Napoleone e il mito di Roma ai Mercati di Traiano

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Charles Lock Eastlake Il Foro di Traiano dopo gli scavi dei Francesi

I Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali ospiterà fino al 30 maggio di quest’anno una mostra dedicata al rapporto tra Napoleone Bonaparte, il mondo antico e Roma, in occasione del bicentenario della sua morte, avvenuta il 5 maggio 1821. L’esposizione è a cura di Claudio Parisi Presicce, Massimiliano Munzi, Simone Pastor, Nicoletta Bernacchio.

Roma fu annessa all’Impero dal 1809 al 1814 e fu città imperiale seconda solo a Parigi per volontà di Napoleone stesso, che diede il titolo di Re di Roma a Napoleone Francesco, il figlio nato il 20 marzo 1811 dalla sua seconda moglie Maria Luisa d’Austria. Se la Rivoluzione francese, come quella americana, si era ispirata alla Repubblica romana mitizzandone la storia e personaggi come il tirannicida Bruto, Napoleone si ispirò maggiormente a Cesare e ad Augusto che avevano posto le basi per l’avvento dell’impero. Roma e i suoi simboli imperiali rivestirono una parte importante per la propaganda napoleonica. La collocazione della mostra è ideale e suggestiva, non solo per il tema che si armonizza con l’esposizione permanente, ma anche per il legame con la Colonna di Traiano, già presa a modello per la realizzazione tra il 1806 e il 1810 della Colonna Vendôme, costruita per glorificare la vittoria di Napoleone a Austerlizt e collocata a Parigi nell’omonima piazza.

Tra il 1811 e il 1814, promossi dal Governo Napoleonico di Roma gli scavi che interessarono i Fori Imperiali, si svolsero anche nell’area a sud affinché la Colonna avesse maggiore rilievo. L’idea fu di usare lo stesso modello urbanistico adottato per Parigi, proprio per evidenziare il legame tra le due città e proporre la Francia come erede dell’idea imperiale e unificatrice dell’Europa, come dimostra l’immagine di propaganda Il Tevere consegna all'aquila imperiale l'elmo di Cesare e la spada di Traiano per il Re di Roma di Bartolomeo Pinelli proveniente dal Museo Napoleonico di Roma.

L’allestimento della mostra è molto riuscito, dalla scelta del colore blu con le api che sostituirono i gigli reali per volere di Napoleone alle luci, suggestiva l’evocazione delle trasformazioni urbanistiche con la realizzazione di un viale di cipressi che si riflettono in uno specchio al centro della Grande Aula dei Mercati di Traiano. L’esposizione è divisa in tre 3 macro- sezioni con oltre 100 opere, sculture, dipinti, stampe, medaglie, gemme e altri oggetti di arte cosiddetta minore delle Collezioni Capitoline e anche provenienti da musei italiani ed esteri.

Nella prima si pone in rilievo il rapporto tra Napoleone e il mondo classico, si inizia con i modelli che partono dalla Rivoluzione francese, Napoleone, infatti, era stato anche giacobino e a ricordare gli inizi rivoluzionari ci sono i busti di Lucio Giunio Bruto e Marco Giunio Bruto. Del resto a ricordare che la base ideologica della Rivoluzione si ricollegava alla Res Publica romana restano opere celeberrime come Il giuramento degli Orazi di David, che poi celebrerà Napoleone prima come primo console e poi come imperatore. In mostra è presente la riproduzione di Napoleone valica il Gran San Bernardo proprio di Jacques-Louis David. Napoleone poi si volse ai modelli dei grandi strateghi come Alessandro e Annibale, in esposizione ci sono due soggetti in bronzo a confronto, Alessandro Magno a cavallo, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e Napoleone I Imperatore di Lorenzo Bartolini, dal Louvre, un ritratto che evoca l’iconografia di un imperatore romano con la corona d’alloro

. Sono anche ricordati Caio Giulio Cesare e Ottaviano Augusto, presente con un ritratto in marmo proveniente dai Musei Capitolini. I condottieri vittoriosi e il grande pacificatore e fondatore dell’impero programma il cui manifesto programmatico è tramandato nel VI canto dell’Eneide di Virgilio:” Tu regere imperio populos Romane memento, hae tibi erunt artes pacisque imponere morem, parcere subiectis et debellare superbos". Nella propaganda napoleonica è ricordata anche la tradizione medioevale francese che attribuiva ai re la capacità di guarire, in mostra c'è l’incisione di A.C. Masson, proveniente dal Palais Fesch-Musée des Beaux-Arts di Ajaccio del dipinto di A.J. Gros, Il generale Bonaparte visita gli appestati di Jaffa.

