Supporta Gothic Network
Londra British Museum. La musica eldorada delle sfere
Fino al 19 marzo 2014 una mostra che riflette il colore dell'oro inonda di oggetti di luce il British Museum di Londra proprio nel suo centro nevralgico: El Dorado. Power and gold in ancient Colombia, è un mostra che mette in esposizione duecento pezzi, tutti d'oro, provenienti dal Museo del Oro di Bogotà, Colombia, ed altri cento proprietà del British Museum.
Il dipanarsi della mostra sull'oro è quasi una vertigine: copricapi, collari e pettorali – come quello a forma di uccello, proveniente da Popayan, 900–1600 del British Museum -. completamente di metallo giallo, rilucente nelle teche di vetro che fanno a gara per grandezza con gli anelli per le orecchie ed elaborate affiches da naso, straordinariamente pesanti. Coccodrilli, lucertole e giaguari fanno il paio con serpenti, pipistrelli e uccelli di vario tipo: tutti animali da “ingraziarsi” sia in questa che nella prossima ed aspirata vita ultraterrena, prima delle colonizzazioni spagnole del XVI secolo, e tutte geograficamente intorno a Bogotà ed al Lago Guatavita dove è stato ritrovato un uomo completamente rivestito d'oro.
L'oro non veniva usato come moneta di scambio, bensì deteneva un valore simbolico molto forte, soprattutto per le élites che potevano permettersi di farsi costruire, dai raffinati fabbri di cui vediamo esposte le opere, tutti quegli ornamenti volti a garantirgli un passaggio ed una vita ultraterrena dello stesso livello di quella sulla terra. A volte veniva usata una lega di oro e di rame, che però non diminuisce di tanto il valore degli oggetti in quanto veniva usato pressoché oro puro anche per questa lega.
Interessante poi osservare gli strumenti adoperati per le allucinazioni divinatorie: un uovo d'oro con un pestello per le foglie di coca ed una cannula per il lime, come quello a forma di giaguaro (Colombia, Calima-Malagana (Yotoco), 200 BC-AD 1300, conservato al Museo del Oro – Banco de la República, Colombia), usato per provocare di concerto l'alterazione della percezione. Gli strumenti musicali suonati dalle popolazioni Muisca, Quimbaya, Calima e Tairona che vengono mostrati, hanno il medesimo scopo, di ripetere e dare adito a quella musica delle sfere per mettersi in contatto con la chiamata degli Dei, perchè come afferma Marius Schneider in Il signifcato della musica (p. 202, SE, 2007): “La sostanza del mondo primitivo è il suono, il cui dinamismo è la lode”.