Recoil al Circolo degli Artisti. A trip into gothic-elettro-dub

Articolo di: 
Livia Bidoli
Recoil

Lo scorso sabato 10 aprile una ventata gothic-elettro-dub di un ex Depeche Mode come Alan Wilder, alle tastiere con loro dal 1982 al 1995 – da Construction Time Again fino a Songs of Faith and Devotion – ha sonoramente sconquassato il Circolo degli Artisti di Roma con il progetto Recoil. I precedenti Sunroof, Daniel Miller e Gareth Jones, - ovvero i produttori del sound Depeche Mode alla Mute -, hanno formulato una versione tecno molto lontana anche da un ipotetico De-construction Time Again.

La performance dei Sunroof è durata fino alle 22.45 in punto quando il suono si è completamente oscurato con Paul Kendall e Alan Wilder alle tastiere (ovvero synth, moog et similia)– questa la line-up completa per un’ora e dieci di concerto, il resto dei suoni e delle voci sono preregistrate. Kendall e Wilder hanno invaso con superbassi e rullio ipnotico della elettro-batteria una platea piuttosto in delirio, anche se non particolarmente nutrita.

Le venature del primo brano erano dark-country su un tessuto piuttosto densamente ossessivo ed ipnotico come quello dei brani a seguire: sicuramente il progetto dei Recoil, formulato da Wilder parallelamente ai Depeche Mode nel 1986, non ha nulla di pop-ular. Piuttosto rigido nel ripetersi di alcuni accordi, affascina a tratti per il rotolarsi ipnotico e – negli album che vanno dal 1991 in poi, ovvero da Bloodline – riprendono da vicino quel suono Massive Attack che quasi gli fa il verso con Blue Lines. Non saprei dire chi ha inventato cosa e quando (o prima) perché sono coevi e le querelle sulle date di uscita mi sembrano piuttosto assurde (Blue Lines data primo giugno 1991 – Bloodline ottobre-novembre dello stesso anno). Credo piuttosto ad una reciproca influenza.

Altri da nominare sono i norvegesi Madrugada, meno celebri e purtroppo non più attivi dal 2008, due stupendi album che preferisco fra gli altri, Industrial Silence (1999) e The Nightly Disease (2001), con un sound oscuro ma meno rigido negli accordi e più armonico oltreché malinconico. Influenze dal rock solido di Rolling Stones, Stooges e Nick Cave. Quello di Wilder invece è caleidoscopico e arrabbiato: non lascia requie, sei qui, martellato e quasi annientato da un dolore reiterato che s'insinua tra le pieghe della cover di Warm Leatherette (1980) di Daniel Miller col suo progetto The Normal. Altri, più quieti nel rivelare il loro dark-mood ossessivo, sono gli inglesi Archive.

In ogni caso il sound molto Massive Attack ed i vocalists Joe Richardson & Carla Trevaskis sono una scelta molto azzeccata: lui molto jazzy e country, voice bassa e profonda, lei più perversa e “nera” anche la sua di voce, sebbene più acuta negli alti. Perfettamente sincrone su base e cd, tessono le liriche dell’ultimo SubHuman datato 2007 e per la prima volta dal vivo insieme alla produzione precedente.

Pubblicato in: 
GN12 Anno II 18 aprile 2010
Scheda
Titolo completo: 

RECOIL (Alan Wilder - ex Depeche Mode)
+ Sunroof (Daniel Miller & Gareth Jones
Il progetto Sunroof prevede per l'occasione De-Re Construction Time Again performance

Concerto di sabato 10 aprile

SCREAMADELICA @ Circolo deghli Artisti - Roma