Südtirol Festival Merano 2023. Onde scandinave sul Passirio

Articolo di: 
Livia Bidoli
Kursaal Merano

Il Südtirol Festival Merano 2023 titola Innovazione e nostalgia con il sottotitolo suggestivo: Il suono del tempo. Dal 24 agosto fino al 20 settembre ha offerto ed offrirà, col suo ultimo concerto, l'eccellenza sinfonica europea nel Sud Tirolo a Merano. Noi abbiamo seguito il meraviglioso concerto con l'Orchestra Filarmonica Reale di Stoccolma diretta da Jukka-Pekka Saraste che ha suonato con il pianista britannico Martin James Bartlett il 29 agosto scorso, eseguendo un capolavoro di Rachmaninoff, la Rapsodia su un tema di Paganini; la Seconda Sinfonia di Jean Sibelius ed il quadro sinfonico di Helena Munktell titolato Onde che s'infrangono (Wellenbrecher) nella splendida sala del Kursaal di Merano.

Come omaggio alla Svezia che presenta la sua orchestra principale, l'Orchestra Filarmonica Reale di Stoccolma, il concerto inizia con un'immagine sinfonica pienamente romantica, per temi e stile, nonchè timbri: di Helena Mathilda Munktell (24 Novembre 1852 – 10 Settembre 1919) ascoltiamo Onde che s'infrangono Wellenbrecher (Bränningar) - Symphonisches Bild op. 19. Proveniente dalla Svezia centrale, Helena Munktell studò canto, pianoforte, contrappunto ed orchestrazione al Conservatorio di Stoccolma nelle classi di Conrad Nordqvist, Johan Lindegren, Ludwig Norman e Joseph Dente, ed in seguito a Vienna con Julius Epstein. Proseguì i suoi studi a Parigi con Benjamin Godard e Vincent d'Indiy, di quest'ultimo in particolare sono rilevabili immediatamente le influenze, sviluppando in ogni caso il quadro sinfonico Bränningar (che data intorno al 1890) entro i caratteri tipici del tempo, sia per andamento, sia per movimenti e per i tempi adoperati. Lo spirito romanticissimo staglia un quadro della Natura strepitante, si distinguono chiaramente i flutti che s'infrangono su rive tempestose, fremendo in un finale d'estate ventoso e rinfrescato da una forte pioggia della sera precedente. Ispirazioni per la Munktell si ritrovano sia in Brahms che Beethoven, nonchè l'ultimo sinfonico, Gustav Mahler. L'Orchestra Svedese, guidata con nerbo vigoroso dal Maestro Jukka-Pekka Saraste introduce il pubblico nel Kursaal ad una serata indimenticabile dal punto di vista delle emozioni. All'uopo, citiamo, da un breve saggio di Arthur Schopenhauer Sulla Musica:  "Le altre arti parlano solo dell'ombra, mentre la musica ci parla dell'essenza" (Sulla musica, a cura di Federico Nicolaci, ed. AlboVersorio, Milano, 2015, p. 17).

Con un compositore della statura di Sergej Vasil'evič Rachmaninoff (1973-1943) si prova il pianista britannico di 27 anni Martin James Bartlett, che incide esclusivamente per Warner Classics ed è BBC Young Musician of the Year. Quello che esperiamo con Bartlett si configura immediatamente un viaggio incessante e senza soluzione di continuità, una cavalcata delle valchirie profondamente slava sulle 24 variazioni della Rapsodia su tema di Paganini (1934), che sono prese d'assalto da Bartlett con vigorosa verve. Ci trascina in un vortice dal suono argentino e adamantino, sincopato e coinvolgente, come se le sue mani vibrassero poderose e instancabilmente mobili, mentre il Direttore Jukka-Pekka Saraste scandisce a perfezione i tempi dell'Orchestra, in cui respirano di tanto in tanto e prepotentemente, le percussioni più fini. Il refrain del piano è come una ecodell'orchestra sui legati: coerenza ed omogenità cristalline e trascinanti tra orchestra e solista. Il percorso lirico fa respirare la coeva età del jazz. La trama nel tappeto di Bartlett è finissima e diventa invisibile nei piani e nei lenti, mentre l'Orchestra, richiama a movimenti “classici” e termina trionfalmente la prima parte del programma con un bis richiesto dallo scrosciante applauso del pubblico: dagli Études di Gershwin, il n.4 in particolare, che fa parte di uno dei suoi ultimi cd incisi per Warner Classics, intitolato Rhapsody. Per dare un'idea di quello che possa essere stato il suo concerto dal vivo, linkiamo, dal sito del Südtirol Festival Merano il concerto alla BBC del 2014 dove ha conquistato il meritatissimo titolo di BBC Young Musician of the Year.