Nella seconda macro-sezione il tema è dedicata al rapporto di Napoleone con l’Italia e Roma, Napoleone non venne mai a Roma anche se per la famiglia imperiale furono allestite gli appartamenti al Quirinale, a l'architetto Raffaele Stern fu affidato il compito di adeguare l'antica sede papale alle esigenze del potere napoleonico. Ricordiamo che per creare i saloni di rappresentanza per l'imperatrice Maria Luisa fu divisa la Galleria di Alessandro VII Chigi, affrescata da Pietro da Cortona nel 1655-1656 e lunga circa 75 m, nelle attuali tre sale: Sala Gialla, Sala di Augusto e Sala degli Ambasciatori. Questo intervento causò anche alla tamponatura delle 13 finestre verso il cortile e l'occultamento di gran parte degli affreschi seicenteschi, con eccezione delle scene bibliche nella parte alta delle pareti, tornate alla luce dopo i recenti restauri.

Segnaliamo due opere marmoree che ricordano Napoleone come Re d’Italia: il gruppo scultoreo di Pacetti Napoleone ispira l’Italia e la fa risorgere a più grandi destini, dal Castello di Fontainebleau, e di Comolli, l'Erma di Napoleone I Re d’Italia, in cui sopra la corona di alloro è posata la corona ferrea, proveniente dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano. . La conclusione della sezione è dedicata agli scavi della Basilica Ulpia con incisioni di Giuseppe Vasi, Angelo Uggeri, Giovan Battista Cipriani a illustrare le fasi che portarono alla scoperta delle strutture della Basilica Ulpia e di importanti reperti scultorei, come le statue di Daci. Sono  esposti per la prima volta, i tre progetti redatti nel 1812 da Giuseppe Valadier e Giuseppe Camporese, conservati all’Accademia di San Luca sono anche in mostra le sculture provenienti dall’area, le Quattro statue di Daci rinvenute durante gli scavi francesi, facenti parte della collezione permanente dei Mercati di Traiano-Museo dei Fori Imperiali e la Testa di Dace con pileo proveniente dai Musei Vaticani.

I modelli antichi nell’arte e nell’epopea napoleonica sono il tema della terza macro-sezione oltre alla ricordata Colonna Vendôme a imitazione della Traiana, c’è quello dell’aquila romana presente sul vessillo del 7° Reggimento Ussari dal Musée de l’Armée di Parigi. Tra le altre opere ci sono quelle legate alla Campagna d’Egitto, che fu un’operazione militare ma anche culturale, come la stampa di Girardet Il generale Napoleone Bonaparte alle Piramidi e Bonaparte su un dromedario statuetta in bronzo di Meurant  Ci sono anche cinque lastre, in stucco, del fregio realizzato con lo stesso materiale che rappresentano Il Trionfo di Alessandro Magno in Babilonia di Bertel Thorvaldsen, nella versione conservata nei Musei Civici di Pavia e derivata dal fregio eseguito per il Palazzo del Quirinale nel 1812, per l’allestimento degli appartamenti imperiali destinati a Napoleone e alla sua famiglia, che però come già detto non furono mai abitati. Il fregio, considerato un capolavoro dello scultore, fu concepito per la Sala delle Dame che conserva ancora l’arredo neoclassico.

Conclude l’esposizione il famoso dipinto Napoleone con gli abiti dell’incoronazione di François Gérard del 1805 che esemplifica magistralmente sull’uso che seppe fare dei simboli imperiali. Una mostra di grande interesse soprattutto per la parte archelogica che si riallaccia al museo stesso,.

Pubblicato in: 
GN18 Anno XIII 9 marzo 2021
Scheda
Titolo completo: 

Napoleone e il mito di Roma
A cura di Claudio Parisi Presicce, Massimiliano Munzi, Nicoletta Bernacchio, Simone Pastor

Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali
Via Quattro Novembre 94 – 00187 Roma

4 febbraio – 30 maggio 2021

Dal lunedì al venerdì 9.30 – 19.30
La biglietteria chiude un’ora prima

Biglietteria È consigliato l'acquisto online dei biglietti o tramite call center 060608
(tutti i giorni 9.00 - 19.00)

Biglietto integrato Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali + Mostra per i non residenti a Roma:
- € 15,00 intero;
- € 13,00 ridotto.
Biglietto integrato Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali + Mostra per i residenti a Roma:
- € 14,00 intero;
- € 12,00 ridotto.
Ingresso gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Per i possessori della MIC Card l'ingresso è gratuito.

Prevendita consigliata e turni di ingresso contingentati salvo differenti disposizioni
di Roma Capitale.

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Nel museo. E’ obbligatorio l’uso della mascherina. Vietati gli assembramenti. Distanza di sicurezza (almeno 1 mt), ad eccezione delle famiglie. E’ disponibile il gel per mani/guanti. Ingresso ai wc contingentato. Si prega di seguire la segnaletica.

Promossa da Rome Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

Organizzazione Zètema Progetto Cultura

Concept grafico Iowa State University.
Progetto di allestimento Stefano Balzanetti, Alessandro Di Mario, Eleonora Giuliani assieme a Simone Bove per Wise Design.