Supporta Gothic Network
Teatro dell'Opera di Roma. Gli acrobati di Gilliam nel Benvenuto Cellini
Da martedì 22 marzo fino al 3 aprile 2016, il Teatro dell'Opera di Roma accoglierà il Benvenuto Cellini di Hector Louis Berlioz, secondo la regia di Terry Gilliam coadiuvato da Leah Hausman, mentre le scene sono ideate ancora da lui con Aaron Marsden, da un’idea originale di Rae Smith. Presentata l'anno scorso a Londra, Amsterdam e Barcellona, prodotta dall'English National Opera e da De Nationale Opera & Ballet di Amsterdam, l'opera si ispira alla vita vera dello scultore fiorentino Benvenuto Cellini (1500-1571), traducendo i tormenti dell'artista nel rigoglio del romanticismo musicale.
“Presentata a Parigi all'Opéra Le Peletier nel 1838 fu un fiasco totale”, ci ricorda il Sovrintendente Carlo Fuortes, e continua: “l'abbiamo voluta ardentemente quest'opera bellissima, profondamente innovativa dal punto di vista musicale, e mai entrata purtroppo in repertorio. Il canto è inoltre straordinario e mette a dura prova i cantanti.” Ascoltiamo le parole del direttore d'orchestra Roberto Abbado, proprio su questo: “Al di là del celebre Carnaval Romain, centrale all'opera e su cui stava lavorando Berlioz mentre era al Benvenuto Cellini, la rendono di particolare nota sia il ritmo asimmetrico della musica, sia l'orchestrazione che evidenzia un suono spazializzato su più livelli sonori, che, nonostante la quasi ineseguibilità, fanno ascoltare perfettamete sia i pianissimo sia i fortissimo, conferendo una caratura utopica all'intera opera. Berlioz si avvicina molto in questo a Beethoven, superandolo: le innovazioni armoniche e l'andamento melodico personale, i momenti di gioia, come quelli di “solitudo” dell'artista romantico, vengono resi chiarissimi ad indicare un alter-ego del compositore stesso, in un'immedesimazione quasi totale.”
Presente alla conferenza stampa insieme al cast, l'assistente alla regia Natasha Metherell, risponde alla nostra domanda: “L'opera ha girato i teatri di Londra, Barcellona e Amsterdam, e ora giunge a Roma: vi è un adattamento della regia e delle scene al palcoscenico romano?”
Natasha Metherell risponde: “Certamente sì, perchè prima di tutto quello di Amsterdam è un teatro moderno mentre il Costanzi è un teatro tradizionale: manterremo in ogni caso l'impianto spettacolare. Cambia piuttosto il rapporto fra le persone che ci lavorano che qui sono diverse a cominciare dal coro e dal cast canoro, che vede sempre John Osborn nella parte principale di Benvenuto Cellini. Gilliam in quest'opera si è molto identificato con la follia sia di Berlioz sia di Cellini, dando vita ad un'opera toccante per il pubblico e che ben rappresentasse il tormento romantico di entrambi. Inoltre ogni personaggio racconta una storia propria e questo viene esplorato e mostrato: ognuno ha una specifica dimensione all'interno dell'opera e una storia che racconterà al pubblico. Siamo sicuri che sia un segno molto particolare venire qui a Roma a presentarla ora, proprio dove l'opera è ambientata da Berlioz.”