Jukka-Pekka Saraste è uno dei piu' straordinari direttori della sua generazione, nato ad Heinola in Finlandia, inizò la sua carriera come violinista e poi studiò direzione d'orchestra alla Sibelius Academy di Helsinki. Particolarmente affine a compositori come Beethoven, Bruckner, Shostakovich, Stravinsky e naturalmente, Sibelius, è criconosciuto per le sue direzioni inoltre delle sinfonie di Mahler. Nel 2022 diventa direttore musicale e artistico della Helsinki Philharmonic Orchestra. In precedenza è stato direttore principale della WDR Symphony Orchestra di Colonia, dal 2010 al 2019. Ha diretto le sinfonie al completo di Sibelius, Brahms e Beethoven riscuotendo un successo strepitoso. Dal 2006 al 2013 ha diretto la Oslo Philharmonic Orchestra. Ha diretto le piu' importanti orchestre del mondo e nel 2020 ha creato il Fiskars Summer Festival, dedicato sia ad artisti finlandesi sia internazionali per promuovere la direzione d'orchestra nelle nuove generazioni.

Jean Sibelius (1865-1957), grande compositore ed orchestratore finlandese legato ancora a delle forme pienamente ottocentesche preromantiche – più aperti ai nuovi "colori" i suoi poemi sinfonici Tapiola ed il massimo poema per la patria, Finlandia, composto per festeggiare, nel 1899, l'indipendenza dalla Russia -, con la scelta della Sinfonia n.2 continua sullo stesso tema della lotta per l'autonomia della proria nazione dall'Impero russo governato dallo zar. La Sinfonia n. 2 è stata composta a Rapallo nel 1901 e vide nel 1914 sul podio dell'allora Augusteo di Roma, allora sede dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia proprio il suo compositore, Jean Sibelius, a dirigerla, insieme a Finlandia, Leggenda e la suite da Pelléas et Mélisande.

Vigorosa e popolare nel suo incipit, la Sinfonia in re maggiore op.43, presenta picchi romantici e flessuosità di grande respiro, la melodia è affascinante ed il motivo di tre note che si dinvincola in tutti i tempi del primo movimento, è di pregio oltreché di sicura presa sul pubblico che lo rinosce e lo ama. Nell'Allegretto lo schema tripartito è presente ma con deviazioni, vari pizzicati, ed il tema lirico arriva tardi nell'esposizione per lasciare posto ad un ampio respiro. I tratti bruniti giungono di tanto in tanto ad evidenziare la drammaticità del portato sinfonico, esalando un vento freddo delle pianure gelate del Nord, eburnee nel pieno del loro spirito boreale. L'immersione nella natura è totale, e viene rimembrata attraverso stacchi successivi, come una rincorsa tra fremiti provenienti dall'incontro dei diversi element, come a dipingere un quadro con pennellate sovrapposte di diverso colore.  Un crescendo che riporta il motivo uno come gioioso e vitale ed il due come frizione, il terzo invece è serioso, conducendo ad una riflessione, lenta e soave, come scritto nel movimento. La liricità propriamente tradizionale emerge poi nell'Andante rubato ma anche in quella piana armonia pastorale sottesa anche nel Vivacissimo; il trionfale e liberatorio Finale è intervallato da episodi che conferiscono ancora più vivacità ad un'esecuzione ricchissima di interpretazione orchestrale. Jukka-Pekka Saraste ha fatto risaltare tutti i colori con grande maestà, dipingendo un quadro sinfonico in cui ogni timbro, ogni stacco, ogni virata di direzione del suono, erano perfettamente godibili e percepibili: una vera gloria per la musica che ha incontrato un pubblico festosissimo, che ha acclamato lui e l'orchestra con lunghissimi applausi. Due bis strabilianti a piena orchestra hanno concluso una serata che ci auguriamo di ripetere piu' volte il prossimo anno al Kursaal della raffinata cittadina altoatesina di Merano.

Pubblicato in: 
GN39 Anno XV 19 settembre 2023
Scheda
Titolo completo: 

Südtirol Festival Merano 2023

dal 24 agosto al 20 settembre 2023

Royal Stockholm Philharmonic Orchestra
Jukka-Pekka Saraste direttore
Martin James Bartlett pianoforte

29 Agosto 2023

Merano - Kursaal
    
Programmma

Helena Munktell: Wellenbrecher (Bränningar) - Symphonisches Bild op. 19
Onde che s'infrangono - Immagine sinfonica opera 19

Sergei Rachmaninoff: Rhapsodie über ein Thema von Paganini in a-Moll op. 43 für Klavier und Orchester
Rapsodia su un tema di Paganiniin la minore op. 43 per pianoforte e orchestra

Jean Sibelius: Symphonie Nr. 2 in D-Dur op. 43
Sinfonia in re maggiore op. 43

 

Info e biglietti: www.meranofestival.com . telefono: +39 0473 496030