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Tactus. Il clavicembalo di Francesco Tasini per l'opera omnia di A.Scarlatti
Alessandro Scarlatti: Opera omnia per tastiera – Vol VI: un bellissimo CD Tactus nel quale Francesco Tasini prosegue la sua esplorazione e divulgazione delle composizioni per clavicembalo del grande autore siciliano di nascita ma napoletano d'adozione, autore fondamentale per l'importanza del contributo artistico ed inamovibile punto di riferimento nel panorama musicale europeo.
Sono quasi due lustri che abbiamo il privilegio di esprimere e condividere su queste colonne le nostre considerazioni su quanto prodotto dal mercato discografico, cercando di mantenere un'inalterata curiosità ed attenzione. In questi anni abbiamo più volte sottolineato, non me ne vogliano per la ripetizione i lettori più antichi e fortunatamente affezionati, quanto siano stimolanti e sempre di altissimo livello le proposte del catalogo Tactus. È un dato di fatto che questa etichetta abbia scelto come connotazione specifica la valorizzazione e divulgazione della musica italiana, dal rinascimento al '900. Una simile scelta potrebbe essere tuttavia pericolosa, rischiando una sorta di isolamento in una nicchia elitaria. Non è sicuramente il caso di Tactus. L'invisibile filo conduttore che lega ogni numero del catalogo è senza dubbio il desiderio di riscoprire, senza però mai derogare alla qualità e competenza. Con questa premessa ogni CD assume un valore particolare, come questo dedicato alle composizioni per tastiera di Alessandro Scarlatti, il sesto della serie di un progetto che ne prevede l'esecuzione integrale, nell'impeccabile interpretazione di Francesco Tasini.
Il nome Scarlatti potrà essere abbinato dai lettori meno esperti ad un altro grande, Domenico, figlio di Alessandro, celebre per il suo numero enorme di sonate per clavicembalo nelle quali aveva esplorato e suggerito nuove modalità tecnico-esecutive, emancipando definitivamente il clavicembalo dal ruolo di strumento accompagnatore innalzandolo a luminoso ed espressivo solista.
Chi dovesse cercare nelle composizioni per tastiera del padre Alessandro un simile atteggiamento nei confronti dello strumento potrebbe forse rimanere deluso. In realtà, contestualizzando e tenendo conto della strada che ancora la tecnica clavicembalistica doveva percorrere, non era questo l'approccio di Alessandro.
Considerato il fondatore dell'importante “scuola napoletana” nel barocco europeo, autore di melodrammi celeberrimi ed eseguiti in tutta Europa, con queste composizioni ci trasporta in un mondo nel quale le composizioni per strumento a tastiera stanno attraversando una fase di definitiva transizione fra gli schemi rinascimentali e quelli barocchi.
Francesco Tasini, affermato esecutore ma anche instancabile musicologo, ci offre una lettura non solo accurata ma perfettamente adeguata ad uno spirito compositivo che identifica il cembalo ancora come strumento quasi intimo ed a volte meditativo, senza mai eccedere in virtuosismi i quali, seppur già presenti per esempio nella musica vocale dell'epoca, non sembrano per il momento interessare il compositore.
Ecco quindi una serie di composizioni affascinanti nei quali il titolo “Toccata ” non si riferisce come ci abitueremo in seguito ad una forma virtuosistica, ma al fatto di “toccare” e quindi “sonare” lo strumento in brani che con grazia e discrezione esplorano la tonalità utilizzata e le possibilità espressive offerte dallo strumento con variazioni ritmiche ed imitazioni di idee melodiche. Interessante e forse sorprendente per chi è non abituale frequentatore di questo periodo storico la serie di “Varie Introduttioni per sonare e mettersi in tono”, una sorta di prontuario per adeguare le proprie conoscenze all'arte dell'introduzione ed improvvisazione.
Ritornando alle considerazioni sulla peculiarità del catalogo Tactus, emerge con forza in questo CD un altro aspetto: la ricerca storica e la precisione nell'illustrare il percorso di esplorazione effettuato dall'artista, autore anche delle note del libretto che sono già esse stesse un piccolo ed esauriente capitolo di un saggio musicologico.
Altro aspetto molto interessante l'utilizzo di uno strumento storico per la registrazione. È consuetudine nelle registrazioni di musica antica utilizzare per quanto riguarda il clavicembalo copie di strumenti antichi, sempre di ottima fattura, ma di costruzione moderna. In questo caso Tasini esegue su un affascinante clavicembalo italiano di anonimo ferrarese del XVIII secolo, restaurato da Roberto Mattiazzo nel 2001, con un suono splendido ed accordato, per gli addetti ai lavori, con un temperamento antico con il LA3 a 340 Hertz.
Conclude il CD una Toccata sul celeberrimo tema della “Follia”, omaggio dell'autore ad una moda che vedrà l'utilizzo di questo tema, una sorta, consentiteci il termine, di “tormentone” del barocco (e non solo) conosciuto da chiunque e presenza costante nei cataloghi dei più importanti compositori.