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IUC all'Orto Botanico. Lo struggente Ares Trio per Šostakovič
Per Classica al Tramonto 2022, la rassegna estiva della IUC nei magnifici spazi del Museo Orto Botanico di Roma, abbiamo seguito un doppio concerto martedì 19 luglio. Il primo concerto delle ore 20.30 è in collaborazione con Avos Project – Scuola Internazionale di Musica ed ha visto protagonisti due trii di giovani talenti per un programma interamente dedicato a Dmitrij Šostakovič. La serata è stata inaugurata dal Trio Synes e dall’Ares Trio; il secondo concerto è stato invece interpretato da un duo al pianoforte e violino solista, con Maristella Patuzzi al violino e Andrea Molteni al pianoforte, tra Brahms e De Sarasate.
Il Trio Synes è formato da Alessandro Baccaro al pianoforte, Federico Morbidelli al violino e Mattia Geracitano al violoncello ed ha suonato il Trio n.1 per pianoforte e archi op.8 composto da Šostakovič nel 1923. Il Trio Synes, che nel 2021 ottiene il primo premio assoluto al concorso "Sette Note Romane", nasce nel 2020 in un percorso di formazione iniziato presso l'accademia "Avos" di Roma e che prosegue con la guida di Mario Montore, Alessio Pianelli e Mirei Yamada. Quello che ci ha colpito, nonostante la giovanissima età è il vivace impeto con cui hanno affrontato un brano dalle ineludibili asperità.
La seconda parte del primo concerto ci ha veramente coinvolto in una struggenza immemore: l'Ares Trio, composto da Andrea D’Amato al pianoforte, Carlotta Malquori al violino e Matthias Karl Balzat al violoncello. Hanno tutti e tre studiato alla Robert Schumann Musik Hochschule di Düsseldorf, dove si sono conosciuti ed hanno formulato il primo ensemble nel 2019. Nello stesso anno hanno lavorato con Dagmar Birwe su una serie di incisioni, fra cui quella del
Trio n. 1 per pianoforte e archi op. 8 di Šostakovič, eseguito in serata dal Trio Synes, ed il Trio in sol minore di Chausson. Nell’autunno del 2022 uscirà il primo CD registrato dall'Ares Trio prodotto da Coviello Classics sui lavori di Dmitrij Šostakovič ed Arno Babadjanian.
I due concerti del Trio Synes e dell'Ares Trio sono entrambi organizzati in collaborazione con Avos Project – Scuola Internazionale di Musica.
In particolare, per l'Ares Trio, siamo stati colpiti dalla profonda sincronia, in particolare del violino di Carlotta Malquori e dal violoncello di Matthias Karl Balzat: il Piano Trio n.2 in mi minore op. 67 di Dimitrij Šostakovič, che è un brano difficoltoso e gravido di asperità sublimi per l'ascoltatore. Il Trio per piano fu scritto da Šostakovič nel 1944 e dedicato alla memoria dell'amico e critico Ivan Sollertinsky, perduto quando quest'ultimo aveva 41 anni. Sollertinsky era il direttore della Filarmonica di Leningrado e difese l'amico compositore dagli attacchi del regime per la sua Ottava Sinfonia, fece conoscere Mahler in Russia e fu uomo di raffinata e poliedrica cultura.
Il Piano Trio n.2 è inoltre opera composita e di fine granatura: l'Andante del primo movimento è quasi un'orazione funebre innalzata acutamente dal violoncello che va poi moderandosi su un passaggio ritmato a tre. Le note acute trasformano lentamente l'atmosfera in elegiaca per trasportarci nel contrappunto del piano nell'Allegro con brio, i cui primi passaggi folclorici in danza fanno subito distinguere la cifra del russo. Il Largo è un idillio desolato col violino in entrata: tutto su note acute e subliminali.
L'Allegretto-Adagio del quarto movimento è ripreso nel leggendario Quartetto n.8 (1960), ed è fra i più famosi componimenti di Šostakovič, la cui melodia ebraica è stata impiegata da John Neumeier nel balletto "The Seagull" (Il gabbiano, Hamburg, 2002). Il ritmo è scandito dal piano più grave suonato da Andrea D’Amato in accordo con gli archi: il tutto cadenzato su un accordo di mi maggiore che acquista in ritmo per poi stemperarsi quasi inudibile nel richiamo del finale. Gli echi klezmer, ben evidenti nel Piano Trio n.2, sono un omaggio alle origini di Sollertisnky e chiudono un concerto nella struggenza della Russia di metà secolo scorso.
Il concerto che è seguito, con protagonisti il duo formato dalla svizzera Maristella Patuzzi al violino e Andrea Molteni al pianoforte, ha messo in programma la Sonata per violino e pianoforte n. 1 di Brahms e la virtuosistica Carmen Fantasy di Pablo de Sarasate. Trascinante e orecchiabile la Carmen suite ha coinvolto il pubblico in scroscianti applausi finali nell'erbaceo parterre dell'Orto Botanico.