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IUC. Biondi e Europa Galante con un raro Haydn
L’Istituzione Universitaria dei Concerti si distingue sempre per i programmi dei concerti, mai banali ma sempre di grande interesse per esplorare composizioni meno conosciute perché raramente proposte. Questa volta è toccato al giovane Franz Joseph Haydn (1732 – 1809), del compositore si propongono le sinfonie, ma troppo spesso per riempire lo spazio di un programma, i quartetti, gli oratori, insomma il Grande Haydn.
Fabio Biondi con la sua Europa Galante ha invece eseguito alcuni brani giovanili che mostrano gli inizi di un grande talento compositivo e innovativo a cui si ispirarono Mozart, che fu legato al più anziano compositore da stima e amicizia, e Beethoven. Il periodo giovanile di Haydn fu duro, arrivato dalla provincia a Vienna come giovane cantore nel coro della cattedrale di santo Stefano, fu costretto a lasciarlo alla muta della voce. In questo periodo riuscì a vivere esercitando vari mestieri, insegnava la musica, suonava le serenate ed entrò anche al servizio di Nicola Porpora (1686 -1768), il primo importante incontro, di altrettanta rilevanza fu lo studio delle composizioni di Carl Philipp Emauel Bach (1714 - 1788), entrambi furono importanti nella formazione di Haydn, che si fece conoscere e apprezzare per la sua bravura di musicista di violino e cembalo, cominciò a suonare per l’intrattenimento dei nobili viennesi, per cui iniziò anche a comporre musica.
In apertura è stato eseguito un brano tratto da un manoscritto di Schwerim del 1763, un Divertimento in re maggiore per due violini e basso. I Divertimenti erano composizioni dall’organico variabile che si eseguivano nei salotti dei nobili viennesi, sono articolati in una successione di movimenti di cui molti di danza, un eredità delle suite e delle sonate barocche. Erano brani di intrattenimento in cui, come in questo caso. ci sono movimenti con Tema con variazioni, tutti con una spiccata componente melodica derivata dall’opera italiana. Nonostante il genere musicale la musica è tutt’altro che banale ma raffinata e giocosa, con ritmo fluente e diversi passaggi virtuosistici per i violini.
A chiudere la prima parte è stata proposta una suggestiva e sperimentale composizione, Sestetto “Echo” in mi bemolle maggiore Hob:II:39 per due violini e basso e due violini basso “per essere eseguito in due appartamenti differenti”,un effetto stereofonico conosciuto da Haydn attraverso Giovanni Battista Sammartini (1700 – 1771), è una creazione fatta per sorprendere e incuriosire il raffinato e smaliziato pubblico aristocratico . L’uso dell’effetto dell’eco è di ascendenza barocca ed è stato usato variamente dai musicisti, anche Claudio Monteverdi lo usò nel Vespro della beata Vergine. I musicisti si sono posti tre sul palcoscenico e tre nel retropalco, i primi suonavano una frase musicale e si fermavano per ascoltare la parte finale ripetuta dai secondi, un eco soffuso proveniente dalla porta al centro del palcoscenico. La composizione si articola in cinque brevi movimenti in un raffinato gioco di colori e ritmi sonori
Anche la Cassazione era un genere di intrattenimento simile al Divertimento, quella eseguita all'inizio della seconda parte del concerto è la Cassazione in sol maggiore Hob:II:2 per due violini, due viole e basso, con diversi movimenti anche di danza il “menuetto”. Un brano in cui lo stile barocco e quello galante convivono, ci sono ampi passaggi virtuosistici e mostra anche la freschezza creativa del compositore nella scrittura musicale, nei ritmi, nella cantabilità delle melodie. Il Concerto in fa maggiore, che ha chiuso il concerto è in tre movimenti e si articola nel dialogo serrato e virtuosistico tra il violino, suonato da Biondi, e il cembalo da Paola Poncet, che si addolcisce nella cantabilità del Largo intermedio.
Ascoltare i concerti di Europa Galante è sempre un’esperienza interessante per il programma proposto, mai banale e affascinante per la bellezza del suono, il respiro delle frasi musicali, la cantabilità, l’affiatamento nel suonare insieme che mette in luce tutti gli aspetti delle diverse composizioni data dalla bravura dei componenti e del loro direttore e fondatore. Il pubblico presente si è entusiasmato e ha vigorosamente acclamato i musicisti, questo ha indotto Biondi a concedere due bis lungamente applauditi: di Antonio Brioschi (1725-1750) dalla Sinfonia n°1 in re maggiore, l’ultimo movimento, Brioso, e di Giovanni Battista Sammartini dalla Sinfonia in sol per archi il primo movimento, Allegro molto. Fabio Biondi ha spiegato la scelta, insolita per un concerto monografico, ma giustificata dall’influenza italiana non solo operistica ma anche strumentale che i musicisti dell’ambiente milanese ebbero sul giovane Haydn.