I Love Radio Rock. Storia di una nave amante dello Yellow Submarine*

Articolo di: 
Barbara Gigliotti
I love Radio Rock

Richard Curtis ha portato sul grande schermo la storia della prima radio rock inglese quando, nel 1966, era vietato trasmettere musica rock’n’roll più di due ore al giorno. Agli amanti del genere non restava che la pirateria. In tutti i sensi, perché Radio Rock (che in realtà si chiamava Radio Caroline) era una radio libera che, all’interno di una nave, trasmetteva sulle onde del Mare del Nord. Una pirateria che però non ruba, ma elargisce, regalando consapevolezza e libertà

La trama vede la contrapposizione dei coloratissimi e disinibiti dj del rock verso i grigi e asettici uomini del governo che intendono chiudere la radio con una legge ad hoc. La vita all’interno della boat è tutt’altro che triste e solitaria: navette di fans (tutte donne) rinnovano le energie dei protagonisti, che sembrano innanzitutto bohémien in varie salse e solo dopo rockettari nell’animo.

Sì è giocato sulla storia generale della radio più che sullo spirito del rock; sull’abbigliamento più che sulla coscienza sociale individuale; sulla libido fisica più che su quella musicale. L’emancipazione sessuale femminile sembra stranamente generare nel film donne arpie più che libere, mentre il tradimento dell’uomo è sempre perdonato o riscattato.

Il personaggio che risulta più enigmatico e curioso è Wee Small Hours Bob, un dj capellone che trasmette all’alba, quasi sconosciuto al resto della troupe per la sua vita solitaria dedicata interamente alla musica. Gli altri personaggi sembrano rappresentare le varie fasi della vita sessuale dell’uomo (incoscienza, timore, sicurezza, lussuria, delusione, paternità). I fans che ascoltano Radio Rock nel film sono soprattutto donne giovani e avvenenti, mentre i dj sono uomini. A bordo una sola donna (la cuoca), unica eccezione in quanto lesbica.

A questo lavoro di Curtis si deve dare il merito di aver riportato in auge il tema della libertà di espressione, anche se si nota un’eccessiva semplificazione di quegli anni culminanti del rock’n roll a favore di una musica e uno stile di vita che sembrano qui dedicati quasi esclusivamente alla libertà nella sfera sessuale. Nell’epilogo, la trama si arricchisce di nuovi contenuti: si scioglie il parallelismo rock’n roll = sesso e si avverte una mutazione del percorso a favore di una libertà più largamente concepita.

* Non è infatti una piacevole coincidenza che il film sia ambientato nel 1966 in una grossa nave e che la magnifica canzone dei Beatles sia stata pubblicata proprio in quell’anno? Si potrebbe ipotizzare un amore clandestino (o piratesco) tra i due veicoli marini, o almeno a noi piace pensare che possa essere così…

Pubblicato in: 
GN13/ 7-21 maggio 2009
Scheda
Autore: 
Richard Curtis
Titolo completo: 

I Love Radio Rock (prima titolato Radio Rock Revolution - titolo in originale: The Boat that Rocked, )

Interpreti: Bill Nighy, Philip Seymour Hoffman, Nick Frost, Emma Thompson, Kenneth Branagh, January Jones, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Jack Davenport

Regia, Sceneggiatura, produzione : Richard Curtis

Fotografia: Danny Cohen

Montaggio: Emma E. Hickox

Genere: Commedia

Durata: 135'

Paese GB 2009

Uscita al Cinema: 12 giugno 2009

Anno: 
2009
Voto: 
6