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Torino. L'Opera incanta sotto la Mole
Sotto il titolo di L'opera incanta il Teatro Regio di Torino propone la stagione 2016-2017, alternando varie forme di musica e danza e proponendo ancora una volta l'attualità del mondo della lirica in tutti i suoi aspetti e sfumature.
In programma nel nuovo cartellone ci sono otto opere, di cui cinque nuovi allestimenti, ma anche, dopo il successo di Cats, un altro musical, West side story di Leonard Bernstein, e il consueto appuntamento con la grande danza, con stavolta di scena lo Staatsballett Berlin, per la prima volta in Italia, con La bella addormentata di Čajkovskij.
La nuova stagione inizierà il 12 ottobre con un classico come La bohème, presentata in un nuovo allestimento realizzato per celebrare il centoventesimo anniversario della prima esecuzione assoluta dell’opera proprio al Regio, con la direzione musicale di Gianandrea Noseda e un cast multietnico di artisti italiani, moldavi, coreani, sudafricani.
A ruota arriva Sansone e Dalila, di Camille Saint-Saëns, in una coproduzione con il National Centre for the Performing Arts di Pechino, poi a dicembre spazio per West Side Story, di Leonard Bernstein, nell’allestimento della BB Promotion fatto in occasione dei cent'anni della nascita dell'autore, e lo Staatsballett Berlin con La bella addormentata di Čajkovskij.
Il 2017 vedrà invece avvicendarsi prima il nuovo allestimento di Pagliacci, di Ruggero Leoncavallo, nell'interpretazione che ne ha dato Gabriele Lavia per la prima volta al Regio in veste di regista, a cui seguiranno un nuovo titolo per il progetto Janáček-Carsen, con Katia Kabanova, opera del 1921, in prima esecuzione a Torino, poi di nuovo Puccini con Manon Lescaut, diretta dall'attore Jean Reno. Poi tornerà l'appuntamento con l'opera barocca, con L'incoronazione di Dario di Antonio Vivaldi, messa in scena per la prima volta trecento anni fa e di ritorno in Italia dopo oltre un secolo e subito dopo un altro classico senza tempo, in un allestimento rivolto ai più giovani, e cioè Il flauto magico di Mozart .
Si chiude poi con uno dei primi, grandi successi di Giuseppe Verdi giovane, con cui diventò famoso, e cioè Macbeth, ispirato al capolavoro di Shakespeare per un tuffo nella Scozia medievale tra realtà e fantasia.
Una panoramica quindi ampia per vari tipi di musica e spettacolo, conferme, classici rilette e nuove scoperte, come è nella tradizione del Regio.