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Tactus. La riscoperta di Carlo Rossaro
Carlo Rossaro: La musica da camera vocale e strumentale. Un prezioso doppio CD Tactus che rende merito e contribuisce alla conoscenza delle composizioni di un compositore piemontese tardo romantico inspiegabilmente (ma la storia della musica europea è ricca di situazioni simili) caduto nell'oblio.
Mente di questa meritoria operazione di riscoperta e rivalutazione è Elena Ballario, protagonista nella registrazione come pianista insieme a Alessandro Milani, violino, Sergio Patria, violoncello, Davide Botto, contrabbasso, Anna Chierichetti, soprano e Riccardo Botta, tenore.
La quantità e varietà di artisti presenti nella registrazione può far intuire l'articolazione dei brani registrati in prima mondiale, custoditi nella Biblioteca del Conservatorio di Torino: tre composizioni per pianoforte in coppia con il violino, il violoncello ed contrabbasso (nel primo CD), affiancati da quindici Romanze per voce e pianoforte (nel secondo CD).
Si diceva dell'oblio nel quale è caduto l'autore. Cercare di dare una spiegazione in queste righe sarebbe sterile esercizio storico e musicologico, mentre invece è doveroso mettere in risalto l'utilità di un'operazione culturale come questa nata proprio per cercare di far dissolvere la nebbia di anonimato nella quale si è trovato avvolto Rossaro.
Un'annotazione storica può essere utile per inquadrare la collocazione di Rossaro nel panorama culturale del suo periodo in generale e torinese in particolare. Uomo di origine modeste, affascinato in gioventù dagli ideali rivoluzionari mazziniani, ebbe una solida preparazione musicale che gli permise di mettere in pratica in maniera molto efficace, e l'ascolto di questi CD può dimostrarlo, la sua passione per il linguaggio musicale e le innovazioni wagneriane che si stavano diffondendo in Europa. Abbiamo notizie di una lettera inviata da Nietzsche al compositore Heinrich Köselitz che in occasione di un ascolto a Torino di musiche di Rossaro ne rimanse folgorato per la “non italianità” e bellezza. Sarebbe sufficiente questo aspetto innovatore rispetto alle modalità in quegli anni presenti nel panorama musicale italiano a fornire a Rossano elementi di originalità adeguati per emergere. Così però non è stato.
L'ascolto delle tre composzioni presenti nel CD1 possono dare un'idea di quanto descritto da Nietzsche. Se in un ipotetico test proposto ad un ascoltatore preparato, financo un musicista professionista, fosse chiesto di identificare e collocare l'autore dei tre brani, siamo certi che la risposta sarebbe orientata verso autori tardo romantici tedeschi di primo piano. Sia nella Fantasia per pianoforte e violino, così come in quella con contrabbasso e nella Sonata con il violoncello, in primo luogo la scrittura pianistica è “importante” e tecnicamente impegnativa (affrontata con sicurezza e precisione interpretativa da Elena Ballario), ma anche la scrittura per gli strumenti ad arco, al di là delle problematiche tecniche affrontate anche in questo caso brillantemente da Alessandro Milani, Sergio Patria e Davide Botto, è costruita in dialogo con lo strumento a tastiera con grande raffinatezza ed articolazione nello sviluppo delle idee tematiche. Da punto di vista armonico infine crediamo che in quegli anni in Italia fosse molto raro scrivere ed ascoltare musica così concepita, così come entusiasticamente testimoniato e messo in evidenza da Nietzsche nella lettera prima citata.
Analoga originalità nelle composizioni per voce e pianoforte presenti nel CD2. Se qualche obiezione fosse sollevata sulla peculiarità della scrittura strumentale dei brani precedenti, non riusciamo invece a pensare a nessun autore italiano che in queli anni potesse scrivere brani vocali così strutturati, paragonabili a validi esempi della liederistica di lingua tedesca. Indicando nel titolo delle 15 romanze l'utilizzo della chiave di sol l'autore sottende che l'esecuzione può essere affidata ad una voce maschile o femminile e che la scelta, così come avvenuto in questa registrazione, è lasciata al gusto degli interpreti.
In questi brani la scelta di testi di gusto un poco “noir” e macabro come era tipico degli scritti degli aderenti alla scapigliatura italiana, ma anche Victor Hugo e Leopardi, autori conosciuti ed apprezzati da Rossaro, ben si adatta al gusto armonico ed all'atmosfera che il linguaggio musicale dell'autore riesce a creare. Il soprano Anna Chierichetti ed il tenore Riccardo Botta si alternano quindi in maniera impeccabile nell'esecuzione di questa serie di Romanze che insieme alle opere strumentali auspichiamo, grazie anche a questa registrazione, un'ennesima perla del catalogo Tactus, possano entrare stabilmente nel repertorio eseguito in concerto.