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Perugino a Corciano. I colori originali del Vannucci
La ridente e fiorita Corciano in provincia di Perugia partecipa al cinquecentenario del Perugino con un straordinaria doppia mostra con i dipinti del "divin Pittore": la prima nella Chiesa di Santa Maria Assunta con la Pala di Corciano del 1513; l'altra, con più olii su tavola di importanza centrale, nella Chiesa-Museo di San Francesco.
Le due mostre sono aperte dal 20 luglio fino al 20 ottobre 2013 ed il titolo, Con oro e colori preziosi e buoni, Perugino a Corciano: 1513-2013. I 500 anni della Pala dell'Assunta, riassume la peculiarità dell'allestimento adottato nel caso della Pala soprattutto, riferendosi alla ricostruzione dei restauri fino all'ultimo del 2003-2004, e con una videoproiezione ricostruttiva dell'originale senza gli interventi successivi.
L'allestimento riguardante la Pala della Vergine Assunta in Cielo, è stata coordinata scientiifcamente
dal Professor Paolo Belardi del dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell'Università degli Studi di Perugia (responsabili scientifici dell'iniziativa prof. Paolo Belardi e dott.ssa Tiziana Biganti della Soprintendenza Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Umbria), mentre il progetto dell'allestimento e la videoproiezione sono a cura dell'Associazione Culturale Viaindustriae di Foligno ed in particolare dell'Arch. Emanuele De Donno.
L'effetto della proiezione digitale e virtuale dei colori originali, e la ricostruzione della cornice nello stesso senso, che s'illumina di un intenso color turchino, facendo risaltare i colori all'interno della Pala, compresa la predella, arricchisce il dipinto e lo rende leggerissimo nei toni dei colori, sottolineando l'accurata dolcezza del tratto di Pietro Vannucci detto il Perugino. Una successiva proiezione mostra la mezzaluna originale nel quale si incastonava sia la Pala sia le predelle ai due lati rispetto al pannello centrale, che mostrano l'annunciazione alla Vergine della lieta novella.
Nella Chiesa-Museo di San Francesco vengono mostrate altre sue opere tra cui la tempera del Cristo sul sarcofago, cimasa della Pala dei Decemviri del 1495 (su commissione dai Decemviri di Perugia per la cappella nel Palazzo dei Priori); l'Annunciazione, il Battesimo, la Natività, dalla Predella da Santa Maria Nuova del 1507; la Presentazione di Gesù al tempio (predella del Polittico di Sant'Agostino), 1521-1523; Sant'Ercolano (predella della Polittico di San Pietro), 1496-1500; San Pietro Vincoli (predella della Polittico di San Pietro) 1496-1500; le due Natività, la prima del 1507; la seconda è sulla predella del Polittico di Sant'Agostino, e data 1521-1523.
Il Maestro di Castel della Pieve, deve la sua naturale monumentalità a Piero della Francesca, e la linearità al Verrocchio, che si riscontra soprattutto nella magnifica Pala di Corciano, ove gli angeli ai lati della Vergine sono incastonati come in un gemma dal profilo geometrico e dalle sfaccettature esatte. La Pala di Corciano in particolare, è rilevante per la delicatezza dei colori, che si consustanzia comparandola a quelli più scuri del Polittico dell'Annunziata a Firenze del 1506, e gli stessi tratti della Vergine qui a Corciano sono del tutto più dolci.
Una mostra che, oltre ad indagare il Perugino in una delle produzioni più fulgide, mostra alcuni dipinti della sua Scuola, oltre alla tavoletta del Cocchi con la Pietà, ed una magnifica statua di San Sebastiano intagliata in legno policromo attribuita a Francesco di Simone Ferrucci e datata 1480-81.
L'omaggio al cinquecentenario del Perugino si pone al centro del Festival di Corciano che parte il prossimo 3 agosto e termina il 18, offrendo al pubblico una vasta kermesse tra musica, teatro, letture ed eventi gastronomici, tra cui la Corciano Festival Orchestra e Gabriele Mirabassi; per il teatro Mistero buffo da Dario Fo e La mandragola da Machiavelli; letture critiche di Antonio Carlo Ponti e musicali ispirate al Perugino, da Benedetti, Alandia, Sargenti, Volpi ed altri ancora.