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Limen e Michielon per le 32 sonate per pianoforte di Beethoven
Dalla collaborazione tra Limen Music, che non è solo casa discografica ma anche centro di studio per musicisti, e la pianista Letizia Michielon nasce un'opera pregiata: Ludwig van Beethoven, 32 Sonate e principali opere pianistiche, vol. 1: un cofanetto completo di CD, libretto esplicativo (in inglese) e DVD.
È un progetto ampio accompagnato anche dall’esecuzione delle Sonate di Beethoven che Letizia Michielon sta portando in concerto a Venezia e a Trieste: "è una sfida importante quella della Limen" – dice in un'intervista radiofonica la pianista veneziana -: investire in produzioni discografiche che siano anche produzioni culturali". Al disco è allegato un DVD in cui, oltre le esecuzioni dei brani, vi è una presentazione dove si esaminano i rapporti di Beethoven con i più importanti filosofi del pensiero tedesco, partendo da Kant. Infatti il disco porta in copertina la frase “Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me” (In traduzione inglese: The starry sky above me, the moral Law within me. Originale tedesco: Der gestirnte Himmel über mir, und das moralische Gesetz in mir), espressione delle due cose che riempiono l’animo di ammirazione e venerazione. L’epitaffio, che si legge sulla tomba del filosofo tedesco, e che si pone come la conclusione della Critica della ragion pratica, riflessione sul profondo legame tra bellezza ed etica, si ritrova negli appunti di Beethoven dimostrando tutta la sua passione per il pensiero kantiano e in particolar modo per l’ambito etico.
Letizia Michielon, pianista, compositrice e didatta al Conservatorio Tartini di Trieste, oltre allo studio della musica si è dedicata anche all’estetica con alcuni scritti sullo spazio e il tempo nella filosofia della musica del secolo XX e XXI. Proprio queste riflessioni l’hanno portata a scegliere come guida per l’incisione beethoveniana il concetto tedesco di Bildung: un’idea complessa che ha dentro di sé quelle di Schöpfung (creazione) e di Verfertigung (costruzione), oltre quello più specifico di formazione (Bilden, appunto).
Letizia Michielon si avvicina a questo mondo durante i suoi studi universitari con dei saggi su Goethe e Schiller, sottolineando l’importanza che la Bildung ha avuto in tutta la Mitteleuropa, in particolare nell’area tedesca. Così la pianista ha lavorato in un percorso che non soltanto analizza i poeti e i drammaturghi di quel tempo ma anche i musicisti, cercando di comprendere se anche il linguaggio musicale possa essere considerato come una sorta di formazione di cui si possano ricavare le leggi, partendo dalle opere stesse e non imponendo dall’esterno con violenza i concetti rivelatori.
Il CD con le 32 Sonate e principali opere pianistiche è il primo di altri volumi che si dovrebbero occupare non solo delle 32 Sonate di Beethoven ma anche delle principali opere pianistiche, cioè i cicli di Variazioni op. 34 e op. 35, le Variazioni in do minore, le Variazioni Diabelli, le Bagatelles , la Fantasia per pianoforte.
L’op. 2 apre il lavoro di registrazione che Letizia Michielon conta di finire nei prossimi quattro anni. La scelta esecutiva della pianista veneziana è all’insegna della semplicità e della concisione. Non indulge in romanticismi, non esagera nelle ornamentazioni. Condivisibile anche la preferenza di una pedalizzazione parca e accurata, sicuramente a vantaggio di un suono pulito così come della chiarezza della frase musicale che talvolta, però, rischia di sembrare estremamente elementare per la poca varietà di differenziazione timbrica.
È una concezione colta, più che passionale e coinvolgente, che mette in risalto una grande precisione analitica. I raffronti sono tanti e ardui: Bachkaus (Decca B000E0LB7C), Brendel (Brilliant Classic B003XKDEXO), Arrau (Philips B00CHHWO80), Pollini (Deutsche Gramophon B00NOB05ZW). E ancora le incisioni storiche di Kempff, Nat, Schnabel, Gulda…temibili compagni di collezione!