Alessandro Barbero, Manuel Vaquero Pineiro e altri.
In contemporanea la città ospita due mostre. La prima, Gubbio al tempo di Giotto. Tesori d'arte nella terra di Oderisi, è stata inaugurata lo scorso luglio nelle tre sedi del Palazzo dei Consoli, del Palazzo Ducale e del Museo Diocesano. L’esposizione, curata da Giordana Benazzi, Elvio Lunghi e Enrica Neri Lusanna, racconta il periodo d’oro della città dei Ceri (ricordiamo che la Corsa dei Ceri esiste da più di 800 anni), tra la fine del Duecento e la seconda metà del Trecento, attraverso eccezionali prestiti dall’Italia e dall’estero. Segnaliamo in particolare le opere pittoriche del Maestro della Croce di Gubbio (fine XIII, inizi XIV secolo), quelle del Maestro Espressionista di Santa Chiara (primi decenni del XIV secolo), forse da identificare con Palmerino di Guido, e del contemporaneo Mello da Gubbio, oltre a quelle del senese Pietro Lorenzetti e del fratello Ambrogio.
L’altra mostra, Un giorno nel Medioevo. La vita quotidiana nelle città italiane dei secoli XI-XV, voluta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, è frutto della collaborazione tra la Fondazione CariPerugia Arte e il Festival del Medioevo. Quasi cento i pezzi in esposizione. Provengono da musei, Archivi di Stato, biblioteche, diocesi, istituzioni pubbliche e collezionisti privati e raccontano le fortezze, le armi, i mestieri, la casa, la preghiera, i lavori dell’intelletto, i giochi dei bambini e i passatempi degli adulti.
Inoltre gli storici dell’arte Francesco Mariucci e Paola Mercurelli Salari guideranno i visitatori alla scoperta dei tesori d’arte della Gubbio medievale nell’ambito dell’iniziativa Dieci capolavori da scoprire (tutti i giorni, alle ore 10.00 e alle ore 15.00. Prenotazione obbligatoria presso Servizio Turistico Associato - Via della Repubblica, 15. E-mail: info@iat. Gubbio.pg.it, tel: 075 922 0693).
Tra le altre iniziative ricordiamo la Fiera del Libro Medievale, cui partecipano le maggiori case editrici italiane e i piccoli editori specializzati con i loro i saggi, romanzi, biografie, approfondimenti tematici e i grandi classici che hanno per oggetto l’età medievale. Tre giorni (venerdì 28, sabato 29 e domenica 30 settembre) sono dedicati alle novità librarie con presentazioni e interviste agli autori.
Un altro evento è dedicato alla moderna arte amanuense. Si tratta di Miniatori e calligrafi dal mondo, dove Medioevo e futuro si incontrano. L’appuntamento, costruito in collaborazione con la casa editrice Arte Libro unaluna, è un omaggio indiretto a Steve Jobs, l’inventore di Apple, che nella scuola del calligrafo Palladino apprese i segreti dei caratteri, l’eleganza dei segni e i messaggi subliminali del design, che poi trasferì ai “font” del Mac.
Ci saranno anche due Anteprime della stagione televisiva di RAI Storia. Giovedì 27 settembre lo storico Alessandro Barbero e Giuseppe Giannotti, vicedirettore di Rai Storia, presenteranno la prima puntata di “Conquistadores”, la nuova serie del programma a.C. d.C dedicata al racconto di una delle date più simboliche della storia, il 12 ottobre 1492, giorno della scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo, che segna tradizionalmente la fine del Medioevo.
Venerdì 28 settembre, l'altra anteprima: l'autore televisivo Cristoforo Gorno presenterà “Leonardo a Milano e la festa del Paradiso”, primo documentario della nuova stagione del programma Cronache dal Rinascimento. Oltre a ciò, ci sarà una sessione dedicata a Tolkien, spettacoli teatrali e musicali, approfondimenti su arti e mestieri e giochi di ruoli.