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Tratto dal romanzo di Richard Yates, Revolutionary Road è la strada in cui April (Kate Winslet) e Frank Wheeler (Leonardo Di Caprio) hanno scelto di vivere da neosposi. Per esteso, questa strada non è solo quella di April e Frank, ma quella dell’America degli anni ’50, quando la classe media inaugurava un nuovo stile di vita, sicuramente connotato da maggiore sicurezza ma anche da una forte matrice conformista.

Se vogliamo è anche la strada di tutti coloro che lottano quotidianamente tra la spinta di realizzare i propri sogni e la paura di non poterli realizzare. E’ il desiderio di essere speciali, di non assomigliare alla gente che li circonda. Questa storia, infatti, va oltre la coppia, indagando sull’umanità, come sostiene Blake Bailey, autore di una biografia di Yates.

La trama coincide con la visione psicologica dei personaggi: April riesce a convincere il marito Frank ad abbandonare le comodità del Connecticut per trasferirsi a Parigi e ricominciare da capo, alla ricerca della realizzazione reciproca. Ma ben presto all’entusiasmo si sostituisce la paura di Frank, che non riesce a separarsi da quella vita che sembrava detestare.

L’intento del regista Sam Mendes è quello di non edulcorare o satireggiare la storia dei personaggi e di renderla più realistica possibile. A tratti ci sembra di assistere ad una rappresentazione teatrale più che ad un film, probabilmente a causa della forte componente psicologica e dello scarso uso di scene d'azione e primi piani che siamo ormai abituati a vedere sullo schermo.

Le musiche di Thomas Newman, così come la sceneggiatura (uso di colori tenui e freddi) rendono ansiose le scene, non si sa a chi dare ragione, si è consapevoli che i due personaggi non sono affatto eroici, ma non si può che essere compartecipi per la loro disperata ricerca di dare un senso alla loro vita, che sembra essere sfuggito di mano.

Il problema più grande cui cercano di fuggire sembra essere il lavoro di Frank, che egli considera inutile, e che nasconde un’insoddisfazione di fondo verso la propria esistenza. La stessa coppia sarà messa in crisi, accumulando incomunicabilità e credendo distanti le comuni angoscie.

Attorno alla famiglia April-Frank ruotano pochi altri personaggi: i loro coetanei vicini di casa (David Harbour e Kathryn Hahn), che incarnano il conformismo e il perbenismo della società americana. Una madre apprensiva e contraddittoria (Kathy Bates) e il figlio con problemi psichiatrici (Michael Shannon), il quale sembra essere a tratti il personaggio più lucido. I colleghi di lavoro di Frank sono a metà strada tra gelosi e allarmati. I due figli di Frank e April hanno una parte significativa soltanto nel breve periodo felice in cui la coppia progetta il proprio sogno, per poi nascondersi dietro la trama, lasciando la coppia sempre più sola.