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Opera di Roma. Una notte di tulle per Philip Glass
Un vero omaggio coreografico a Philip Glass con tre diverse coreografie tutte in prima romana al Teatro Costanzi: Hearts and Arrows di Benjamin Millepied, Glass Pieces di Jerome Robbins, ed in ultimo Nuit Blanche di Sébastien Bertaud, in prima assoluta con i costumi griffati Dior indossati dalle étoiles Eleonora Abbagnato e Friedmann Vogel insieme ad altri 16 ballerini. In scena dal 29 marzo al 2 aprile, sul podio è salito Carlo Donadio, coadiuvato al pianoforte da Sandro De Palma per Nuit Blanche, lo spettacolo di punta della serata.
Le note veloci, minimaliste quanto ardenti di quello spirito che ha condotto il poeta Mishima alla scelta dell'harakiri, sono quelle che si diffondono – su base registrata (sic!) - sulla scena di Hearts & Arrows al partire dei ballerini su un palcoscenico che li mostra in continuo agire: sul Quartetto n. 3 di Philip Glass l'inquietudine delle unioni e dei brevi addii fra i ballerini compongono un cocktail sotto le luci di un palcoscenico dentro un altro palcoscenico, con i proiettori parte dello scenario nella coreografia dell'étoile Benjamin Millepied, quasi un riflesso del suo percorso artistico, sempre in movimento tra il New York City Ballet e l'Opéra de Paris. Bravi a non fermarsi mai, abbracciandosi e poi liberandosi di quelle mani che stringono e poi lasciano, i ballerini Susanna Salvi, Claudio Cocino, Sara Loro, Giacomo Castellana in particolare. Il balletto, commissionato da Van Cleef & Arpels, fa parte di Gems, e riflette quei raggi diamantini che lavorano i gioielli per conferirgli un particolare fulgore.
Glass Pieces è un balletto del padre numismatico di Millepied, Jerome Robbins, e data 1983: Robbins aveva scelto brani da Rubric, Façades e l'opera Akhnaten di Glass, che hanno composto il tappeto musicale ad una composizione coreutica particolarmente complessa e che situa ben 46 danzatori sul palcoscenico. L'anima di questa danza sono tre coppie che si evidenziano per i colori dei loro corpetti e dei tulle per le danzatrici e per le tute maschili, tutti di colori pastello in giallino, rosa salmone e verdino chiaro: rispettivamente Roberta Paparella con Jacopo Giarda; Elena Bidini con Giuseppe Depalo; Eugenia Brezzi con Simone Agrò. Le tre coppie si insinuano in un ballo composito di persone che passeggiano in quella che immaginiamo una grande metropoli come New York, città d'elezione sia del coreografo sia del musicista americani.
Il clou della serata è però il ballet blanche, notturno come le note della musica di Glass, il Tyrol Concert, che ricordiamo in una memorabile esecuzione della Stuttgart Chamber Orchestra con alla guida Dennis Russell Davies, tema anche del film The Truman Show di Peter Weir (1998). I tulles fioriti disegnati da Maria Grazia Chiuri per Christian Dior sono madreperlacei per le due étoiles Eleonora Abbagnato e Friedmann Vogel, su nero per gli altri sedici ballerini. Leggerissimi, fluidi, come i movimenti che adagiano romanticamente i corpi delle étoiles in un levarsi e accasciarsi delicato, il pas de deux di Vogel libra espressivamente ed intensamente il corpo della Abbagnato come fossero petali adagiati su un tappeto orientale invisibile ai nostri occhi, trasparente come i fiori che morbidamente lasciano trasparire pelli diafane tra passi appena addotti, quasi una parola che ha finito per non essere pronunciata, solo un'evocazione librata nel tempo di un attimo.
Grandissimo gradimento del pubblico e richiami a sipario chiuso per le étoiles.