Inferno di Dan Brown. Dal libro al film

Articolo di: 
Giuseppe Talarico
Inferno

Esiste sempre il rischio che un film, tratto da un libro di successo, possa deludere lo spettatore. Nel caso del film Inferno, tratto dall’omonimo libro di Dan Brown, il regista Ron Howard è riuscito a trasferire sullo schermo le vicende e le atmosfere che sono al centro del romanzo-thriller con ammirevole bravura.

Nella prima scena vediamo un uomo che corre nelle vie della Firenze odierna, nella sua parte rinascimentale. Per evitare di essere fermato dai suoi inseguitori, si lancia nel vuoto suicidandosi. Nella seconda scena, con cui ha inizio la rappresentazione cinematografica, il professor Robert Langdon, parte impersonata dal bravissimo Tom Hanks, si trova in un letto d'ospedale. Il professore, esperto e studioso di simbologia religiosa, già presente nei precedenti libri di Dan Brown, ha subito una lesione alla testa e per questo è provvisoriamente smemorato. Aiutato dalla dottoressa Sienna Brooks, Langdon è costretto, anche se convalescente, a fuggire dall’ospedale, perché una donna vestita da carabiniere vorrebbe ucciderlo.

Il Professore riacquista la memoria e lentamente ricostruisce quanto era accaduto, prima che fosse condotto in ospedale. Il film è coinvolgente e affascinante perché è ambientato nei luoghi più belli e importanti di Firenze, gli Uffizi, Palazzo Pitti, Palazzo Vecchio, i Giardini di Boboli. Langdon, ospite nella bella casa della dottoressa Sienna Brooks, ritrova nei suoi vestiti un puntatore tecnologico, all’interno del quale sono raffigurati i cavalieri medievali. Nella casa della dottoressa Sienna contempla una riproduzione dell’Inferno di Dante realizzata da Botticelli, e ne rimane profondamente colpito.

Inseguito dalla polizia e dalle autorità internazionali della sanità, Langdon ricorda che l'uomo che si era tolto la vita era un miliardario, Bertrand Zobrist, che aveva concepito un disegno terribile e ispirato da un'idea nichilista. Secondo il miliardario bisogna diffondere un virus letale, che, alla stessa stregua delle epidemie nere del medioevo, sfoltisca e riduca il numero degli abitanti, poiché il sovrappopolamento minaccia il futuro dell'umanità e il progresso della civiltà. Langdon, nel Palazzo dei Cinquecento, sempre inseguito da chi lo ricerca, osserva il dipinto di Giorgio Vasari, in cui è raffigurata la Battaglia di Marciano, e trova la scritta enigmatica Cerca Trova. Subito, avendo una geniale intuizione, mentre nella sua mente le allucinazioni dovute alla lesione subita alla testa gli mostrano i dannati descritti da Dante Alighieri nella Divina Commedia, Langdon, accompagnato dalla Dottoressa Sienna, percorre il corridoio vasariano, che collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti.

In un altro luogo, dietro la maschera funebre di Dante Alighieri, il professore trova una scritta enigmatica che lo induce a recarsi a Venezia. Durante il viaggio, conversando con un agente, Langdon apprende che è stato interpellato, in virtù delle sue competenze in materia di simbologia religiosa, per smascherare il folle disegno perseguito dal miliardario suicida. Approdato a Venezia, Langdon si reca in compagnia di Sienna ad osservare i Leoni, che, in base alle conoscenze acquisite dagli storici, in origine si trovavano a Costantinopoli, l’attuale Istanbul. Da quest'annotazione erudita, Langdon trae lo spunto per un fare una riflessione sulla figura del Doge Enrico Dandolo, che morì a novantotto anni e venne sepolto a Costantinopoli. Quest'improvvisa intuizione, suscitata dal ricordo della figura del Doge, lo persuade che è ad Istanbul che deve recarsi, per aiutare gli investigatori e i responsabili della sanità internazionale a sventare il piano del miliardario suicida, che desidera provocare un'epidemia, per sterminare parte della umanità e dare una soluzione ai problemi del nostro tempo, la sovrappopolazione, l’immigrazione, la crisi economica.

Il finale del film, tra azioni concitate e violente e la visita alla tomba del Doge Enrico Dandolo, situata nella Basilica di Santa Sofia a Istanbul, emoziona e coinvolge lo spettatore. Un thriller, questo di Ron Howard che, mescolando complotti, luoghi storici e opere d’arte, che si trovano in città bellissime come Firenze, Venezia e Istanbul, tiene lo spettatore in uno stato di perenne tensione, grazie alla suspense che è capace di generare.

Pubblicato in: 
GN44 Anno VIII 21 ottobre 2016
Scheda
Titolo completo: 

Inferno
Paese di produzione:   USA, Italia
Anno: 2016
Durata:  121 min
Genere:    thriller, giallo
Regia:    Ron Howard
Soggetto:    Dan Brown (dal romanzo Inferno)
Sceneggiatura:    David Koepp
Produttore:    Ron Howard, Brian Grazer
Produttore esecutivo:    Dan Brown, William M. Connor, Anna Culp, David B. Householter
Casa di produzione:    Imagine Entertainment, Columbia Pictures, LStar Capital
Distribuzione (Italia):    Warner Bros. Pictures
Fotografia:    Salvatore Totino
Montaggio:    Tom Elkins, Daniel P. Hanley
Musiche:    Hans Zimmer
Scenografia:    Peter Wenham

Interpreti e personaggi

Tom Hanks: Robert Langdon
Felicity Jones: Sienna Brooks
Irrfan Khan: Harry "il Rettore" Sims
Omar Sy: Christoph Bouchard
Ben Foster: Bertrand Zobrist
Sidse Babett Knudsen: Elizabeth Sinskey
Ida Darvish: Martha Alvarez
Ana Ularu: Vayentha
Jon Donahue: Richard

Uscita al cinema 13 ottobre 2016