Lodoïska di Cherubini. La comédie-heroique che detronizza il canto

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Luigi Cherubini

La stagione da camera dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stata inaugurata il 15 ottobre 2010 con Lodoïska di Luigi Cherubini eseguita da l'orchestra Le Cercle de l'Harmonie e il coro da camera Les Éléments diretta da Jérémie Rhorer riscuotendo un grande successo.

Questa opera è un capolavoro che raramente viene rappresentato ed è, quindi, meritorio averla proposta nella stagione dei concerti nella ricorrenza dei 250 anni della nascita di Luigi Cherubini. Lodoïska è una comédie-heroique in tre atti su libretto di Claude-François Fillette-Loreaux, che lo trasse dal romanzo Les amours du chevalierde Faublas di Jean- Baptiste Louvet de Couvray. Fu rappresentata trionfalmente per la prima volta il 18 luglio 1791 a Parigi al Théâtre Feydeau, teatro dove si rappresentava l'opéra comique, in cui alle parti musicali si alternano quelle recitate. Il successo fu duraturo in quanto rimase nelle stagioni di molti teatri europei fino alla metà '800.

L'argomento, molto in voga all'epoca, narra di due amanti che di cui uno è prigioniero e l'altro cerca di liberarlo e un colpo di scena interviene a salvarli quando tutto sembra perduto. Un celebre esempio di pochi anni precedente ( 1782 ) è Die Entführung aus dem Serail (Il ratto dal serraglio) di Mozart. Se nel singspiel – forma di opera tedesca in cui sono presenti i parlati – mozartiano prevale l'aspetto di commedia, in Lodoïska  l'atmosfera è drammatica vicina quella dei romanzi gotici, che ebbero un grande successo fin da Il Castello d'Otranto di Horace Walpole del 1764. L'ambientazione è, infatti, in Polonia avendo come sfondo le lotte tra polacchi e tartari e ha come centro un cupo maniero.

Nell'opera di Cherubini, che ricordiamo alterna alle brani musicali quelli recitati, l'orchestra ha un ruolo centrale detronizzando il canto, che non è più centrale, ma diventa parte dell'impostazione sinfonica della partitura. L'importante innovazione è nel modo del musicista di esaltare il ruolo dell'orchestra e nel modo di utilizzare le famiglie degli strumenti e soprattutto l'elaborazione tematica ispirata alla forma sonata dell'epoca. La straordinaria partitura composta dal musicista sottolinea mirabilmente l' azione drammatica e delinea i caratteri e i sentimenti dei protagonisti.

L'aria eroica all'inizio del primo atto di Titzikan, il capo tartaro, quella che apre il secondo, inizialmente melodica ma poi concitata e drammatica dell'infelice Lodoïska, così come la contrapposizione nella splendida polacca dell'innamorato e malinconico Floreski alla parte brillante del suo servo Varbel, sono esempi pregnanti della capacità di Cherubini di evidenziare al di là delle parole lo stato d'animo dei personaggi. Nel primo atto, che si chiude con l'entrata  di  Floreski e Varbel nel tetro castello dove è imprigionata Lodoïska, grazie ad un espediente, la musica affidata all'orchestra si spegne lentamente creando un'atmosfera di tensione e di attesa per la sorte dei protagonisti. Anche il finale sorprendentemente innovativo si conclude nello stesso modo lasciando molte ombre sul lieto fine: i tartari, legati dalla riconoscenza che il loro capo Titzikan ha per Floreski, che gli ha salvato la vita, hanno sì salvato gli amanti che si sposeranno, ma la loro lotta con i Polacchi è veramente conclusa ?

Nella esecuzione che abbiamo ascoltato mancava la parte conclusiva del finale con il suono che lentamente si spegne, una decisione incomprensibile che non condividiamo affatto in quanto depaupera l'opera sia per l'aspetto musicale e che per quello drammaturgico. I pezzi di insieme prevalgono sulle arie come nelle contemporanee opere italiane come il Matrimonio segreto di Cimarosa, ma questo non deve far pensare ad un'opera facile da cantare in quanto richiede interpreti di eccellente capacità tecnica e non comuni doti vocali.

L'organico de Le Cercle de l'Harmonie, dotata di strumenti originali, comprendeva oltre agli archi, due flauti, due oboi, due clarinetti, due fagotti, quattro corni, due trombe e un trombone oltre ai timpani. L'orchestra ha suonato bene mostrando un suono pieno unito ad un bel timbro e colore e una spiccata dinamica e anche il coro da camera Les Éléments si è ben disimpegnato. Il direttore Jérémie Rhorer ha diretto i complessi ma la sua interpretazione non ci ha convinto in quanto ci è sembrata poco attenta alla sfumature della musica  che sottolineano la drammaturgia e  i sentimenti dei personaggi. 

Pubblicato in: 
GN23 Anno II 18 ottobre 2010
Scheda
Autore: 
Luigi Cherubini
Titolo completo: 

Lodoïska
comédie héroïque in tre atti in forma di concerto

Le Cercle de l'Harmonie
Choeur Les Eléments
Jérémie Rhorer direttore

Personaggi e interpreti:
Lodoïska: Nathalie Manfrino, soprano
Floreski:Sébastien Guèze, tenore
Titzikan. Philippe Do, tenore
Varbel: Armando Noguera, baritono
Dourlinski: Pierre-Yves Pruvot, baritono
Altamour:Alain Buet, basso
Lysinka: Hjördis Thébault, soprano

Venerdì 15 ottobre 2010, ore 20.30

Stagione da camera dell'Accademia di Santa Cecilia
Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli