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Due composizioni inedite in prima esecuzione mondiale di Ottorino Respighi: “Suite pour Instruments d'arche et flute” e “Melodia e Valse caressante per flauto e archi” insieme ad altri due celebri titoli del compositore bolognese: Serenata per piccola orchestra e Gli Uccelli - Suite per piccola orchestra. Questo il contenuto di un gradevolissimo CD Tactus che vede protagonisti il flautista Roberto Fabbriciani insieme all'Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Nicola Paszkowsky.

CD come si diceva molto gradevole, impeccabilmente eseguito ed in qualche modo sorprendente. Ottorino Respighi fa parte di quel gruppo di compositori italiani, insieme a Casella, Malipiero, Pizzetti, che costituiscono la cosiddetta “generazione dell'ottanta”. Compositori ognuno con una cifra ben precisa ed identificabili per stile ed originalità. Se guardiamo tuttavia le date di composizioni dei brani presenti nel CD, che vanno dal 1905 al 1928 e contestualizziamo mentalmente cosa veniva prodotto in Europa in quel periodo, il pensiero va a Debussy che proprio nel 1905 compone “La Mer” oppure a Stravinsky che già nel 1918 ha scritto “L'histoire du soldat” ma anche Prokofiev che scrive il suo terzo concerto per pianoforte nel 1917.

L'ascolto del Respighi presente nel CD propone un mondo musicale ed anche uno stile che è decisamente distante dagli esempi sopra citati. Respighi quindi autore non adeguato al suo tempo che vive una faticosa rincorsa della scuola italiana rispetto a quanto partorito in Europa? A nostro parere il confronto non è perdente, anzi, come si diceva, grazie anche a questa esecuzione non solo dei brani conosciuti ma soprattutto degli inediti, la sensazione immediata è di grande piacevolezza, caratteristica propria della musica ben scritta e di qualità. Sensazione senza dubbio provocata dall'abilità e padronanza evidenziata da Respighi nell'orchestrazione e nell'utilizzo di una variegata gamma di colori che l'impasto timbrico dell'orchestra può consentire. Padronanza acquisita grazie all'esperienza artistica vissuta in Russia dove seppe cogliere la lezione dei grandi autori e che trasferì nelle sue composizioni.

I due inediti, identificati e tornati in vita grazie a Roberto Fabbriciani, evidenziano al primo ascolto proprio quelle caratteristiche sopra citate: musica immediatamente gradevole, decisamente “caressante”, utilizzando un aggettivo di uno dei brani presenti, e soprattutto impeccabilmente eseguite e registrate. Il flauto di Roberto Fabbriciani emerge con discrezione ma sempre con raffinatezza nell'impasto timbrico e Nicola Paszkowsky conduce con mano sicura l'ottima Orchestra Sinfonica Abruzzese nell'evidenziare tutti i colori e le sfumature della tavolozza timbrica utilizzata da Respighi.

La precisione e la qualità dell'esecuzione sono confermate nei celebri brani di repertorio. Tornando agli inediti, che stimolano un nuovo ascolto immediato, la sensazione da noi provata è quella di una rappresentazione sonora di un'Italia spensierata ed ottimista che non ha ancora vissuto le angosce della prima guerra mondiale e dei cambiamenti sociali e politici degli anni successivi. Siamo pertanto grati a Roberto Fabbriciani e Nicola Paszkowsky per averci regalato questa musica sorridente. Può essere utile per sonorizzare e positivizzare qualche ora della nostra vita, visto che negli ultimi tempi non è stato facile non essere malinconici e seri.