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Mondadori. L'universo immaginifico di Monstress
La Oscar Ink, nuova linea di graphic novel della Mondadori, presenta i primi due volumi della saga edita dalla Monstre Image Comics, Monstress, realizzata a quattro mani da Marjorie Liu e Sana Takeda, due autrici sospese tra Oriente e Occidente. Vincitore recentemente dell’Hugo Award, Monstress mescola varie suggestioni del fantastico, tra fantasy, steampunk, post apocalitico comunque non stereotipato, presentandosi come un affresco complesso e affascinante, non subito facile da seguire ma di gran fascino.
La storia inizia in medias res, introducendoci da subito in un universo popolato da animali parlanti, in testa i gatti che hano colpito Neil Gaiman e sono infatti splendidi, creature che riecheggiano Lovecraft, esseri per metà animali: la spiegazione di cosa è successo prima arriva a metà del primo volume, ma le atmosfere di Monstress sanno davvero conquistare comunque.
La vicenda è ambientata in un’Asia alternativa di un futuro remoto, in cui coesistono cinque razze di esseri senzienti: umani, gatti, arcani, antichi e dei, in guerra tra di loro. In particolare si distinguono la casta di sacerdotesse potenziate note come Cumaea, e quella degli antichi, creature magiche ibride, progenie di umani e antichi, nel cui corpo scorre una sostanza mistica, il Lilium, usata dalle sacerdotesse per potenziarsi e estendere le loro capacità sovraumane. Va da sé che per ottenerla le Cumaea sono disposte a tutto.
Su questo sfondo si muove l’eroina, la ragazza arcanica ma che si finge umana Maika Halfwolf, che non ricorda niente del suo passato e che si trova a combattere contro le sacerdotesse per scoprire chi è lei e che entità vive dentro di lei. Tutto questo con sullo sfondo scontri, crudezza, orrori tra schiavitù e massacri, inganni, ma anche momenti di incanto grazie ad alcune presenze di fiaba.
Tra i manga, da cui derivano alcuni personaggi, in particolare quelli metà animali, e le graphic novel appunto di Neil Gaiman e Alan Moore, per citare due nomi, si dispana un universo matriarcale e femminista, che mette al suo centro personaggi femminili forti, positivi e negativi, una cosa su cui l’autrice Marjorie Liu ha già lavorato in passato partecipando a serie come X-23 e Black Widow.
I disegni di Sana Takeda, delicati anche nelle scene peggiori, mescolano varie suggestioni, dai videogiochi al gotico, dallo steampunk all’illustrazione di artisti nipponici come Akemi Takada, immergendo in un mondo che comunque incanta, in attesa dei prossimi capitoli, che ci saranno come hanno detto le due autrici, ospiti all’ultimo Lucca Comics and Games.