Salvatore Sciarrino. Elaborazioni da concerto per quattro sassofoni

Articolo di: 
Teo Orlando
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Musicista autodidatta, riservato, poco incline alle grancasse mediatiche, il palermitano Salvatore Sciarrino torna a stupirci con un disco, Pagine, edito da Stradivarius, in cui elabora alcuni brani di musica rinascimentale, barocca, settecentesca, unitamente ad alcuni standard jazz.

Sciarrino, la cui precoce carriera cominciò a dodici anni e che tenne il primo concerto pubblico nel 1962, è un compositore anomalo, per molti versi autodidatta: la sua musica ha una funzione pedagogica, a detta di lui stesso, in quanto mira a indurre il fruitore a una diversa presa di coscienza della realtà e insieme di sé stesso. In questa collezione di brani non tenta tanto una commistione tra musica classica e musica jazz, quanto piuttosto collaudare nuovi moduli espressivi per la musica da camera, affidandola a uno strumento come il sassofono che rende stranianti le sonorità più antiche. Per molti versi è un'operazione analoga a quella tentata da Jan Garbarek con lo Hilliard Ensemble.

Lo stesso compositore sottolinea come il quartetto di sassofoni non è una novità nell'ambito della musica "colta", essendo nato oltre cento anni fa, benché venga di rado impiegato al di fuori del jazz. Per questo egli si è proposto di esplorarne le potenzialità espressive, che uniscono un'estrema duttilità a un'incredibile omogeneità sonora. I quattro sassofonisti (Gerard McChrystal, sax soprano, Antonio Felipe Belijar, sax contralto, João Pedro Silva, sax tenore e Mario Marzi, sax baritono) eseguono quindi con estrema disinvoltura e semplicità alcuni celebri brani di Johann Sebastian Bach (la Fughetta super "Dies sind die heil'gen zehn Gebot"  e il Kyrie "Gott Vater in Ewigkeit"): per Sciarrino, è stato sufficiente procedere a pochi adattamenti, per ricondurre Bach entro i moduli espressivi del quartetto per sassofoni; invece, per gli altri autori ha dovuto ingegnarsi per trovare un suono che fosse globalmente adattabile, ma non fisso, anche a costo di sottoporre l'ensemble a notevoli difficoltà esecutive.

Questi problemi sono emersi particolarmente con i brani di Gesualdo da Venosa (di cui sono compresi nel disco due madrigali, dal libro V,  "Itene, o miei sospiri", "Tu m'uccidi, o crudele", ma che Sciarrino ha variamente esplorato e reinterpretato), nei quali Sciarrino ha dovuto ridurre il numero di voci da cinque a quattro, senza però perdere la simmetria delle imitazioni del canone. Parimenti, per Wolfgang Amadeus Mozart (di cui è compreso l'Adagio della Serenata – Gran Partita – in Si bemolle maggiore, K. 361), ha curato particolarmente la perfezione formale dello stile, come se la trascrizione fosse destinata a un quartetto d'archi. Poi, con un'operazione quasi di straniamento, a Mozart viene affiancato Cole Porter, di cui viene proposto lo standard "I've Got You Under My Skin", ma in forma per così dire spogliata e raffreddata, in modo che risalti soprattutto la curvatura melodica e l'impeccabile perfezione formale.

Anche in brani meno celebri, come le due cacce anonime dell'Ars Nona, si assiste a un trattamento radicale, con varie interferenze timbriche, perfino di tipo percussivo. Più congeniale per questi strumenti è poi il brano di George Gershwin, "Who Cares?", dove si cerca di rileggerlo in chiave espressionista, quasi evocando il suono del contrabbasso pizzicato, che nelle orchestre jazz era l'inevitabile complemento del sassofono. La selezione si conclude con un brano di Domenico Scarlatti, ossia la Sonata in Re minore L. 215, letta come se fosse un brano del Novecento, fino a ricordare un certo Stravinskij. In conclusione, un'eccellente prova di come si possano riarrangiare in chiave contemporanea dei brani classici, senza travisare lo spirito originale e rimanendo fedeli all'essenza della musica che li pervade.

Pubblicato in: 
GN12 Anno IX 20 gennaio 2017
Scheda
Titolo completo: 

Stradivarius

Salvatore Sciarrino
Pagine. Elaborazioni da concerto per quartetto di sassofoni

1. Carlo Gesualdo da Venosa, "Itene, o miei sospiri" (Libro V dei Madrigali)
2. Carlo Gesualdo da Venosa, "Tu m'uccidi, o crudele" (Libro V dei Madrigali)
3. Johann Sebastian Bach, Fughetta super "Dies sind die heil'gen zehn Gebot" BWV 679
4. Johann Sebastian Bach, Kyrie "Gott Vater in Ewigkeit"

5. Domenico Scarlatti, Sonata in La minore L. 223
6. Domenico Scarlatti, Sonata in Mi maggiore L. 257
7. Wolfgang Amadeus Mozart, Adagio della Serenata (Gran Partita) in Si bemolle maggiore, K. 361
8. Cole Porter, "I've Got You Under My Skin"
9. Anonimo (XIV sec.), "O Virgo splendens"
10. Anonimo (XIV sec.), "Tres dous compains"
11. George Gershwin, "Who Cares?"
12. Domenico Scarlatti, Sonata in Re minore L. 215     
           
Anno di composizione:         1998
Editore:         Ricordi
           
Organico: quartetto di sassofoni
Bros Saxophone Quartet

CD Stradivarius - 2016