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L'edizione 2013 del Salone del libro di Torino si apre all'insegna della creatività. Creatività che, in quanto parola chiave, coinvolge in toto l'organizzazione e, molto spesso, le conferenze presentate.  Naturalmente il tema cardine è analizzato in rapporto a diversi momenti storici partendo dall'introduzione all'interessantissimo volume presentato nello spazio Agorà ed edito da Bompiani sui cinquant'anni del Gruppo 63, fino ad arrivare agli spazi dedicati ai nuovi autori, vero fenomeno di punta di questa edizione. Nuovi autori che, spesso dimenticati, quest'anno si appropriano di spazi importanti grazie anche alla scelta logistica di posizionare i piccoli editori nel primo padiglione, vera e propria anticamera del salone.

Tanti gli spazi di incontro e le conferenze da seguire. Oltre alle interessantissime proposte di editori noti, Fanucci, Mondadori, la suddetta Bompiani e tanti altri, in ogni momento delle cinque giornate era possibile assistere ad interventi di autori rivelazione quali ad esempio Sara D'Amario, Carlo Callegari e Zerocalcare, disegnatore romano che grazie al passaparola sul web ha potuto pubblicare tre volumi per i tipi di Bao. Ma anche testi legati al mondo della musica con presenze importanti quali Vinicio Capossela, che ha presentato un volume intitolato "Il libro dei conti in sospeso" dedicato al rebetiko, musica suonata ancora nelle taverne, che “fa parte della vita come il cibo”. Musica che Capossela definisce come “qualcosa di sublimemente inutile per sentire il divino che c’è in noi”, sempre avversata dai regimi perché “crea una crepa nel tempo in cui si parla solo di utile”; o dell'autobiografia di Marco Alemanno dedicata a Lucio Dalla che diventa biografia di un grande cantautore aperto ad ogni forma d'arte del più grande bugiardo dopo Fellini, come amava definirsi lui. La presentazione ha avuto un relatore d’eccezione: Roberto Vecchioni, amico di Dalla dai lontani anni '70, quando con lui e Francesco Guccini facevano le ore piccole nelle osterie di Bologna cantando insieme con la chitarra.

A dispetto degli anni scorsi, quest'anno si è potuto assistere ad un maggiore interesse vorso un mondo spesso relegato in secondo piano in manifestazioni come questa: quello del fumetto. Oltre al citato Zerocalcare molti altri artisti hanno incontrato schiere di amanti del genere per dediche e autografi. Recchioni, Castelli, Enoch, Carnevale sono solo alcuni dei nomi noti che hanno colorato le giornate del salone, impreziosendolo con piccole perle inedite. Inedite come parte della documentazione originale di Gabriele D'annunzio, documentazione esposta insieme ad oggetti appartenuti al Vate.

Le novità, naturalmente, non si limitano a questo. Per tutta la durata del salone nel Bookstock Village è stato possibile assistere ad interessantissimi workshop, dedicati soprattutto ai più piccoli, per avvicinare i giovani lettori ad un piacere, quello della lettura, sempre più a rischio. Nelle sale Professionali e Business invece hanno tenuto banco una serie di incontri, dedicati ad addetti ai lavori e non, relativi ai dietro le quinte del mondo dell'editoria e non solo.

Vera novità di quest'anno però è stata, probabilmente, l'enorme area denominata Casa Cookbook, tutta dedicata al mondo della cucina sotto ogni aspetto. In diverse cucine è stato possibile incontrare grandi chef, scrittori e operatori enogastronomici che tra profumi sublimi e ottimi piatti hanno allietato e incuriosito gli astanti.

Questi sono solo alcuni dei luoghi e dei momenti di un salone che è stato popolato da ospiti illustri che, al pari di vere e proprie rock star, hanno riempito sale ed auditorium. Villaggio, Saviano, Manfredi, Vecchioni,e De Gregori sono solo alcuni dei nomi ai quali si possono aggiungere Gramellini, Littizzetto,Balestrini, Guglielmi, Zagrebelsky e tanti altri. Insomma, anche quest'anno per cinque giorni Torino è diventata capitale del libro, titolo che arricchisce e riempie d'onore una città per troppo tempo classificata come industriale.