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Torre del Lago 57° Festival Puccini. La Madama Butterfly di Okamura
Il lago ed il palcoscenico del grande Teatro all’aperto di Torre del Lago sabato 6 agosto 2011 (11-18 agosto le repliche) hanno regalato al pubblico uno spettacolo di notevole bellezza con la musica di Puccini ed i costumi di Madama Butterfly. Si tratta, infatti, di un nuovo allestimento in coproduzione con NPO di Tokyo (Opera del Popolo giapponese).
La regia lineare è del baritono Takao Okamura, le scene di Naoji Kawaguci e gli splendidi costumi dello stilista Yasuhiro Chiji, il più famoso creatore contemporaneo di kimono. Quindi l’allestimento è interamente giapponese e si caratterizza per la “rilettura del libretto” in chiave filologica. Agli inizi del XX secolo il Giappone si stava affacciando sulla ribalta politica internazionale: suppellettili, paraventi laccati ed alcuni vocaboli cominciavano ad entrare nelle case della borghesia europea, ed a suggestionare gli artisti dell’epoca. Puccini, affascinato come Mascagni dal mondo orientale, volle documentarsi ampiamente sulle musiche e sugli strumenti, sul teatro ed il modo di vivere di quel paese.
Il musicista ed i due librettisti, Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, cercarono di informarsi al massimo sul Giappone e, in un’epoca in cui viaggiare era difficile e richiedeva tempi lunghissimi, per le usanze si affidarono alle indicazioni della moglie dell’ambasciatore giapponese e per la recitazione seguirono i consigli di una famosa attrice nipponica, Sada Jacco. Il regista Takao Okamura, avendo già da tempo rilevato varie inesattezze nel testo del libretto, ha colto l’occasione offertagli da Torre del Lago, presentando un’edizione riveduta nel rispetto delle intenzioni del musicista.
La tragedia giapponese, che si ispira alla riduzione scenica di David Belasco del racconto di John Luther Long, viene presentata in due atti, originariamente sono tre. Lo scontro tra due civiltà e tra uomo e donna costituiscono i temi principali. Lo scontro culturale tra l’Ovest e l’Est è quello tra due mondi diversissimi, governati da un sistema di valori contrastanti: l’America del progresso e della nuova democrazia ha iniziato una politica espansionistica ed il Giappone povero e fermo ad una condizione feudale subisce momentaneamente la supremazia delle armi moderne, ma cerca di apprendere il massimo dall’Occidente per poterlo raggiungere e superare.
In questo contesto si inserisce la storia tra Pinkerton, ufficiale della marina americana, esuberante, divertente, ma anche arrogante, bugiardo, intenzionato a rendere il suo soggiorno a Nagasaki il più piacevole possibile e Cio-cio-san, un’apprendista geisha di 15 anni.
Il primo atto si apre con Pinkerton, che attende il corteo nuziale della sua sposa. Durante l’attesa Goro, interpretato da Jun Takahashi, sensale di matrimoni, che cerca di far soldi fornendo mogli “a tempo determinato” ai marinai, magnifica la casa della futura sposa e presenta i servitori a Suzuky, cameriera di Cio-cio-san. Giunge il console americano, Sharpless, a cui Pinkerton rivela la volontà di sposare Butterfly e poi ripudiarla, secondo la legge giapponese. Subito si evidenzia il contrasto tra l’uomo e la giovane donna: lui cinico, lei innamorata, fedele e fiduciosa. E’ la storia più antica del mondo: l’inganno, seguito dall’abbandono, la nascita di un bambino. Non è possibile non identificarsi e non commuoversi quando, nel secondo atto, Butterfly, appreso il ritorno di Pinkerton, sposato con Kate, si suicida all’uso giapponese, dopo essere stata spinta da Sharpless ad affidare il figlio ai coniugi americani.
Nei due atti la tradizionale casa giapponese di carta dal tetto ricoperto dal ciliegio fiorito fa da sfondo alla storia, ma il secondo atto convoglia l’azione al suo interno con l’uso suggestivo delle ombre cinesi, quando la tragedia sta per raggiungere il culmine. I kimono di Yasuhiro Chiji sono di una bellezza incredibile, sia nei colori che nelle stoffe, solo le donne giapponesi possono indossarli con tanta disinvoltura. I loro movimenti lenti ed aggraziati con la danza dei ventagli offrono uno spettacolo nello spettacolo.
Alla prima Marcello Bedoni è stato sostituito nel ruolo di B.F. Pinkerton dal tenore Massimiliano Pisapia (6-11 agosto), dalla voce potente, dal timbro chiaro e dagli acuti sicuri, che interpreta il personaggio con una credibile presenza scenica. Sakiko Ninomiya, nel ruolo di Cio-cio-san, entusiasma per la grazia dei movimenti, non altrettanto per la voce, che alla fine del primo atto nella massima estensione ha avuto una caduta. Di buon livello l’interpretazione di Suzuki (Mariella Guarnera), mezzosoprano dal timbro brunito e di Sharpless (Sergio Bologna); austero e sacerdotale lo zio bonzo, Choi Seung Pil. La conduzione musicale del giovane Valerio Galli si caratterizza soprattutto per il bilanciamento dei volumi e gli equilibri sonori dell’orchestra.