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Hecho en Cuba. Cinema cubano sotto la Mole
La mostra in corso al Museo del cinema di Torino, nella Mole Antonelliana, tratta un argomento poco noto di un luogo simbolo di esotismo e vacanza: il cinema a Cuba. Fino al 29 agosto Hecho en Cuba racconta come è stato vissuto il cinema nell'isola caraibica prima e dopo la rivoluzione castrista: fin dagli anni Venti la settima arte era stata molto amata in quelle calde latitudini, con moltissime sale di proiezioni e un'arte dei manifesti e delle locandine che ricalcava quella occidentale.
Una situazione che durò fino al 1959, quando terminarono i rapporti tra Stati Uniti e Cuba, e si costituì l'ICAIC (Instituto Cubano de Arte e Industria Cinematograficos), che individuò nel cinema un mezzo fondamentale di intrattenimento e propaganda. Gli artisti cubani diedero vita ad un'arte originalissima, spesso molto autarchica e realizzata con materiali di recupero, con cui rilessero i tantissimi film europei, sudamericani, orientali, che arrivavano nell'isola.
Locandine di film come Baci rubati, Arancia meccanica, La bisbetica domata, Le fiabe di Andersen, Il caso Mattei, Rocco e i suoi fratelli, vengono realizzate in maniera insolita, artistica, colorata, con richiami all'arte giapponese e a quella russa tradizionale senza dimenticare le incisioni ottocentesche vittoriane, influenze della pop art e grandissima originalità. La cosa più curiosa e divertente della mostra è proprio scoprire che film ci sono dietro a queste nuove interpretazioni, senza foto di scena ma con un nuovo sguardo su storie di cassetta o d'autore.
I film a stelle e strisce rimasero per lunghi anni assenti dalle sale cubane, ma la mostra si chiude con una rilettura artistica de Il silenzio degli innocenti, di inizio anni Novanta.
Hecho en Cuba è completato da filmati con interviste agli artisti delle locandine, brani musicali, press book, immagini di arte popolare di propaganda politica, per vivere appunto le atmosfere legate al cinema e non solo.