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Palaexpo. What is Human?
La domanda che ci pone la mostra HUMAN+ Il futuro della nostra specie al Palaexpo fino al primo luglio 2018 ruota intorno all'evoluzione dell'umano in seno alle tecnologie digitali: una rivoluzione senza battute d'arresto. A cura di Cathrine Kramer, ci accoglie con Sebastiano il Nottambulo (2014) di Donato Piccolo e gli schizzi delle sue penne colorate appena scendiamo dall'ascensore: rumore di ingranaggi ed una sorta di medico clown per gli spruzzi di colore disegnati astrattamente dalle due macchine che si trovano sul dorso, fanno un tutt'uno col suo camice bianco.
E' solo l'inizio. Le capacità aumentate di Aimee Mullins (classe 1975) fanno capolino alla nostra destra insieme alle due protesi che indossa fin da piccola per camminare e diventare quella Pistorius al femminile di inaudita bellezza. Le protesi quindi diventano sempre più efficaci e complesse, come quelle della Cybor Foundation per la cura del daltonismo che si trasformano in un antennina curva sulla testa di Neil Harbisson, così lieto di indossarla (una vera e propria macchina che traduce al cervello i colori che non vedrebbe altrimenti) da esporla con orgoglio insieme a Moon Ribas, dotata di un braccio “sensitivo” ai terremoti (un rilevatore sismico in poche parole).
Una delle istallazioni più sconvolgenti è però l'Eutanasia Roller Coaster (2010): una montagna russa che conduce chi vi sale a morte sicura a causa dello scatenamento di ipossia (mancanza di ossigeno) dovuto alla velocità estrema della corsa ed alle accelerazioni continue, che sfibrano anche fisici di forte tenuta. L'autore è un artista lituano, Julijonas Urbonas, che l'ha progettato senza mai realizzarlo ed ispirandosi all'idea di John Allen, autore di un progetto simile e proprietario di un azienda che costruisce parchi di divertimento.
Giriamo ancora per le numerose sale e troviamo una sorta di Avatar montabile per un gioco in 3D dal vivo: è di Mark Owens la Macchina Avatar (2000), ed ancora strani tubi flessuosi verdi per creare batteri e far sopravvivere la specie oppure gli organismi postnaturali creati in seno al Centro della Storia Postnaturale dell'Unione Europea (come la mosca antimalaria, per esempio), oppure Obscurity, opera dell'italiano Paolo Cirio, per oscurare i dati on line dei criminali (in visione di una nuova vita?15 milioni di persone per l'esattezza, sic!). La curatrice Cathrine Kramer, che fra i suoi progetti annovera quello per il Center for Genomic Gastronomy con cui ha conquistato l'award per l'IDA Art and Artificial Life International per il suo lavoro, ha messo insieme realtà aumentata come il futuro del cibo edibile insieme al “libro d'artista” di Jaemin Paik su “come vivremo quando arrivereremo tutti a 150 anni”: un pout pourri di dimensioni astrofisiche con lodevoli progetti per protesi a basso costo per i paesi poveri da parte del Fablab oppure il primo libro russo scritto da un computer di Alexander Prokopovich e le edizioni Astrel SPB, intitolato forse parodisticamente, True Love.
Vi sentirete anche seguiti da occhi semoventi di teschi meccanici in fila, oppure aggrediti dai rumori metallici di arti impazziti che rispondono ai vostri movimenti per mezzo di un sensore sul pavimento, l'unica scelta a questo punto sembra essere accomodarvi metaforicamente su una delle poltrone per coppie felici di Cesare Tacchi (anche se siete single, naturalmente!) e sprofondare nei caldi rossi e aranciati fiori del letto (Il letto, pensando a un prato...1966) oppure adagiarvi nel ricordo della primavera botticelliana rivista e corretta secondo il credo gioioso di Tacchi. Immergervi nello Schedario degli Dei (1972) accanto allo Strumento (1972) oppure potete scrivere invece che leggere, una Favola o Io sono un poeta (entrambi del 1972), ed ancora cercare quel Senso (Die Bedeutung, traduce “senso” in italiano, 1980) di cui vi siete spogliati finora riflettendovi nella Cornice vuota del nostro ironicamente serio autore. A cura di Daniela Lancioni e Ilaria Bernardi, potete visitare questa retrospettiva monografica dedicata a Cesare Tacchi fino al 6 maggio. Un omaggio a tre anni dalla scomparsa (1940-2014) che annovera oltre 100 opere in 7 sale insieme all'esplorazione filmica delle interviste e di altre opere in video.