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Odissee a Palazzo Madama a Torino
Palazzo Madama di Torino ospita nella Corte medievale fino al 19 febbraio prossimo la mostra Odissee. Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi. Come suggerisce il titolo, l’argomento sono i vari tipi di viaggi, reali ma anche fantastici, che hanno caratterizzato nei millenni la Storia dell’umanità sul pianeta Terra. Il percorso espositivo presenta un centinaio di opere di varie epoche, tra dipinti, sculture, ceramiche, reperti archeologici, gioielli, miniature indiane, armi, libri antichi, strumenti scientifici, carte geografiche, vetri e tessuti, per raccontare i viaggi ieri e oggi, per necessità o per scelta.
La mostra si articola su dodici sezioni: si parte dalla preistoria, dagli spostamenti che portarono l’homo sapiens a colonizzare il mondo. Poi si raccontano i viaggi della fantasia con Ulisse e Enea, alla base di tutte le narrazioni d’avventura e fantastiche fino ad oggi, si torna quindi nella realtà con la Diaspora ebraica, successiva alla distruzione del Tempio di Gerusalemme e durata fino al Ventesimo secolo.
Ancora Storia poi con l’espansione dell’Impero romano, le cosiddette invasioni barbariche, nel Nord Europa chiamate migrazioni, l’espansione islamica, le Crociate, le Esplorazioni, i Pellegrinaggi e le Colonizzazioni. Gli ultimi due secoli sono raccontati dalle sezioni sull’emigrazione europea verso le Americhe tra Otto e Novecento e sulle migrazioni contemporanee, spesso protagoniste di tragedie umane.
A fare da sfondo a ciascuna vetrina ci sono le carte geografiche elaborate per la mostra dalla Libreria Geografica.
Gli oggetti e i dipinti provengono da importanti Musei torinesi, come il MAO, i Musei Reali, il Museo Egizio, il Museo di Anatomia umana, ma anche da enti esterni, come il Museo Archeologico di Aosta, il Museo Leone di Vercelli, il Museo Nazionale del Bargello di Firenze, il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, Palazzo Ducale di Urbino e il Musée Savoisen di Chambéry.
La mostra è accompagnata da un fitto calendario di iniziative, tra cui conferenze con specialisti, laboratori, incontri e la possibilità di partecipare ad un archivio partecipativo lasciando la propria testimonianza proveniente dal passato di migrazione proprio o dei familiari.