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Next Museum. L'oculus di Vincent
Il 3 novembre si è inaugurata una mostra immersiva ed interattiva al Next Museum di Roma, a Corso d'Italia 37/D, a due passi da Piazza Fiume: la mostra è dedicata a Vincent Van Gogh ed al suo universo variopinto, tra notti stellate e girasoli: rimarrà visitabile tutti i giorni fino al 31 marzo 2024, con specifiche aree didattiche per bambini e ragazzi.
Una passeggiata tra i girasoli di Vincent Van Gogh ha qualcosa di magico: un orizzonte che si colora di giallo, quell'oro nobilissimo che portano i petali dei fiorelloni tanto amati da Van Gogh proprio per la loro vitalità e luminosità. Un giallo che è il sole al mattino che inonda di calore la sua stanza blu as Arles, riprodotta come set cinematografico per farsi le foto insieme ad un ambiente rurale ed aun altro scorcio inondato di fiori come durante le sue interminabili passeggiate in Provenza. Questo permette l’oculus - ovvero il visore per la realtà virtuale in prima persona (facoltativa e con biglietto accessorio), non prima di saettare - con bambini e non - nel grand salon dove la fanno da padrone le proiezioni su tutte le pareti dei suoi quadri, animate da effetti speciali e brani musicali trascinanti. Tra il ritmo convulso di The Dance of Knights di Prokofiev, tratto dal balletto Romeo e Giulietta; oppure O Fortuna di Carl Orff (divenuto celebre col film di John Boorman, Excalibur, del 1981), si può anche tentare una giga sull'Estate vivaldiana, magari col proprio partner.
Vincent Van Gogh (1853-1890) non ebbe una vita facile: l'estrema vitalità che lo ispirava financo nel periodo di internamento nell'ospedale psichiatrico di Saint-Rémy-de Provence,nel 1889, un anno prima del suicidio, significò per lui un periodo di intenso lavorìo al pennello, come nell'anno della morte, a dichiarare inconsapevolmente quanto la malattia in fondo non colpiva il suo pennello, la sua creatività immaginativa e nemmeno quel profondo amore per la vita semplice nella natura che pervade i suoi primi quadri rilevanti come la Capanna ed I mangiatori di patate entrambi del 1885. Nato nella casa del reverendo Theodorus Van Gogh a Zundert, nella regione del Brabante settemtrionale, cominciò a lavorare a Londra all'età di 22 anni, poi a Parigi, Bruxelles, tornando a periodi alterni in famiglia per motivazioni economiche finchè, gli ultimi anni della sua vita, dal 1886 fino alla sua scomparsa nel 1890, li trascorse in Francia.
Questa mostra al Next Museum è per tutti, esplorativa e immaginativa, vi permetterà, agevolmente, di passeggiare per mano di Van Gogh, tra sogno e realtà, lasciatevi trasportare anche dalle musiche che vi accoglieranno, come una suite, nella grande sala, e reimmergetevi nella vostra infanzia tra i girasoli, che li abbiate visti o no, sarà di nuovo Estate.