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Torino l'arte di Vittorio Corcos a Palazzo Accorsi
Il Museo Accorsi Ometto continua il suo omaggio alla pittura italiana tra Otto e Novecento proponendo, fino al 16 febbraio prossimo la mostra Vittorio Corcos l'avventura di uno sguardo, un omaggio ad uno dei più grandi ritrattisti italiani, rivale di Giovanni Boldini e vicino come stile a Sargent e ai preraffaelliti.
Il percorso espositivo è organizzato su sei sezioni: la prima, Sguardi, presenta una serie di ritratti femminili che introducono nel mondo dell'artista. Nella sezione In posa nell'atelier sono di scena le personalità del tempo che frequentavano lo studio dell’artista, durante la sua brillante carriera: non solo le signore ma anche gli amici, come Jack La Bolina, pseudonimo di Augusto Vecchi, ufficiale di marina, noto soprattutto come scrittore di romanzi e di racconti oppure il pittore Francesco Gioli.
La sezione Aria di Parigi comprende, oltre ai dipinti esplicitamente francesi, come Jeune femme se promenant au Bois de Boulogne o le Istitutrici ai Campi Elisi, il ritratto della Figlia di Jack La Bolina vicino a impressionisti e macchiaioli come stile.
Nei quadri dedicati al Salotto della “gentile ignota” si introduce il visitatore nell’eletto circolo della moglie di Corcos, Emma Rotigliano, assidua corrispondente di Giovanni Pascoli che le aveva attribuito quell’appellativo e degli altri frequentatori della casa, come il il poeta Giosué Carducci, l’ormai anziano macchiaiolo Silvestro Lega o il compositore Pietro Mascagni.
Luce mediterranea porta sulla costa livornese, mentre l'ultima sezione, Eterno femminino, racconta la donna come era vista dal Decadentismo: il quadro Sogni, fra i più celebri di Corcos, incarna perfettamente la bellezza ineffabile delle donne amate e descritte da D’Annunzio e da Fogazzaro, mentre Maria Josè principessa di Piemonte celebra una protagonista di quella che allora era la modernità.