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Tactus. Il clarinetto di Giovanni Punzi per le parafrasi d'opera italiana
Bassi, Della Giacoma, Labanchi, Lovreglio, Savoia: Fantasie d'opera per clarinetto e pianoforte. Un CD Tactus che vede protagonista un giovane ma affermato clarinettista Italiano, Giovanni Punzi, accompagnato al pianoforte da Amedeo Salvato.
Non è la prima volta che su queste righe vengono prese in considerazione pagine di un repertorio particolare che ha connotato la seconda metà dell'ottocento del secolo scorso, quello delle trascrizioni e fantasie ispirate a celebri opere del repertorio italiano. Pagine non secondarie e sicuramente da prendere in considerazione per vari motivi.
Sfidiamo molti appassionati ad ammettere la conoscenza dei nomi degli autori riportati sulla copertina del CD. Scarsa notorietà (attuale) che non implica un basso valore artistico. Non necessariamente la fama coincide ed è adeguata alle reali doti possedute. In questo caso gli autori sono tutti prime parti di orchestre importanti o docenti o essi stessi concertisti e fanno parte di un mondo musicale molto attivo in quel periodo storico lasciando, come è dimostrato da questo CD, pagine senza dubbio interessanti e scritte con mano sicura.
Le trascrizioni d'arie d'opera, così diffuse nell'ottocento utilizzando formazioni cameristiche o per pianoforte a quattro mani, oltre a consentire una conoscenza e diffusione di un repertorio amato dal pubblico ma non ascoltabile se non nelle esecuzioni in teatro, erano concepite, come in questo caso, anche per esaltare le doti virtuosistiche degli esecutori.
Ecco allora che le più celebri arie nelle quali soprani o tenori mandavano in visibilio gli ascoltatori diventano spunto per elaborare ulteriormente, non di rado in chiave virtuosistica, quanto concepito dall'autore originale.
Leggendo le tracce del CD Tactus la curiosità si accende: Rigoletto, La sonnambula, Il Trovatore, La Traviata, Un Ballo in maschera, Cavalleria Rusticana: questi i titoli fonti di ispirazione. Chi possiede dimestichezza con questo repertorio potrà immaginare quanti possono essere gli spunti musicali utilizzabili. Ci permettiamo tuttavia di consigliare l'ascolto anche a coloro che non sono esperti di melodramma. Giovanni Punzi, per chi ancora non avesse avuto modo di conoscerlo ed ascoltatlo, conferma le doti che lo hanno collocato fra i migliori esecutori ed interpreti della sua (giovane ) generazione.
Il clarinetto è uno strumento che consente, in mani esperte, di raggiungere vette di espressività non comuni. L'ascolto del CD evidenzia queste caratteristiche. Il virtuosismo richiesto e l'inevitabile ( e ricercata) ammirazione dell'ascoltatore non si ferma alla constatazione delle doti tecniche e, banalmente, della quantita di note eseguite. In questo caso Punzi non perde mai di vista la qualità e bellezza della musica che è fonte di ispirazione per gli autori. Così come ascoltando una celebre aria si attende di provare emozione e partecipazione, anche in questo caso l'elaborazione non nasconde la nobiltà e qualità delle idee melodiche.
In questo senso l'ascolto, per esempio, nella prima traccia (Fantasia dal Rigoletto) del tema del quartetto del terzo atto “Bella figlia dell'amore” (peraltro utilizzato anche Liszt) introduce subito l'ascoltatore nello spirito con il quale sono realizzate, e soprattuto eseguite, queste parafrasi. Nel Gran Duetto Concertato di Bassi sulla Sonnambula si affianca a Punzi l'ottimo Calogero Punzi al clarinetto piccolo ma è doveroso citare colui che con controllo sicuro delle frequenti asperità tecniche e senza mai cadere nella maniera accompagna al pianoforte queste serie di parafrasi: Amedeo Salvato. Il suo ruolo è perfettamente complementare e direi indispensabile per sottolineare, sostituendosi di fatto ad un'orchestra, il fluire delle idee tematiche elaborate dai trascrittori.
Senza dubbio il materiale ispiratore per queste fantasie è di ottima qualità, ma è necessario il contributo di esecutori di spessore e sensibilità come Punzi e Salvato per esaltarne le caratteristiche.