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Teatro Eliseo. Il "Mare" oscuro di vivere secondo Paolo Poli
Al Teatro Eliseo Paolo Poli ha portato il suo nuovo spettacolo “Il mare” da Anna Maria Ortese, lo spettacolo andato in scena l'11 gennaio 2011 resterà fino al 6 febbraio, la recensione si riferisce alla recita del 20.
I racconti di Anna Maria Ortese pubblicati con il titolo Il mare non bagna Napoli, nel 1953 ebbero una successiva edizione nel 1994 con l'aggiunta di due testi scritti dall'autrice: una riflessione a distanza di anni di ciò che aveva scritto precedentemente. Nel libro, che suscitò tali reazioni da indurla a lasciare Napoli per non farvi più ritorno, la Ortese dei suoi racconti afferma nella edizione del1994: “...il Mare era solo uno schermo, non proprio inventato, su cui si proiettava il doloroso spaesamento, il “male oscuro di vivere”come poi venne chiamato, della persona che aveva scritto il libro”.
Lo spettacolo che Paolo Poli ha tratto dal testo, liberamente nel suo stile inimitabile, alterna il racconto alle canzoni che ripercorrono un periodo che va dal Ventennio e passando per la Guerra arrivano al Dopoguerra. Poli nei racconti con soave perfidia sottolinea l'ipocrisia e la carità pelosa di alcuni personaggi, come quella della marchesa D'Avanzo verso i suoi affittuari del basso che sfrutta in ogni modo descritta in Un paio di occhiali. Le canzonette fanno da contrappunto ironico in quanto, lungi dal rispecchiare la realtà parlano di un mondo inesistente o sono quelle della propaganda fascista; irresistibile alla luce dei successivi accadimenti quella dedicata a Churchill.
Paolo Poli passa con straordinaria disinvoltura da un personaggio all'altro; indimenticabile l'ingenua sognatrice quando sgrana gli occhioni sottolineando con aereo spirito satirico l'assurdità della situazione. Bravissimo nell'interpretare ironicamente le canzoni in cui si dimostra un autentica Prima Donna e travolgente nelle battute rivolte al pubblico, che ride e applaude durante tutto la rappresentazione, Poli ha scelto quattro ottimi attori, cantanti e ballerini che lo affiancano efficacemente alternando con grande scioltezza personaggi maschili e femminili.
Le scene di Emauele Luzzati sono molto adatte alle esigenze sceniche e con i loro sgargianti colori si inseriscono perfettamente nel vorticoso svolgimento dello spettacolo anche i costumi della Santuzza Calì seguono la stessa linea proponendo divertentissime soluzioni soprattutto per le ironiche coreografie di Claudia Lawrence supportate dalla efficace consulenza musicale di Jacqueline Perrotin. Il Mare è uno spettacolo intelligentemente perfido e divertentissimo che suggeriamo di non perdere.