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Schumannesque all'Accademia Filarmonica Romana. La quintessenza del romantico
Nell’ambito del 47° Festival di Nuova Consonanza “Romantik”, incentrato sul tema del romantico nella musica e nel pensiero contemporaneo, martedì 14 dicembre 2010, presso la Sala Casella dell’Accademia Filarmonica Romana si è svolto un concerto in omaggio ad uno dei principali autori romantici, Robert Schumann, di cui quest’anno si festeggiano i 200 anni dalla nascita.
Ad esibirsi il Trio Broz (composto, nella sua formazione canonica, dai fratelli Barbara al violino, Giada alla viola e Klaus al violoncello), integrato da Andrea Baggioli al pianoforte. Il programma iniziale (che comprendeva anche una composizione di Krzysztof Penderecki e una di Christoph Dienz) ha però subito una variazione perché il violoncellista Klaus Broz, malato, è stato sostituito dal giovane marchigiano Federico Bracalente.
Il primo brano in programma, il Trio in Sol Minore di Jean Sibelius, viene eseguito in modo molto appassionato e "tirato", con una curvatura che rende giustizia all'ispirazione romantica della composizione. Gli esecutori si impegnano molto ed appaiono assai concentrati, ma danno un po' l'impressione di aver paura di "sbagliare", forse perché abituati a un altro repertorio. Nella conclusione, sembra quasi di assistere a una sorta di "trittico" di assoli, con un uso molto concentrato del vibrato, che dà al tutto un'aria piuttosto evocativa.
Il brano successivo, il Trio di Franz Schubert D 471, è un’opera incompleta, che comprende solo il primo movimento e alcune battute del secondo. Comincia con forza, quasi un allegro con brio. Segue un andante moderato, quasi mozartiano, che gli esecutori rendono con un tono di mestizia non disgiunto da una certa solennità.
Terza composizione della serie è un’opera contemporanea: Put Down Yr Cigarette Rag del compositore italiano Andrea Mannucci, che risente molto dell'influsso di Béla Bartók, con varie scale ascendenti e discendenti. Il titolo deriva da una poesia di Allen Ginsberg, celebre esponente della beat generation: la musica cerca di tradurre nel suo linguaggio la libertà del testo poetico, rispettando la varietà delle sue modulazioni.
Secondo lo stesso compositore «Put Down Yr Cigarette Rag per trio d'archi è fondamentalmente un'improvvisazione in cui le situazioni cambiano continuamente, e che fa uso di una vasta gamma di soluzioni, nel tentativo di ricreare l'atmosfera espressiva e spontanea che rappresenta la più importante innovazione stilistica nella poesia di Ginsberg».
L'ultimo brano è Il Quartetto in mi bemolle maggiore op. 47 di Robert Schumann. Si tratta di un'opera appartenente al periodo in cui il compositore di Zwickau si dedicò soprattutto alle grandi composizioni cameristiche e sinfoniche. L'esecuzione comincia in modo molto concitato, con il pianoforte che all'inizio sembra solo accompagnare i tre archi. L'introduzione appare statica, ma subito dopo assistiamo a un salire e scendere delle scale melodiche che ricorda un po’ gli ultimi quartetti di Beethoven. Il secondo tempo comincia anch'esso con un presto, mentre il terzo tempo assume un andamento che ricorda una romanza. Il piano fa spesso da contrappunto. L’ultimo tempo è suonato in modo molto deciso e trascinante. È in forma sonata, ma comincia come una fuga, finché allla fine non ascoltiamo una specie di rondò, che si presenta come un'estensione e una ripresa del resto del quartetto, in ciò simile a certe composizioni di Gustav Mahler (come la Quarta sinfonia, di recente eseguita a Santa Cecilia).