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Dal 28 settembre Torino, nei luoghi di Palazzo Reale, si è aperta al Teatro Scolpito di Arnaldo Pomodoro che durerà fino al 25 novembre 2012: un'arte che spesso si tende a considerare come effimera, quella scenografica, dando più rilievo alla rappresentazione in quanto atto principale piuttosto che ad altri aspetti. 

Questo ha fatto sì che al giorno d'oggi uno degli elementi essenziali di questa fantastica arte si vedesse svuotato di importanza. Non è questo il luogo per fare una storia della scenografia teatrale, materia troppo spesso dimenticata, ma credo sia importante sottolineare quanto il lavoro di alcuni scenografi esuli il palcoscenico teatrale per trasformarsi in opera a sé stante.

L'arte di Arnaldo Pomodoro ben si inserisce in questa prospettiva, superando il tempo per donare all'orpello scenico delle caratteristiche uniche. Quando si osservano i lavori teatrali di Pomodoro non si può non pensare all'immutabilità di tali opere attraverso il tempo. Proprio questa dimensione fa sì che degli elementi, creati per arricchire un palco, possano essere posti in piazze e luoghi non direttamente legati ai grandi teatri. Ecco perchè le opere, posizionate all'esterno dei locali adibiti ad ospitare la mostra, bene si sposano con la piazzetta prospiciente al Palazzo Reale.

Osservare il Grande Portale creato per Oedipus Rex di Sofocle o le quattro Forme del Mito direttamente dal ciclo dell'Orestea di Eschilo, trasmette al visitatore la maestosità di tali opere. La cosa che però colpisce ancora di più è il vedere i diorami e i modellini in scala che diedero origine a questi capolavori. Solo così è davvero possibile comprendere la genialità di un artista che ha usato la forma per privarla del suo contenuto pur mantenendola integra. In conclusione la mostra offre al pubblico un catalogo maestoso, più di 600 pagine edito da Feltrinelli ed intitolato Arnaldo Pomodoro. Il teatro scolpito, in cui sono raccolti i 44 progetti scenici creati dall'autore dal 1972 ad oggi.