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Teatro dell'Opera di Roma. Muti inaugura con il rivoluzionario Ernani
Il Teatro dell'Opera di Roma, chiudendo la stagione con Coppélia e Turandot, inaugurerà quella nuova sempre nel segno di Riccardo Muti, che con il successo riscosso al Salzburger Festspiele con Nabucodonosor, si presta a far rifulgere una nuova stagione verdiana come Direttore Onorario a Vita del Teatro dell'Opera. Scegliendo come apertura un'opera densa e ribelle come Ernani, dal dramma di Victor Hugo e dal libretto del fido Francesco Maria Piave, che andrà in scena dal 27 novembre prossimo con la regia di Hugo de Hana.
L'affiatamento di Muti con l'Orchestra ed il progresso in tutte le sue parti, di seguito al Maestro, è indubbio: le tournée invernali ed estive ne sono il giusto riflesso e continueranno in Giappone con due tappe a Tokyo: in scena i due allestimenti clou del Teatro dell'Opera: Nabucodonosor e Simon Boccanegra, con un parterre canoro di eccellenza che va formandosi e coagulandosi intorno al Teatro, con i nomi di Salsi, Serjan, Frittoli, Petean, Ganassi ed altri ancora.
Proseguiranno anche altri progetti come quello dell'Orchestra Giovanile ed il Coro delle Voci Bianche, nonché viene data vita ad un premio per Giovani Compositori promosso e coadiuvato insieme a cinque sponsor importanti. Muti continuerà a tenere una lezione per gli Studenti e porta Manon Lescaut sul palcoscenico in febbraio con la regia della figlia Chiara Muti e la partecipazione straordinaria al suo debutto a Roma, con Muti e con la parte principale di Anna Netrebko, un soprano che tutto il mondo conosce per le sue doti vocali e di interpretazione.
Per il quarto anno consecutivo, ci informa il Sovrintendente Catello De Martino: “Abbiamo avuto il pareggio di bilancio, e siamo alla ricerca della rimodulazione degli spazi del Teatro dell'Opera per garantire a musicisti e corpo di ballo che ora ne soffrono la mancanza, dei locali adatti alle prove ed allo studio delle parti. Per il nostro pubblico straniero garantiamo da quest'anno il pagamento on line anche dall'estero, che spesso ci è stato richiesto. Ed inoltre abbiamo aumentato il numero di spettacoli, nonostante il già grande numero di recite con all'attivo 185 serate compresi gli spettacoli estivi alle Terme di Caracalla”.
Alessio Vlad, Direttore Artistico, ci racconta delle nuove produzioni: “Oltre allo straordinario nuovo allestimento in coproduzione con la Sydney Opera House dello spettacolo di inaugurazione diretto da Riccardo Muti, Ernani, vi è un allestimento particolare del Glyndebourne Festival per i due capolavori di Ravel: L'enfant et les sortilèges e L'heure espagnole, diretti dal maggior interprete del compositore basco, ovvero Charles Dutoit. Inoltre la regia è di un autore tra i più ricercati oggi, come Laurent Pelly. Sottolineo poi la produzione del Teatro La Fenice per Maometto II di Rossini con Roberto Abbado alla bacchetta e Pier Luigi Pizzi per regia, scene e costumi. Un'altra produzione importante è l'allestimento della Carmen, che rimarrà in repertorio perché acquisita dal Teatro di Santiago del Cile che ha collaborato col Teatro dell'Opera di Roma: direzione di Emmanuel Villaume e regia di Emilio Sagi. Torneranno sia Rigoletto che L'elisir d'amore, per rivelare sempre più quel suono italiano che ci caratterizza. Non dimentichiamo poi la trilogia sacra di Britten, che quest'anno presenterà in Aracoeli The Prodigal Son condotta da James Conlon e la regia a cura di Mario Martone.”
La parola passa a Micha Van Hoecke, coreografo e Direttore del Corpo di Ballo del Teatro: “Cominciamo da un successo: Il lago dei Cigni diretto da Yurkevitch e con la coreografia cura da Patrice Bart; sulle punte al femminile, Alessandra Amato e Svetlana Zakharova; al maschile, David Hallberg e Friedemann Vogel. Torna Notes de la Nuit ampliata con Aunis, coreografie di Jacques Garnier e musica di Maurice Pacher. Grossa novità è invece la mia coreografia per Verdi Danse, che comprenderà anche il balletto del Macbeth, con la direzione di Garforth; le due ballerine saranno Gaia Straccamore e Alessandra Amato; i ballerini, invece, Dinu Tamazlacaru, dallo Staatsballett Berlin, e poi Paruccini, Di Cosmo e Tiburzi. A maggio il classico evergreen de La bella addormentata nel bosco con Yurkevitch alla bacchetta e Chalmer alle coreografie; mentre a settembre presentiamo per intero la Cenerentola di Prokofiev con Nir Kaberetti e David Bintley, per un allestimento del Birmingham Royal Ballet”.