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Il Paradiso di Francesco d'Assisi a Montepulciano. Il nuovo Bruscello Poliziano
Il 12 agosto 2010 (repliche il 13, 14 e 15) è andata in scena a Montepulciano (SI) in piazza Grande sul sagrato del Duomo la prima di Francesco d'Assisi, il nuovo Bruscello, espressione vitale della Comunità Poliziana (così si chiamano gli abitanti del comune), che ha incontrato il caloroso plauso del pubblico; la critica si riferisce alla prima rappresentazione.
Francesco d'Assisi chiude la trilogia dantesca, un progetto che la Compagnia Popolare del Bruscello ha voluto dedicare alla Commedia di Dante, cominciata con l'Inferno di Ugolino della Gherardesca e proseguito con il Purgatorio di Pia de' Tolomei, quest'anno si è concluso con il Paradiso. Irene Tofanini ha firmato anche quest'ultimo libretto; già dagli anni precedenti era stata sua cura approfondire la psicologia dei personaggi principali in collaborazione con Luciano Garosi che ha composto la musica dell'intera trilogia.
Il caso di Francesco ha presentato maggiori difficoltà, in quanto, alla descrizione del giovane gaudente nel primo atto, subentra la conversione e soprattutto nel terzo atto il rapporto con il divino. Di comune accordo Tofanini e Garosi hanno deciso di far prevalere la musica sulle parole lasciando totale libertà al protagonista - usando il coro come uno strumento, senza le parole-, nella scena finale efficacemente evocativa, delle stimmate e della morte del Santo.
Bruscello, nome che deriva dall'arboscello tenuto da una bambina o bambino che accompagna insieme ad un altro che porta la lanterna, l'entrata dello Storico. La divisione in tre atti, di cui ognuno composto da tre scene, è stata mantenuta e così la presenza dello Storico che introduce l'inizio di ogni atto e del Cantastorie che presenta il contenuto di ogni scena e il saluto finale. I cambiamenti riguardano l'approfondimento della psicologia dei personaggi e la maggiore spettacolarità delle scene di massa in cui il coro commenta gli avvenimenti.
La musica creata da Luciano Garosi per Francesco d'Assisi è una felice contaminazione di generi diversi; sulla base popolare si innesta il melodramma, soprattutto nelle pagine corali e di sola musica; Wagner (l'Incantesimo del venerdì santo dal Parsifal) nelle parti religiose; Verdi nelle scene profane e anche il musical da Leonard Bernstein, nei coinvolgenti duetti- Francesco e Bernardo (Marco Banini-Matteo Benvenuti) del primo atto; Francesco e Chiara (Irene Tofanini) nel terzo atto.
La chiusura del secondo atto è ambientata a Roma durante il Carnevale, caratterizzato dall'uso dello stornello romano accompagnato, però, dal trescone toscano invece che dal salterello: un'altra riuscita contaminazione in ambito popolare. L'uscita di Francesco con i confratelli dall'incontro con il Papa che ha approvato la Regola del nuovo ordine è stato realizzato semplicemente ma efficacemente con l'apertura della porta del Duomo, in cui sullo sfondo spiccava sfolgorante l'oro del trittico di Taddeo di Bartolo: la scena accompagnata dalla musica e dal coro è stata molto suggestiva.
La prova della Compagnia Popolare del Bruscello, diretta da Franco Romani, è stata ottima; a partire dai suoi bambini, passando per il protagonista Marco Banini e per finire con i tecnici. Hanno portato il loro efficace contributo anche l'Orchestra da camera Poliziana, la Corale Poliziana e la Corale delle Grazie dirette da Luciano Garosi.
Francesco d'Assisi è stato un Bruscello ancora una volta riuscito grazie alla coralità e allo spirito di comunità che lo anima, una grande risorsa per tutta la popolazione di Montepulciano, che riteniamo abbia colpito e ispirato Hans Werner Henze e sia molto importante per la longevità de Il Cantiere Internazionale d'Arte da lui fondato.