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Tactus. Liszt e Krug, ossia il sacro nella musica con il pianoforte di Silvia Vaglica
Un CD Tactus intitolato Franz Liszt – Bonifacio Maria Krug - Abati nella Musica - Opere sacre per pianoforte, nell'esecuzione di Silvia Vaglica, che affianca alcune composizioni per pianoforte di questi autori accomunate da un intento descrittivo riferito, come si può dedurre, ai concetti liturgici ed alla narrazione della religione cristiano cattolica.
CD senza dubbio interessante nato da un'idea della pianista Silvia Vaglica e stimolata, come descritto nell'esaustivo testo del libretto del CD ricco di utili indicazioni storiografiche e musicologiche, dal suggerimento del monaco benedettino Dom Fabrizio Messina di registrare composizioni di Bonifacio Maria Krug, monaco anch'esso, figura di spicco e ricca di molte sfaccettature, non ultima quella di essere un compositore di discreto valore.
Un CD che con discrezione richiama l'attenzione ad un aspetto della gestione e della scansione della liturgia cattolica delicato e dibattuto da molto tempo: la presenza della musica nell'ambito della liturgia e l'utilizzo di brani che abbiano attinenza, per ispirazione o per utilizzo di testi sacri, con il messaggio e le finalità della celebrazione religiosa.
Nel libretto del CD viene giustamente ricordata l'adesione sia di Liszt sia di Krug, ma non furono certo i soli, al cosiddetto Movimento Ceciliano, una corrente di pensiero che nel XIX secolo attraversava l'Europa dibattendo appunto sulla necessità di dare alla musica utilizzata nelle celebrazioni una dignità che si era in qualche modo smarrita dopo l'abbandono dell'uso del canto gregoriano, argomento in fondo dibattuto anche oggi nonostante le aperture del Concilio Vaticano II.
L'argomento di queste pagine è la musica e non abbiamo le competenze che ci possano far argomentare con efficacia su questa delicata questione. Tuttavia una riflessione come musicista può essere fatta: senza dubbio l'abbandono dell'uso del gregoriano ha precluso la possibilità di utilizzare testi cantati attinenti e collegati alla celebrazione, possibilità mantenuta nel rito protestante dove i testi evangelici sono cantati e conosciuti e quindi condivisi nella celebrazione anche dai fedeli. Venendo meno il legame testo-musica, qualsiasi brano, contenendo nel titolo riferimenti precisi o motivando come ispirazione l'aspetto religioso, può diventare funzionale alla celebrazione, ed in questo caso entra in gioco la qualità, la validità ed anche, perché no, la bellezza della musica composta ed eseguita per questi scopi che, giova ricordarlo, è una sorta di sonorizzazione non indispensabile del rito e non parte integrante dello stesso.
Proviamo quindi ad applicare questo approccio per valutare questo CD. Valutazione musicale che non comporta rischi per l'apprezzamento delle doti pianistiche di Silvia Vaglica, che si destreggia nelle pagine Lisztiane e di Krug con sicurezza e con mezzi tecnici ed espressivi di ottimo livello.
Il 25 aprile 1865 Liszt aveva ricevuto gli ordini minori e pertanto non poteva dire messa né distribuire i sacramenti e inoltre poteva tornare in qualsiasi momento alla sua precedente condizione di laico. Questo suo avvicinamento più intenso alla religione non poteva in ogni caso non lasciare traccia nella sua produzione musicale. LAlleluja S183 e soprattutto le Armonie Poetiche e Religiose S173 sono entrambi precedenti alla condizione di Abate, il primo di pochi anni anni e le seconde di quasi vent'anni, collocazione temporale che ovviamente non modifica ma anzi conferma un avvicinamento intenso alla religione.
L'Alleluja, come dimostrato nella tumultuosa ed accurata esecuzione di Silvia Vaglica, risulta decisamente molto “lisztiano” alle orecchie dell'ascoltatore e quasi ridondante. Grande raffinatezza armonica e formale invece nel Pater Noster, nel quale l'ispirazione al testo è evidente con la citazione nel tema iniziale della melodia gregoriana dedicata e soprattutto nell'Ave Maria, dove emergono, anche in questo caso grazie alla lettura dell'interprete (particolare non da trascurare l'utilizzo per la registrazione di uno splendido pianoforte Bosendorfer dal timbro inconfondibile), quelle caratteristiche meditative ed intimistiche che ritroviamo in altre importanti pagine del compositore. In ogni caso musica splendidamente scritta e di grande suggestione.
Dopo questi brani di alta qualità l'ascolto dei Pensieri Musicali di Krug suscita immediatamente alcune considerazioni. È evidente che Krug non poteva e sicuramente non pretendeva di essere all'altezza di un “collega” come Liszt. I sei brani del ciclo, con titoli riferiti a momenti della narrazione evangelica come l'annunciazione, la morte e la resurrezione del figlio di Dio, sono senza dubbio interessanti nella scrittura ed anche in alcuni casi di non facile esecuzione, particolare superato senza problemi da Silvia Vaglica, ma se fossero privati dei titoli potrebbero suggerire efficacemente, e questo per noi non è da considerare un difetto, altri stati d'animo o situazioni. In ogni caso se in base alle teorie del movimento Ceciliano, era importante che venisse distinta una buona musica da una meno valida, ancorchè ispirata, è fuori dubbio che questi brani appartengono alla prima categoria e quindi meritano un giudizio positivo.