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Pirati dei Caraibi. Jack Sparrow archetipo del pirata
Sono tornati al cinema i Pirati dei Caraibi, con il quinto capitolo della saga, La vendetta di Salazar, con un ritorno all’idea originale del primo film, quello di fare una storia che mettesse insieme fantastico e storie piratesche di vago sapore salgariano, pare con un occhio a Mari stregati di Tim Powers, romanzo di culto in questo filone, mai portato purtroppo al cinema.
Il film si apre con l’introduzione di una next generation, come è ormai prassi anche in questo genere di storie da Star Wars in poi, visto che l’attenzione si punta sul giovane Henry Turner, figlio di Will, che fin da bambino cerca un modo per salvare il padre dalla maledizione dell’Olandese volante, con un salto temporale di diversi anni rispeto ai film precedenti.
Ad Henry si unisce Carina Smyth, giovane astronoma e scienziata accusata di essere una strega, figlia segreta di Barbossa, oltre che Jack Sparrow, che ripete con i due il rapporto di amicizia e rivalità che aveva con Will e Elizabeth.
Sulle loro tracce ci sono Barbossa e il temibile Salazar, morto vivente desideroso di vendetta, anche perché l’unico modo per salvare Will dal suo destino è quello di recuperare il tridente di Poseidone, manufatto capace di cancellare le maledizioni del mare.
Avventure, elementi fantastici, colpi di scena, atmosfere da videogioco ma meno che nei film precedenti, si succedono in una storia che riprende l’archetipo del pirata, più vicino a Salgari che al recente Black sails, che li ha restituiti al loro ruolo originario di ferocia e arricchimento su mandato dei sovrani europei, con una ricostruzione d’epoca che restituisce un Settecento di maniera ma non fastidioso, dove le nuove tecnologie convivono con le accuse di stregoneria, forse poco storico ma c’è stato di peggio nel corso della storia del cinema nei film di cappa e spada che la saga di Pirati dei Caraibi ha svecchiato e cancellato dagli stereotipi e dalle atmosfere da melodramma.
I due giovani interpreti e personaggi, Henry interpretato da Brendon Thwaites, già principe azzurro in Maleficent, e Carina con il volto di Kaya Scodelario, già ragazza in fuga nella serie di Maze Runner, sono decorativi e efficaci, ma la vecchia generazione stravince e si conferma la vera protagonista.
Innanzitutto il mattatore del fim e della serie resta Johnny Depp, strepitoso Sparrow, che compare anche in versione giovane grazie alla computer graphic e che si dimostra un’icona del fantastico, il pirata per antonomasia dell’immaginario fantastico. Will e Elizabeth, Orlando Bloom e Keira Knightley, sono invece poco più che due camei per chiudere una storia.
Il Salazar di Javier Bardem è sufficientemente temibile per essere un avversario carismatico e spaventoso, ancora una volta in preda all’avidità di ottenere qualcosa per avere potere e gloria, ma il grande personaggio di quest’avventura è Barbossa, interpretato da Geoffrey Rush, ancora in cerca di tesori e pronto a tradire e a fare il doppio gioco, ma pronto a rinunciare a tutto per il suo più grande tesoro, una figlia di cui non sapeva più niente, ricordo del suo più grande amore.
Pirati dei Caraibi La vendetta di Salazar parla di famiglie, ritrovate e riconosciute, di figli e genitori persi e ritrovati, ma anche di famiglie nuove e diverse, come l’equipaggio che ancora una volta continuerà a seguire Jack Sparrow. Perché c’è da immaginare che non sia ancora finita qui.