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GAM di Torino. Le Muse di Renoir
Parte alla GAM, Galleria di arte moderna, di Torino in via Magenta 31 quella che è la grande mostra autunnale e invernale non solo del capoluogo piemontese: protagonista è Pierre-Auguste Renoir, uno dei massimi pittori francesi e esponente di spicco dell’Impressionismo, con un selezione dei suoi quadri più belli e famosi dal Musée d’Orsay e dall’Orangerie di Parigi, con i quali continua una proficua collaborazione con gli enti museali torinesi, a chiusura dell’anno di eventi Torino incontra la Francia, iniziato con una personale su un altro maestro, Degas.
Fino al 22 febbraio prossimo si può percorrere un viaggio nel mondo dell’Ottocento francese, ripercorrendo l’avventura di un artista che basò la sua arte sul colore, la gioia, l’esaltazione della figura femminile, anche con apporti di altri esponenti dell’Impressionismo, a cominciare dall’amico personale di Renoir, Monet, con cui andavano insieme a dipingere all’aperto i panorami fuori da Parigi.
Monet poi si specializzò nei paesaggi, dipingendo in particolare da un certo punto in poi quelli dell’amata residenza Giverny in Normandia, mentre Renoir affiancò paesaggi, anche ricordo del suo viaggio in Nord Africa, nature morte e soprattutto ritratti, soprattutto di donne, ragazze e bambine, e immagini di momenti di vita quotidiana del secondo Ottocento francese.
In mostra ci sono alcuni dei quadri più amati di sempre di Renoir, come Il ballo in città e Il ballo in campagna, Le ragazze al piano, La bambina con il gatto (era la figlia di un altro famoso pittore dell’epoca, Edouard Manet), senza dimenticare le bagnanti, soggetto amatissimo da Renoir, che prese ispirazione dai maestri del Rinascimento italiano, Tiziano e Botticelli in testa, ma anche da un bassorilievo di ninfe nel parco di Versailles e dal neoclassicista Ingres e dalle sue odalische. Da notare è anche un piccolo gioiellino in possesso della collezione permanente della GAM, il Ritratto del figlio Pierre. A Torino c’è anche un altro quadro di Renoir, la Bagnante bionda alla Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli al Lingotto.